Archivio mensile Agosto 14, 2023

Cripto e cannabis: un connubio per superare le barriere burocratiche

Come le criptovalute stanno incidendo sul mercato della cannabis e plasmando il futuro panorama di questo settore

Il mercato della cannabis progredisce di anno in anno, alimentato da un numero crescente di acquirenti che, anche grazie alla graduale legalizzazione di questa pianta, possono accedere ai prodotti da essa ottenuti in modo completamente legale.

Certo, si tratta di una realtà ancora circoscritta a determinate regioni geografiche, su tutte gli Stati Uniti, nei quali le restrizioni nei confronti della compravendita di questa sostanza si stanno affievolendo sempre di più.

Qui in Europa, invece, la strada verso la legalizzazione della cannabis è ancora lunga e, salvo rare eccezioni, ovvero Malta e il Lussemburgo, il suo acquisto e consumo sono ancora illeciti in quasi tutti gli Stati membri. E, naturalmente, questo vale anche qui in Italia dove attualmente l’unica tipologia di cannabis perfettamente legale resta quella cosiddetta light, protagonista in un mercato sostenuto da diversi negozi online, come Justbob, che propongono vari prodotti al CBD acquistabili esclusivamente ai fini consentiti dalla legge.

Insomma, questa situazione in divenire ci fa comprendere che, per quanto tale sostanza stia lentamente subendo un processo di rivalutazione in positivo, il suo status normativo è ancora molto discusso al livello internazionale. E, per questo motivo, anche nei Paesi nei quali è stata legalizzata, il suo acquisto può incontrare ostacoli burocratici e legali.

Tutto questo ha dato il via da diversi anni a un fenomeno molto interessante: allo scopo di difendere i consumatori che agiscono in totale conformità alle leggi vigenti da simili problemi, sono state create diverse criptovalute dedicate specificatamente al mondo della cannabis.

Esploreremo più a fondo questo tema nel seguente articolo.

Criptovalute nel mondo della cannabis: perché sono state introdotte?

Le criptovalute sono monete digitali basate su una tecnologia chiamata blockchain che garantisce sicurezza, trasparenza e decentralizzazione delle transazioni. Sono nate come alternativa ai sistemi bancari tradizionali, che spesso pongono limiti e vincoli agli scambi di beni e servizi.

Ma cosa hanno a che fare queste tecnologie con il mondo della cannabis?

Il motivo è presto detto: in un ambito così delicato come quello dei prodotti a base di cannabis, le criptovalute permettono di superare le difficoltà legali e burocratiche che ostacolano il loro commercio in numerosi Paesi, per lo più negli States, dove le norme variano da Stato a Stato e si muovono in un contesto più ampio, quello federale, che ancora non riesce ad armonizzare i regolamenti dei singoli membri.

Pertanto, anche laddove tali articoli sono stati legalizzati, le banche possono rifiutarsi di accettare i pagamenti relativi a questa merce, per timore di violare le norme federali.

Per questo motivo, sono state create delle criptovalute specificatamente dedicate alla cannabis, che hanno lo scopo di facilitare le transazioni tra produttori, distributori e consumatori. Queste monete virtuali hanno anche il vantaggio di proteggere la privacy degli utenti, che possono acquistare senza lasciare tracce sui propri conti bancari.

Detto questo, vediamo di seguito quali sono le criptovalute più note dedicate specificatamente al settore della cannabis.

PotCoin

PotCoin è una delle prime criptovalute dedicate alla cannabia.

Lanciata nel 2014, questa moneta ha lo scopo di creare una rete globale di utenti e commercianti che operano nel settore della cannabis, fornendo loro una piattaforma di pagamento rapida ed economica e il progetto legato a questa valuta può contare anche su di una propria fondazione, che si occupa di sostenere progetti sociali e ambientali legati alla cannabis.

HempCoin

HempCoin è un’altra criptovaluta storica nel settore della cannabis, nata nel 2014. A differenza di PotCoin, che si focalizza principalmente sui consumatori finali, HempCoin si rivolge agli agricoltori e ai distributori di canapa industriale e prodotti derivati e ha lo scopo di facilitare le operazioni commerciali tra questi attori, offrendo una soluzione sicura, veloce e a basso costo.

HempCoin utilizza il protocollo masternode, che permette di effettuare transazioni istantanee e anonime.

CannabisCoin

CannabisCoin è l’ennesima criptovaluta nata nel 2014 con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla cannabis medicinale.

Nell’ambito di questa cripto è stato creato un sistema chiamato Yes We CANN (YWC), che permette di scambiare una moneta CannabisCoin con un grammo di cannabis in alcuni dispensari autorizzati. In questo modo, si vuole garantire un prezzo stabile e accessibile per i pazienti che necessitano di cannabis terapeutica

CannabisCoin si basa sul protocollo proof-of-work, che assicura la sicurezza e l’equità della rete.

Paragon

Paragon è una criptovaluta lanciata nel 2017, anch’essa con l’ambizione di creare un ecosistema basato sulla blockchain per il settore della cannabis. L’obiettivo di questo progetto è quello di connettere i diversi attori della filiera della cannabis, dalla coltivazione alla vendita al consumo, offrendo loro una piattaforma per registrare e verificare le informazioni relative alla qualità, alla provenienza e alla conformità legale dei prodotti.

Paragon ha anche l’obiettivo di creare degli spazi fisici chiamati Paragon Spaces, dove gli appassionati e gli esperti di cannabis possono incontrarsi e collaborare.

DopeCoin

DopeCoin è una criptovaluta nata con l’intento di fornire una soluzione di pagamento sicura e anonima per i consumatori e i venditori di cannabis.

Questa moneta virtuale sfrutta il protocollo proof-of-stake, che permette agli utenti di guadagnare interessi tenendo le monete nel loro portafoglio. DopeCoin ha anche lanciato un servizio chiamato Smoke Exchange, una piattaforma pubblicitaria dedicata al settore della cannabis.

In conclusione

Quanto illustrato in questo articolo dimostra perfettamente come la digitalizzazione può superare le sfide tradizionali del commercio.

La necessità di una soluzione alle restrizioni bancarie e legali legate alla varietà di normative presenti negli USA ha dato vita a diverse criptovalute, ciascuna con una propria nicchia e visione per servire la comunità della cannabis. Che si tratti di garantire l’anonimato dei consumatori, di connettere gli stakeholder lungo tutta la catena di approvvigionamento o di sostenere progetti sociali, tali criptovalute stanno plasmando un nuovo ecosistema di commercio.

E, mentre la legalizzazione della cannabis continua a evolversi globalmente, l’adozione di queste monete virtuali può diventare un fattore chiave nel garantire la fluidità delle transazioni e la sicurezza dei consumatori.