Da qualche tempo hai notato la presenza di zone con pelle a buccia d’arancia? Niente paura, in questo articolo scopriremo le cause della cellulite e i possibili rimedi! Leggi tutto
Camminare in montagna non solo migliora l’umore e riduce lo stress ma apporta notevoli benefici al nostro organismo. Leggi tutto
Uno dei quesiti più ricercati sul web è proprio questo: Funzionano le creme anticellulite? Ecco tutta la verità, l’elenco dei migliori prodotti,quelle must have e le componenti funzionali che devono avere per essere efficaci. Leggi tutto
Fare regolare attività fisica è fondamentale per rimuovere la cellulite e per mantenersi in forma tutto l’anno. Sono tanti gli sport capaci di dare ottimi risultati e di limitare ed eliminare gli inestetismi da parti sensibili come glutei, cosce e addome, che si consiglia di praticare almeno 2 o 3 volte alla settimana e per circa 10 mesi all’anno. Scoprite come sentirsi bene e senza cellulite in questa guida. Leggi tutto
Il mercato della cannabis progredisce di anno in anno, alimentato da un numero crescente di acquirenti che, anche grazie alla graduale legalizzazione di questa pianta, possono accedere ai prodotti da essa ottenuti in modo completamente legale.
Certo, si tratta di una realtà ancora circoscritta a determinate regioni geografiche, su tutte gli Stati Uniti, nei quali le restrizioni nei confronti della compravendita di questa sostanza si stanno affievolendo sempre di più.
Qui in Europa, invece, la strada verso la legalizzazione della cannabis è ancora lunga e, salvo rare eccezioni, ovvero Malta e il Lussemburgo, il suo acquisto e consumo sono ancora illeciti in quasi tutti gli Stati membri. E, naturalmente, questo vale anche qui in Italia dove attualmente l’unica tipologia di cannabis perfettamente legale resta quella cosiddetta light, protagonista in un mercato sostenuto da diversi negozi online, come Justbob, che propongono vari prodotti al CBD acquistabili esclusivamente ai fini consentiti dalla legge.
Insomma, questa situazione in divenire ci fa comprendere che, per quanto tale sostanza stia lentamente subendo un processo di rivalutazione in positivo, il suo status normativo è ancora molto discusso al livello internazionale. E, per questo motivo, anche nei Paesi nei quali è stata legalizzata, il suo acquisto può incontrare ostacoli burocratici e legali.
Tutto questo ha dato il via da diversi anni a un fenomeno molto interessante: allo scopo di difendere i consumatori che agiscono in totale conformità alle leggi vigenti da simili problemi, sono state create diverse criptovalute dedicate specificatamente al mondo della cannabis.
Esploreremo più a fondo questo tema nel seguente articolo.
Le criptovalute sono monete digitali basate su una tecnologia chiamata blockchain che garantisce sicurezza, trasparenza e decentralizzazione delle transazioni. Sono nate come alternativa ai sistemi bancari tradizionali, che spesso pongono limiti e vincoli agli scambi di beni e servizi.
Ma cosa hanno a che fare queste tecnologie con il mondo della cannabis?
Il motivo è presto detto: in un ambito così delicato come quello dei prodotti a base di cannabis, le criptovalute permettono di superare le difficoltà legali e burocratiche che ostacolano il loro commercio in numerosi Paesi, per lo più negli States, dove le norme variano da Stato a Stato e si muovono in un contesto più ampio, quello federale, che ancora non riesce ad armonizzare i regolamenti dei singoli membri.
Pertanto, anche laddove tali articoli sono stati legalizzati, le banche possono rifiutarsi di accettare i pagamenti relativi a questa merce, per timore di violare le norme federali.
Per questo motivo, sono state create delle criptovalute specificatamente dedicate alla cannabis, che hanno lo scopo di facilitare le transazioni tra produttori, distributori e consumatori. Queste monete virtuali hanno anche il vantaggio di proteggere la privacy degli utenti, che possono acquistare senza lasciare tracce sui propri conti bancari.
Detto questo, vediamo di seguito quali sono le criptovalute più note dedicate specificatamente al settore della cannabis.
PotCoin è una delle prime criptovalute dedicate alla cannabia.
Lanciata nel 2014, questa moneta ha lo scopo di creare una rete globale di utenti e commercianti che operano nel settore della cannabis, fornendo loro una piattaforma di pagamento rapida ed economica e il progetto legato a questa valuta può contare anche su di una propria fondazione, che si occupa di sostenere progetti sociali e ambientali legati alla cannabis.
HempCoin è un’altra criptovaluta storica nel settore della cannabis, nata nel 2014. A differenza di PotCoin, che si focalizza principalmente sui consumatori finali, HempCoin si rivolge agli agricoltori e ai distributori di canapa industriale e prodotti derivati e ha lo scopo di facilitare le operazioni commerciali tra questi attori, offrendo una soluzione sicura, veloce e a basso costo.
HempCoin utilizza il protocollo masternode, che permette di effettuare transazioni istantanee e anonime.
CannabisCoin è l’ennesima criptovaluta nata nel 2014 con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla cannabis medicinale.
Nell’ambito di questa cripto è stato creato un sistema chiamato Yes We CANN (YWC), che permette di scambiare una moneta CannabisCoin con un grammo di cannabis in alcuni dispensari autorizzati. In questo modo, si vuole garantire un prezzo stabile e accessibile per i pazienti che necessitano di cannabis terapeutica
CannabisCoin si basa sul protocollo proof-of-work, che assicura la sicurezza e l’equità della rete.
Paragon è una criptovaluta lanciata nel 2017, anch’essa con l’ambizione di creare un ecosistema basato sulla blockchain per il settore della cannabis. L’obiettivo di questo progetto è quello di connettere i diversi attori della filiera della cannabis, dalla coltivazione alla vendita al consumo, offrendo loro una piattaforma per registrare e verificare le informazioni relative alla qualità, alla provenienza e alla conformità legale dei prodotti.
Paragon ha anche l’obiettivo di creare degli spazi fisici chiamati Paragon Spaces, dove gli appassionati e gli esperti di cannabis possono incontrarsi e collaborare.
DopeCoin è una criptovaluta nata con l’intento di fornire una soluzione di pagamento sicura e anonima per i consumatori e i venditori di cannabis.
Questa moneta virtuale sfrutta il protocollo proof-of-stake, che permette agli utenti di guadagnare interessi tenendo le monete nel loro portafoglio. DopeCoin ha anche lanciato un servizio chiamato Smoke Exchange, una piattaforma pubblicitaria dedicata al settore della cannabis.
Quanto illustrato in questo articolo dimostra perfettamente come la digitalizzazione può superare le sfide tradizionali del commercio.
La necessità di una soluzione alle restrizioni bancarie e legali legate alla varietà di normative presenti negli USA ha dato vita a diverse criptovalute, ciascuna con una propria nicchia e visione per servire la comunità della cannabis. Che si tratti di garantire l’anonimato dei consumatori, di connettere gli stakeholder lungo tutta la catena di approvvigionamento o di sostenere progetti sociali, tali criptovalute stanno plasmando un nuovo ecosistema di commercio.
E, mentre la legalizzazione della cannabis continua a evolversi globalmente, l’adozione di queste monete virtuali può diventare un fattore chiave nel garantire la fluidità delle transazioni e la sicurezza dei consumatori.
Un giardino pensile, chiamato anche giardino verticale, è un’area verde che viene creata su una superficie verticale, come una parete, un muro o una recinzione.
Questo tipo di giardino rappresenta una soluzione innovativa per creare spazi verdi in luoghi dove il terreno è limitato o non disponibile, come in città o in edifici ad alta densità.
Il giardino pensile può essere creato utilizzando diverse tecniche e materiali, a seconda delle esigenze e del luogo di installazione. In genere, i giardini pensili si dividono in due tipologie principali: i giardini pensili a terra e i giardini pensili sospesi.
Per assicurarsi un lavoro a regola d’arte è consigliato affidarsi a società e professionisti del settore con anni di esperienza alle spalle e numerose installazioni di giardini pensili effettuate.
È necessario infatti che un addetto ai lavori venga preventivamente a controllare la situazione della tua abitazione o del luogo dove avevi intenzione di effettuare l’installazione per controllare che sia tutto in regola e si possa procedere senza problemi con la realizzazione del giardino verticale.
Per creare un giardino pensile di successo, è importante prestare attenzione a diversi fattori. Ecco alcuni elementi da considerare per posizionare il giardino pensile:
Il giardino pensile può essere installato sia in ambienti esterni che interni, a seconda delle esigenze e della disponibilità di spazio.
Ad esempio, il giardino pensile può essere creato su una parete esterna di un edificio, in un balcone, in una terrazza, in un cortile o in un giardino. In interni, il giardino pensile può essere installato in un ufficio, in una casa o in uno spazio commerciale.
Il terrazzo è sicuramente il luogo principale che sta andando più di moda dove inserire il giardino pensile, in quanto risulta essere la soluzione ideale per chi ha poco spazio ma vuole comunque godere della bellezza delle piante e della natura.
Il giardino pensile di Babilonia è sicuramente il più conosciuto al mondo.
Si dice che questo giardino pensile fosse una delle sette meraviglie del mondo antico.
Secondo la leggenda, il giardino fu costruito dal re Nabucodonosor II per la moglie Amytis, che proveniva da una regione montuosa e desiderava vedere i giardini della sua terra natale. Il giardino era costituito da una serie di terrazze, ciascuna più alta della precedente, con alberi, piante e fiori di ogni genere.
È possibile scoprire di più su questi giardini su Wikipedia od altri portali d’informazione come Focus.
La libera professione può essere un lavoro altamente gratificante e stimolante, ma può anche portare a una serie di sfide, tra cui l’ansia. Essere un professionista autonomo significa dover gestire l’incertezza finanziaria, la concorrenza e le pressioni esterne per avere successo.
Tuttavia, ci sono modi per combattere questo problema e fare fronte alle sfide che si porta con sé l’avventura della libera professione.
Vediamo insieme cinque modi per combattere l’ansia che nasce se hai un’attività come libero professionista:
Ognuno ha modi diversi per far fronte allo stress e all’ansia. Alcune persone trovano utile praticare la meditazione o lo yoga, altre preferiscono fare esercizio fisico o dedicarsi a un hobby che li distragga. L’importante è trovare ciò che funziona per te e incorporarlo nella tua routine quotidiana.
Ci sono anche tecniche di respirazione che possono aiutare ad alleviare l’ansia. La respirazione diaframmatica, ad esempio, è una tecnica di respirazione che coinvolge il diaframma invece dei muscoli delle spalle e del petto. Questa tecnica può aiutare a ridurre la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, aiutando a calmare i nervi.
Trovare il sistema o i sistemi che funzionano per te ti aiuterà nei momenti di crisi.
Lavorare sulle cause è importante ma lo è ancora di più saper gestire le crisi quando e se dovessero arrivare: la cosa più pericolosa in questi casi è farsi prendere dal panico
La sindrome dell’impostore è un sentimento comune tra i liberi professionisti. Si tratta di una sensazione di insicurezza e di sentirsi inadeguati rispetto ai propri colleghi. Per combattere la sindrome dell’impostore, è importante creare una rete di supporto di persone che ti sostengono e ti incoraggiano.
Puoi creare un gruppo di networking professionale o partecipare a eventi di networking per incontrare altri professionisti della tua industria. In questo modo, potrai incontrare persone che hanno le tue stesse preoccupazioni e problemi e potrai condividere esperienze e consigli.
Anche un mentore può essere un’ottima risorsa per aiutarti a superare la sindrome dell’impostore.
Trovare persone simili a te con cui confrontarti è un ottimo aiuto per capire che non sei solo e che certe sfide sono solo ostacoli momentanei che puoi superare facilmente. Confrontarti con chi ci è già passato può anche aiutarti a capire come fare.
La formazione continua è un elemento chiave per mantenere il tuo lavoro al passo con le tendenze del settore e le tecnologie in evoluzione. Essere aggiornati sui trend del tuo settore ti aiuterà ad adattare il tuo lavoro alle esigenze dei clienti e a rimanere competitivo sul mercato.
Inoltre, la formazione può aiutare ad aumentare la tua autostima e la fiducia nelle tue capacità.
Conoscere bene il tuo lavoro e le sue pratiche ti renderà meno vulnerabile all’ansia e alle preoccupazioni per il futuro.
La libera professione può essere un lavoro instabile e imprevedibile. A volte, i clienti possono decidere di cambiare direzione o la domanda per il tuo servizio può diminuire improvvisamente. Per evitare l’ansia finanziaria, è importante creare un piano B.
Ciò potrebbe significare trovare un secondo lavoro a tempo parziale o creare una fonte alternativa di reddito, come un blog o un canale YouTube. Creare un piano B può darti una maggiore sicurezza finanziaria e ridurre il livello di ansia in caso di imprevisti.
Tuttavia, è importante anche non distrarsi troppo dal tuo lavoro principale. Assicurati che il tuo piano B non interferisca con il tuo lavoro principale e non ti distragga dall’ottenere successo nella tua professione.
La pianificazione fiscale è un aspetto importante della libera professione.
Una pianificazione fiscale accurata può ridurre l’ansia finanziaria e darti una maggiore stabilità economica.
Assicurati di tenere traccia di tutte le tue entrate e uscite e di pianificare le tue tasse in modo accurato. Potrebbe anche essere utile assumere un commercialista o un esperto fiscale per aiutarti a navigare in questo campo. Per questo sono nati diversi servizi online come ad esempio Fiscozen che offre a tutti i suoi iscritti un commercialista dedicato, un software chiaro e intuitivo per la gestione della fatturazione elettronica e una dashboard che si aggiorna in tempo reale con adempimenti e scadenze.
Inoltre, cerca di mantenere una certa quantità di riserve economiche.
Avere un fondo di emergenza può aiutare a ridurre l’ansia finanziaria e fornirti una rete di sicurezza in caso di imprevisti.
Il conto deposito è un particolare tipo di conto bancario, al quale solitamente viene associato un conto corrente di appoggio.
Il suo scopo è quello di accantonare (appunto mettere in deposito) una quantità di soldi e guadagnare un surplus tramite gli interessi che fruttano, portando ad un guadagno.
Si tratta di un mezzo di investimento e risparmio semplice da utilizzare ma non privo di rischi e obblighi. Consultando questa guida si potranno conoscere meglio tutte le info e capire come muoversi per attivare un nuovo conto deposito.
Il contratto di conto deposito
Il conto deposito prevede la firma e la compilazione di un contratto. Una serie di regole, obblighi, costi e diritti sanciti tra banca e risparmiatore secondo le leggi vigenti.
Alcuni dati contenuti nel contratto sono: tasso di interesse annuo lordo, criterio di calcolo degli interessi, spese di apertura e chiusura, produzione di rendiconto, addebito imposta di bollo, spese di versamento e prelevamento, data disponibilità per bonifici di ingresso, valuta di accredito anche da altre banche, valute di addebito, eccetera.
I dati sono tanti ed è importante conservare il contratto di apertura del conto deposito. Come abbiamo detto si tratta di un prodotto finanziario di media difficoltà.
L’apertura di un conto deposito non è difficile, richiede sicuramente dei soldi iniziare da vincolare, aggiungere successivamente oppure rendere fissi. La banca chiederà questi dati: codice fiscale, documento di identità, un conto corrente tradizionale di appoggio, sarà utile per il versamento degli interessi oppure per svincolare i soldi versati al momento della chiusura o alla fine naturale del contratto.
Ogni conto deposito ha un rendimento effettivo indicato e anche delle spese, quindi considerate bene i soldi che inserite e ciò che verrà applicato tra entrate e uscite. Nel contratto vengono sempre indicati questi dati: tasso di interesse, logica di capitalizzazione, spese, tasso effettivo.
Non tutte le banche offrono la possibilità di aprire un conto deposito. Di seguito ecco tre realtà finanziarie importanti per aprirne uno in Italia.
Santander offre ioPosso e ioScelgo, due soluzioni di conto deposito, una vincolato e l’altro conto libero. Convenienti e per tutte le tasche, Santander è una banca spagnola conosciuta a livello internazionale ed i tassi offerti variano a seconda dei tassi BCE. Per maggiori dettagli si può contattare il loro servizio clienti per conoscere tutte le info e farsi risolvere eventuali dubbi.
Conto Arancio è un brand decisamente importante che offre diverse soluzioni di risparmio e rendimento. Il principale conto deposito proposto ha zero spese e dura 12 mesi. Può essere gestito anche da mobile, non ha vincoli complessi e per maggiori dettagli si consiglia di consultare questa pagina.
Banca IFIS offre tre tipi di conto deposito Rendimax con tasso annuo lordo, si chiamano libero, like e vincolato. Tre strumenti di investimento e risparmio completi, dove è importante leggere condizioni e informazioni base disponibili a questo link. Il conto vincolato richiede base minima di 1000 euro.
Nella guida abbiamo spesso parlato di soldi vincolati e non vincolati per il conto deposito. Significa che il risparmiatore può scegliere tra due tipi di conto risparmio investimento.
Il conto deposito è uno strumento di risparmio e investimento semplice ma con obblighi e rischi. Partiamo dal vincolo, il conto deposito necessita di un conto corrente collegato e una quantità di soldi minima per l’applicazione degli interessi che coprono parte delle spese finanziarie legate a questo prodotto bancario.
Le banche indicano sempre alcuni rischi, partendo dal fallimento dell’istituto, cosa succede in questo caso? Si corre il rischio che la banca non possa tenere fede agli obblighi contrattuali, quindi non ha la possibilità di restituire i soldi cin caso di fallimento della banca.
Esiste un sistema obbligatorio di garanzia, uno strumento creato dalla Comunità Europea, il fondo interbancario di tutela dei depositi. Altro elemento di rischio, se il conto è vincolato non è semplice poter recedere dal contratto per poter utilizzare i soldi.
Mooney di Sisal Pay è arrivata come nuova carta prepagata in questi anni. Risponde all’esigenza di utenti non spaventati dai pagamenti digitali ad avere uno strumento finanziario intuitivo e smart.
La carta prepagata Mooney consente di fare molte cose, anche importanti, ad esempio richiedere l’accredito dello stipendio oppure pagare le bollette.
Ecco di seguito nel dettaglio le principali caratteristiche, come attivarla ed i costi della carta Mooney.
Caratteristica principale e funzioni di Mooney
Carta prepagata significa che può essere ricaricata da Pos abilitato oppure dal tabaccaio. Essendo una carta con Iban può essere utilizzata per risparmiare fondi e anche ricevere o fare bonifici, per questo è utilizzata da lavoratori e anche professionisti o imprenditori per i pagamenti. Vediamo in breve, tutte le funzioni di Mooney.
Requisiti per richiedere la carta Mooney
Per richiedere la carta Mooney bisogna essere maggiorenni, quindi se la prepagata è per componenti famigliari sotto i diciotto anni non è possibile farla oppure bisogna informarsi bene. Per loro esistono prepagate dedicate ai giovani.
Secondo requisito importante: documento di identità valido e con scadenza non inferiore ai tre mesi. In più, bisogna avere con sé la tessera sanitaria con codice fiscale. Altro elemento richiesto, la residenza e il domicilio in Italia. L’operatore chiederà anche un cellulare con accesso a Internet e numero italiano. Questo perché, l’attivazione richiede alcuni semplici passaggi via smartphone.
Ultima informazione importantissima: un soggetto può essere intestatario di una sola carta Mooney, quindi se ne avete già una non potete chiederne un’altra. Non può essere cointestata con altre persone.
Richiedere a attivare Mooney: istruzioni
La richiesta e attivazione della carta prepagata Mooney prevede alcuni passaggi, le informazioni prima saranno importanti e scopriamo subito il perché.
Esistono sono due diverse attivazioni: richiesta tramite app o tramite punto vendita, per qualsiasi dubbio si consiglia di contattare il servizio clienti e chiedere direttamente info ad un addetto di Mooney.
Nel caso di richiesta tramite app, la carta da attivare verrà ricevuta a casa entro sette giorni lavorativi, previo riconoscimento da effettuare tramite applicazione.
Nel caso di richiesta in una sede fisica, basterà cercare uno dei punti vendita Mooney nella propria città tramite questo strumento. Quando ci si reca nel punto Mooney bisogna portare: carta di identità valido, tessera sanitaria con codice fiscale, smartphone con collegamento ad Internet e, in particolare, all’app Mooney.
Se la carta è stata richiesta in un punto vendita, per utilizzarla fin da subito sarà sufficiente una ricarica da 10 a massimo 150 euro. Nelle istruzioni troverete i massimali giornalieri per prelievi e depositi come per tutte le prepagate. Se per qualsiasi problematica si vuole recedere, Mooney permette di farlo in qualsiasi momento. Si può scaricare il modulo di recesso da qui e spedirlo via raccomandata secondo le istruzioni dell’articolo indicato.
Due attivazioni diverse e il canone annuo
Per attivazioni in sede Mooney, le ricariche successive si potranno fare dopo aver ricevuto SMS da parti di Mooney. Arriverà entro tre giorni dalla prima ricarica e attivazione. Permetterà di visualizzare anche il codice Iban.
Invece, se la richiesta della carta è avvenuta tramite app, come detto l’attivazione avviene in maniera diversa. Bisogna utilizzare il codice utente che si trova dietro la carta. Nell’app Mooney si deve cliccare su ‘Attiva carta’ e quindi bisogna inserire il codice ricevuto di nove cifre.
Ricordiamo che la carta Mooney ha un costo che è di 10 euro di canone annuo che viene addebitato direttamente sul conto partendo dalla settimana di attivazione.
Quando ci si trova alla guida, bisogna sempre ponderare la possibilità di andare incontro ad un incidente.
Ciò non significa un voler essere fatalisti ma, semplicemente, richiama un insieme di attenzioni che bisognerà avere necessariamente quando si è alla guida del proprio veicolo.
La scuola guida, gli insegnamenti dei propri genitori o semplicemente l’esperienza su strada dimostrano che, quando si guida un veicolo, i pericoli possono giungere praticamente da ogni dove: un incrocio affrontato male, un pedone che non si comporta in maniera corretta, un guasto o un malfunzionamento improvviso della propria vettura possono essere alla base di un problema per il conducente.
Una delle possibili dinamiche a cui si può andare incontro, quando ci si trova alla guida, riguarda gli pneumatici sgonfi, che, pur non presentando forature o malfunzionamenti nella ruota, non riescono più a garantire la migliore stabilità possibile per il veicolo. In quei casi, è importante tenere con sé degli strumenti adatti, come i cosiddetti gonfiagomme pneumatici portatili, che permettono di gonfiare gli pneumatici e circolare con maggiore sicurezza sull’asfalto. Ma perché è importante tenere i propri pneumatici sempre gonfi?
Di seguito, si indicano alcune motivazioni per cui sarà fondamentale cercare di provvedere ad una corretta manutenzione costante dei propri pneumatici, onde evitare problematiche, rischi e svantaggi anche economici quando ci si trova alla guida di una vettura.
Con gli pneumatici gonfi, uno dei vantaggi fondamentali che si otterrà alla guida riguarda la maggiore stabilità per il conducente. Bisogna pensare, infatti, che una strada può essere percorsa con condizioni di velocità differenti, in base alla percorribilità dell’asfalto e alle specifiche condizioni previste anche dal codice della strada, relativamente a limiti di velocità o al tratto che, generalmente, viene percorso con una certa velocità in termini di chilometri orari.
Questo preambolo permette di comprendere che, quando si procede ad alta velocità, il rischio di oscillazione della vettura può essere più elevato, soprattutto se bisogna incontrare una curva; per questo motivo, è importante che il conducente abbia la mano salda, per evitare che ci siano problemi di ogni sorta.
Tuttavia, con pneumatici sgonfi, per quanto si possa essere abili al volante, la vettura sarà sicuramente meno stabile, a causa di una condizione fisica da parte del veicolo che non presenterà la maggiore aderenza possibile all’asfalto.
Accanto al fattore legato alla stabilità e alla sicurezza del conducente, quando si trova alla guida, gli pneumatici gonfi possono essere utili anche per un altro motivo, sicuramente più vantaggioso per un conducente. Quest’ultimo è legato, infatti, alla salvaguardia del proprio portafoglio e, soprattutto, ai vantaggi economici che derivano da una procedura che porta a gonfiare i propri pneumatici; gli pneumatici gonfi, infatti, corrispondono ad una migliore aderenza all’asfalto, come si dice precedentemente, da parte delle ruote.
Un veicolo garantisce un dispendio energetico e di carburante maggiore quando si trova sotto pompa o sovra pompa, dunque, con pneumatici gonfi al punto giusto, il consumo energetico sarà moderato. Ciò significa che, se i propri pneumatici sono sgonfi, la vettura impiegherà molte più risorse energetiche per circolare nel migliore dei modi, dunque la benzina o la fonte di carburante che si utilizza per circolare si esaurirà più velocemente, comportando l’esigenza di effettuare un altro pieno.
Si conclude con un’ultima motivazione che si trova alla base della propria volontà di gonfiare i pneumatici: un migliore comfort alla guida.
Quando gli pneumatici sono gonfi, infatti, la vettura tende a subire delle oscillazioni e delle vibrazioni minori, nonostante le alte velocità; in questo modo, si potrà procedere sull’asfalto in maniera sostenuta ed evitando scossoni di ogni tipo.
Molte persone, soprattutto d’estate, soffrono di sudorazione notturna improvvisa ed eccessiva. Un disturbo fastidioso legato al tempo ma non solo. Infatti, gli esperti spiegano che a creare la sudorazione notturna c’è il sistema nervoso simpatico. Se stimolato produce come reazione dell’organismo la sudorazione.
In pratica, vengono coinvolti i sistemi nervosi autonomi e il sistema parasimpatico. Può capitare che la sudorazione notturna sia un disturbo anche dell’inverno, dell’autunno, della primavera o dei momenti di cambio stagione.
Vediamo nel dettaglio le cause profonde della sudorazione notturna. Poi nei successivi paragrafi si spiegherà l’importante ruolo del materasso che si sceglie che nella pratica risulta essere più importante delle coperte e delle lenzuola stesse.
Gli esperti individuano più di dieci cause comuni per l’eccessiva sudorazione notturna. Alcune semplici e altre molto complesse. Tra le cause fastidiose inseriamo le apnee notturne, quelle che portano anche al russamento. La sindrome delle gambe senza riposo che porta molta agitazione.
Il reflusso gastroesofageo, l’ipertiroidismo e, collegati o simili, gli squilibri ormonali anche di gravidanza o menopausa. Ci sono poi i disturbi del sonno comune, gli stati di ansia e stress, la paura e fenomeni di stress post traumatico, anche causati da incubi. Tra le cause gravi, le patologie tumorale e i linfomi, le infezioni croniche o acute, trattamenti medici e farmacologici di lungo periodo.
Il materasso ha un ruolo importante per il benessere del sonno e la prevenzione della sudorazione notturna. Il buon materasso deve sostenere tutto il corpo mentre si dorme, non creare punti di tensione, essere traspirante. Per la termoregolazione notturna quest’ultima è la caratteristica importante, approfondiamo.
Il materasso va scelto per essere perfetto sia d’estate che d’inverno. Però, ad esempio, se una casa viene frequentata solo d’estate, come avviene al mare o in montagna, si scelgono materassi estivi, ad esempio memory foam adatti a questa stagione. Che spessore scegliere per il nostro materasso? Ebbene, deve essere tanto spesso per permettere al corpo di dormire bene. Sarebbe importante fare sempre le prove, se acquistate un materasso online considerate l’esperienza diretta con letti dove avete dormito e vi siete trovati bene.
Il ruolo del materasso è quello di creare insieme a lenzuola e coperte un microclima. Il corpo deve percepire la giusta temperatura, non si deve surriscaldare, non deve soffrire il freddo, cosa che avviene sui materassi molto rigidi. In tutti i materassi sono sempre indicate queste due caratteristiche: traspirazione ovvero passaggio dell’aria, termoregolazione quindi il mantenimento della temperatura e dell’umidità costanti. Le fibre traspiranti sono importanti perché non accumulano umidità e non si surriscaldano. Situazione ottimale per chi soffre di sudore notturno e vuole evitarlo.
Prima di vedere alcuni modelli di materassi, ricordate di sceglierli con cura leggendo bene le loro caratteristiche. Infine, dovete sapere che i materassi possono essere acquistati usufruendo di bonus e detrazioni presidio medico, chiedete informazioni a fornitore o produttore.
Se si vogliono acquistare materassi estivi e invernali, c’è da valutare l’acquisto di prodotti double face. Un lato traspirante adatto all’estate e l’altro adatto all’inverno. In genere con le pulizie domestiche si tende sempre a girare il materasso, questo permette di arearlo ed eliminare il rischio di umidità, muffa, cattivi odori stagnanti.
Il memory foam vince tutte le recensioni, più di tutte le altre tipologie di materasso. Infatti questo tipo di prodotto ha un particolare tipo di materiale che si adatta al corpo in ogni sua posizione e che quindi lo rende molto confortevole. La schiena rimane dritta, non ci sono pressioni e il materiale di cui si compone così come il tessuto sono molto traspiranti. In commercio esistono diversi memory foam, adatti per tutte le stagioni, per l’inverno, per l’estate.
Da sottolineare il prodotto del memory foam con air aloe. L’aloe Vera è una fibra e un materiale vegetale molto utilizzato nella cosmetica e anche nella produzione di tessuti, cuscini e coperte. Qui lo troviamo con tutte le sue qualità di isolamento termico per la produzione dei materassi adattabili ed è per questo che è una delle migliori scelte quando si parla di prevenzione della sudorazione notturna.
Non c’è dubbio che, negli ultimi anni, il trading online abbia ottenuto uno sviluppo fondamentale, determinato soprattutto dalla grande quantità di misure e di indici che possono essere presi in considerazione da parte di un utente e potenziale trainer. Ovviamente, per quanto esistano numerosi asset che possono essere oggetto di considerazione, tantissimi utenti hanno sviluppato una grande attrazione nei confronti delle criptovalute, uno strumento finanziario particolarmente amato per le sue caratteristiche e per le grandi potenzialità di queste monete virtuali, che hanno sicuramente rivoluzionato il mercato finanziario dal punto di vista economico, sociale e politico. Ovviamente, emergere nel mercato delle criptovalute non è semplice dal momento che bisogna prendere in considerazione una serie di aspetti che sono relativi soprattutto a come iniziare con questa tipologia di mercato. Per questo motivo, si vuole offrire una panoramica relativa a quali sono tutti i passi da seguire per iniziare a fare trading di criptovalute e per emergere all’interno di un mercato sicuramente non semplice come si può superficialmente credere.
il primo passo da seguire, qualora si voglia iniziare a fare trading con le criptovalute, è cercare di comprendere quali siano le caratteristiche di queste monete virtuali. Ovviamente, tutti hanno un’infarinatura basica di che cosa siano le criptovalute, soprattutto per quel che concerne il loro valore, oltre che a proposito delle criptovalute più famose come il Bitcoin. Tuttavia, si tratta di conoscenze scarse, dal momento che le criptovalute sono strumenti finanziari molto complessi, talvolta anche più di azioni o commodities, in virtù del fatto che risentono particolarmente di alcune realtà che avvengono dal punto di vista informativo, sociale o politico. La caratteristica fondamentale delle criptovalute da conoscere è la volatilità, dunque bisogna comportarsi sempre in modo da prevedere, o cercare di essere pronti, tutte le eventualità positive e negative del caso. Solo a seguito di una grande conoscenza del mercato delle criptovalute si potrà iniziare ad investire.
Dopo aver conosciuto nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere a proposito delle criptovalute e del mercato delle monete virtuali, si potrà procedere con una scelta tecnica, che riguarda la piattaforma online di riferimento, che servirà come base per effettuare le proprie transazioni. Esistono, sul web, numerosi siti che permettono non soltanto di accogliere i propri investimenti, ma anche di offrire strumenti finanziari utili affinché le proprie transazioni vadano a buon fine. Ad esempio, grazie ad Alfa Advisor di Trading Millimetrico sarà possibile ricevere tutta una vasta gamma di strumenti e misure finanziarie tali da generare un grande profitto con le criptovalute.
In generale, la piattaforma di riferimento nell’ambito del trading di criptovalute va scelta sempre sulla base di tutte le caratteristiche che può offrire, non soltanto dal punto di vista prettamente economico, ma anche e soprattutto per quel che concerne strumenti informativi ed economici a cui fare riferimento quando si investe e quando si mette a segno una determinata transazione.
L’ultimo passaggio particolarmente importante e concreto, da rispettare assolutamente se si vuole iniziare a fare trading di criptovalute, riguarda l’apertura di un portafoglio virtuale, anche detto wallet, all’interno del quale dovranno essere incluse tutte le criptovalute che si acquistano. Bisogna pensare che il mercato delle criptovalute non si lega necessariamente ad un solo investimento o ad una moneta virtuale, ma risulta essere molto ampio nelle sue caratteristiche e nelle sue definizioni, soprattutto per quel che concerne l’enorme possibilità che ogni trader ha nello scegliere le criptovalute di riferimento.
Per questo motivo, un portafoglio virtuale è importante per quel che concerne la capacità di contenere criptovalute, le dimensioni del portafoglio stesso, di possibili movimenti consentiti, il collegamento con circuiti bancari o postali e tante altre specifiche. Investire nelle criptovalute, dunque, dovrà avvenire solo ed esclusivamente a seguito di una serie di ricerche e di informazioni che sono fondamentali, nell’ambito del processo di crescita affinché si possa diventare investitori non per caso o per gioco, ma per una vera e propria condotta professionale.
Fra le cause civili, molto spesso le situazioni più spiacevoli e pesanti sono generate dalle cause di divorzio. In qualche caso, le parti raggiungono accordi amichevoli, cosa che sarebbe sempre auspicabile fra persone che hanno condiviso una parte della propria vita; ma in molto casi è propria questa intimità, che nel tempo si è logorata fino a spezzarsi, che crea rancori, i quali non permettono di agire lucidamente. Infatti, spesso i rapporti fra ex coniugi sono così deteriorati che si assiste a uno scontro muro contro muro, in cui le rispettive rivendicazioni sono in netto contrasto.
In molti casi, una delle parti richiede all’altra anche un risarcimento danni: sebbene il suo stato emotivo lo metta nelle condizioni di essere assolutamente convinto di averne diritto, questo alla legge non basta; è necessario capire se e quando questa richiesta è giustificata. In questo articolo, daremo qualche piccola e parziale indicazione, fermo restando la necessità di rivolgersi a un avvocato Torino serio e specializzato nel campo.
Innanzitutto, cerchiamo di definire in linea generale quando si ha diritto a un risarcimento danni. Queste linee generali valgono in ogni caso e, quindi, anche nella cause di divorzio. Sembrerà di dire una banalità, ma occorre che un danno ci sia effettivamente stato. Nel caso di danni materiali o patrimoniali, la cosa è facilmente testimoniabile, dimostrabile e non ha bisogno di prove ulteriori; semmai, si potrà discutere sull’entità del danno. Nel caso invece dei danni morali, quelli frequentemente reclamati nelle cause di divorzio, la dimostrazione è più laboriosa e complicata.
In linea di massima, il danno morale può essere definito come la somma delle sofferenze psicologiche del richiedente, subite a causa del comportamento più o meno reiterato dell’accusato; a queste si aggiungono le eventuali ripercussioni sulla sua salute fisica, derivanti dai comportamenti che vengono contestati alla controparte. Ma non tutte le tipologie di danno o comportamento possono dare adito a una richiesta di risarcimento danno morale che possa avere successo: in questi casi, un legale serio ed esperto saprà consigliare il miglior modo di procedere.
In ogni caso, la parte richiedente si deve accollare il cosiddetto onere probatorio, cioè deve dimostrare l’esistenza del danno, delle conseguenze negative sulla propria salute psicologica (o eventualmente anche fisica) e delle limitazioni alle proprie libertà costituzionali derivate da tale danno. In secondo luogo, specificamente per le cause di divorzio, deve essersi verificato un comportamento scorretto o illegittimo da parte di uno dei due coniugi. In ultimo, occorre dimostrare la correlazione causale fra il comportamento e il danno, cioè il primo deve aver provocato il secondo.
Si parla molto spesso di richieste di risarcimento danni in cause di divorzio, la cui motivazione principale sia l’infedeltà di uno dei due coniugi: ci troviamo, quindi, in presenza di vere o presunte relazioni extra-coniugali. Se la relazione al di fuori del matrimonio viene accertata, l’altro coniuge ha diritto a un risarcimento danni al di là dell’assegno di mantenimento e degli altri corrispettivi prescritti dalla legge? La risposta non è semplice né univoca.
Possiamo dire che, negli ultimi anni, la presenza di relazioni extra-coniugali è stata motivazione di concessione di risarcimento, ma non in maniera automatica. Certo, per il coniuge tradito, solo il fatto di veder spezzare quel legame di fiducia o il dolore di aver creduto a bugie reiterate, può essere considerato un danno morale di rilievo. In realtà, però, non basta che il coniuge sia stato infedele, ma questa sua condotta deve anche aver comportato gravi problemi e lesioni delle libertà fondamentali all’altro coniuge, il tutto da determinarsi in fase processuale.
Ormai, la tecnologia è parte integrante della nostra vita. La routine di ognuno di noi è influenzata, quantomeno minimamente, dai dispositivi e dai canali di comunicazione messi a disposizione dal progresso. Essa si è insinuata in maniera particolarmente radicata in ogni branca della società moderna, andando a condizionare anche il mercato lavorativo, a prescindere dalla branca presa in esame. Possiamo, sicuramente, affermare che, il suo avanzamento, abbia caratterizzato per moltissimi uno spunto importante per fare carriera.
Grazie alla conversione digitale dei vari business, infatti, è stato possibile creare nuovi posti di lavoro e spostare l’economia su un piano tutto nuovo che, per quanto mutevole, si rivela stimolante e producente per le aziende che, attraverso di esso, hanno modo di rinnovare costantemente la propria offerta di beni e servizi, adattandola sempre di più alle esigenze di un cliente idealtipico particolarmente fedele ai reali acquirenti.
Ecco, dunque, che i clienti si trasformano in utenti e le company di maggior successo cominciano a puntare sempre di più sulla tecnologia e, in particolare, sui social network. È ben noto, ormai, che, se usati in maniera consapevole e professionale, i social network diano alle aziende la possibilità di distinguersi e creare un afflusso clientelare maggiore, rendendosi competitive nel loro settore. Ovviamente, usare i social adeguatamente non è semplice. Per questo, abbiamo stilato una guida pratica che racchiude alcuni punti importanti di questa strategia di marketing.
Uno degli aspetti fondamentali delle campagne social più efficaci riguarda la trasparenza con cui si riportano le intenzioni e la storia dell’azienda agli occhi del pubblico di massa. I social network permettono, infatti, alle company di essere trasparenti coi clienti (un requisito molto importante nel mercato odierno), rendendosi fautrici di veri e propri racconti di cui, di fatto, sono anche le protagoniste. Ovviamente, l’obiettivo di questa tattica è quello di promuovere i beni o i servizi messi a disposizione dall’azienda. Per questa ragione, è molto importante non perdere di vista l’obiettivo e comprendere che, di fatto, ogni parola conti, focalizzandosi sull’aspetto interattivo del racconto, in modo tale che esso generi traffico attraverso condivisioni, commenti e interazioni in generale.
I social network sono in grado di intercettare e raccogliere dati in quantità immense. Leggere gli insights, quindi, può permettere alle aziende di definire in maniera accurata il proprio target di clienti e, di conseguenza, sviluppare le sue proposte, sia in termini pubblicitari che diretti, in maniera più immediata. Rispettare le tendenze sui social network è la chiave per il successo di un’azienda su queste piattaforme. Al di là di questo, però, per un business è fondamentale, essendo possibile, monitorare e interagire direttamente con le chat e nelle sezioni commenti dei propri post, in modo da sviluppare un rapporto di connessione ancor più forte con gli utenti.
La gestione dei social ai fini di marketing non è un’impresa facile. Gli account vanno monitorati e i contenuti devono essere creati e organizzati in modo da rispettare le sopracitate tendenze. Per questo motivo, moltissimi business decidono di affidare i propri canali social a delle agenzie esperte di settore come iris comunicazione. Si tratta, del resto, della soluzione ideale per essere sicuri che le proprie campagne social raggiungano gli obiettivi sperati. Con l’ausilio dei professionisti, del resto, un’impresa ha modo di affacciarsi al suo pubblico ideale, concentrandosi su determinati social piuttosto che altri. Non sempre, infatti, aggredire il mercato su tutti i fronti può rivelarsi efficace, mentre, concentrarsi sulla piattaforma dove, di fatto, il proprio target di riferimento è più attivo, rappresenta l’opzione migliore per salvare tempo e massimizzare i risultati.