Affrontare l’inverno nel modo più corretto è utile sia al nostro fisico che alla nostra mente. Infatti, la stagione invernale porta con sé malattie stagionali e germi infettivi, ma anche buio e gelo, che possono comportare un acuirsi dei sintomi depressivi.
Il freddo è il grande protagonista dei nostri inverni e, anche quest’anno, non accenna ad attenuarsi. Molte persone hanno già contratto l’influenza e, mai come quest’anno, si teme di ammalarsi. Per far fronte a queste basse temperature e alle caratteristiche dell’inverno, occorre attrezzarsi e prepararsi. In questo articolo vedremo alcune dritte per evitare il più possibile di ammalarci. Inoltre scopriremo alcuni consigli in grado di allietare le nostre giornate anche se non luminose come quelle estive. Iniziamo!
Con l’avvicinarsi del freddo, le pubblicità televisive relative agli integratori si moltiplicano. Questi prodotti, proposti da venditori esperti in spot molto professionali e convincenti, sembrano essere in grado di rinforzare il nostro sistema immunitario. Questo è un buon punto di partenza per mantenerci in salute durante i mesi più freddi. Tuttavia, la maggior parte degli effetti di questi famosi integratori la si ottiene anche cambiando il proprio stile di vita. In realtà, infatti, se si è in buona salute e non si soffre di fragilità fisiche, gli integratori non sono per nulla indispensabili. Meglio, invece, mettere in pratica in nostri consigli. Abbiamo già visto come star bene durante l’autunno, stagione che rattrista molti e che espone ai primi sbalzi di temperatura: ora vediamo i migliori consigli per affrontare l’inverno.
Per affrontare l’inverno può essere utile anche assumere delle diverse abitudini. In primo luogo, un consiglio è quello di iniziare ad assumere regolarmente le pastiglie, o perle, di olio di fegato di merluzzo. Questa sostanza serve un po’ a tutto: rinforza il sistema immunitario, rinforza capelli e unghie, regolarizza l’intestino, idrata la pelle, protegge la vista. Fa solo che bene, quindi.
Inoltre, è una buona idea quella di iniziare a fare dell’attività sportiva. Non si suda come in estate, quindi si fatica meno, ma l’attività sportiva aiuta a rinforzare il corpo e le difese immunitarie, favorendo tutte le attività del nostro corpo.
Infine, ultimo, ma non per importanza, consiglio: in inverno, su consiglio medico, è bene vaccinarsi contro l’influenza, soprattutto se si ha più di 65 anni o si appartiene ad una categoria a rischio, o se si è a contatto con malati gravi o soggetti particolarmente fragili.
Quando si devono calcolare gli utili aziendali, in molti addetti ai lavori hanno difficoltà a capire come si misura la redditività di un’impresa.
La questione non è affatto né scontata né banale e la risposta è più articolata di quanto si potrebbe pensare in un primo momento.
In genere un imprenditore capace e pienamente immerso nella realtà della sua impresa utilizza vari strumenti, quelli che a lui sembrano più adatti allo scopo, per misurarne la redditività.
Tuttavia, per evitare che si possa incorrere in non pochi problemi o commettere degli errori è sempre consigliabile ricorrere a Servizi Contabili e Fiscali in grado di supportare l’azienda nella corretta valutazione della propria produttività.
I cosiddetti indici di redditività servono a misurare, come la parola stessa chiaramente significa, la redditività di un’impresa.
Con essi si misurano i risultati che si stanno ottenendo con la propria gestione imprenditoriale e, sui medesimi, si esprimono gli osservatori del nostro bilancio.
Gli indici di redditività rappresentano uno strumento molto importante nelle mani dell’imprenditore, che pertanto dovrebbe fare in modo di conoscerli alla perfezione.
Saperli calcolare comporta grandi vantaggi, in special modo per quanto riguarda i rapporti con le banche.
L’argomento è troppo vasto e complesso per poter essere affrontato in maniera esauriente in un articolo, quindi qui ci limitiamo ad affermare che gli indici assolutamente fondamentali sono i seguenti:
Vediamo, in breve, cosa sono e come funzionano.
Il ROI, ovvero Return on Investment (Ritorno degli Investimenti) indica la redditività del capitale investito in un’impresa.
Quest’ultimo, a sua volta, non è altro che la somma del capitale circolante netto e dell’attivo immobilizzato.
Si tratta di un indice, come è facile intuire, di fondamentale valore per ogni imprenditore, in quanto serve, in pratica, ad avere una esatta valutazione di quanto rende il denaro investito nell’impresa stessa.
Il ROI comprende sia i soldi dell’imprenditore che quelli degli altri finanziatori.
Al contrario, il ROE, ovvero Return on Equity, misura quanto rendono i soldi che l’imprenditore ha versato a titolo personale nell’azienda, come capitale proprio o di rischio (il cosiddetto capitale sociale).
In pratica, ciò che tale indicatore dà come risultato, rileva il capitale di rischio.
Per dirlo in termini più semplici e comprensibili anche ai meno esperti, il ROE misura la redditività del capitale di rischio, espressione con cui si intende quello che si va a perdere se l’impresa, per una ragione o per l’altra, va in fallimento.
Si esprime in percentuale e contrassegna quanto rende il patrimonio investito nell’azienda dai soci.
Mentre, il termine ROS vuol dire Return on Sales ed è l’indice che misura la redditività media delle vendite.
Si tratta di un parametro che riveste una grande importanza nell’ambito del bilancio aziendale, in quanto si rivela particolarmente utile per comparare quanto fanno le dirette concorrenti.
Più semplicemente, possiamo dire che il ROS misura la marginalità media che il mio fatturato ha ottenuto.
È superfluo sottolineare quanto esso sia importante, perché altro non è se non la diretta sintesi di quanto si va a guadagnare.
Risulta pertanto chiaro che gli indici ROI, ROE e ROS, sono indispensabili ad ogni imprenditore capace e coscienzioso che abbia a cuore la sorte della propria impresa, poiché senza il loro utilizzo non si riesce a misurarne la redditività, con conseguenze facilmente immaginabili.
Se si decide di non ricorrere a questi rischi si sta compiendo una scelta decisamente rischiosa e che, sia nel breve che nel lungo termine, non porta a nulla di buono, anche perché i concorrenti li useranno di certo ed è meglio, pertanto, prepararsi in merito.