Archivio annuale Agosto 14, 2023

DiRedazione

Cripto e cannabis: un connubio per superare le barriere burocratiche

Come le criptovalute stanno incidendo sul mercato della cannabis e plasmando il futuro panorama di questo settore

Il mercato della cannabis progredisce di anno in anno, alimentato da un numero crescente di acquirenti che, anche grazie alla graduale legalizzazione di questa pianta, possono accedere ai prodotti da essa ottenuti in modo completamente legale.

Certo, si tratta di una realtà ancora circoscritta a determinate regioni geografiche, su tutte gli Stati Uniti, nei quali le restrizioni nei confronti della compravendita di questa sostanza si stanno affievolendo sempre di più.

Qui in Europa, invece, la strada verso la legalizzazione della cannabis è ancora lunga e, salvo rare eccezioni, ovvero Malta e il Lussemburgo, il suo acquisto e consumo sono ancora illeciti in quasi tutti gli Stati membri. E, naturalmente, questo vale anche qui in Italia dove attualmente l’unica tipologia di cannabis perfettamente legale resta quella cosiddetta light, protagonista in un mercato sostenuto da diversi negozi online, come Justbob, che propongono vari prodotti al CBD acquistabili esclusivamente ai fini consentiti dalla legge.

Insomma, questa situazione in divenire ci fa comprendere che, per quanto tale sostanza stia lentamente subendo un processo di rivalutazione in positivo, il suo status normativo è ancora molto discusso al livello internazionale. E, per questo motivo, anche nei Paesi nei quali è stata legalizzata, il suo acquisto può incontrare ostacoli burocratici e legali.

Tutto questo ha dato il via da diversi anni a un fenomeno molto interessante: allo scopo di difendere i consumatori che agiscono in totale conformità alle leggi vigenti da simili problemi, sono state create diverse criptovalute dedicate specificatamente al mondo della cannabis.

Esploreremo più a fondo questo tema nel seguente articolo.

Criptovalute nel mondo della cannabis: perché sono state introdotte?

Le criptovalute sono monete digitali basate su una tecnologia chiamata blockchain che garantisce sicurezza, trasparenza e decentralizzazione delle transazioni. Sono nate come alternativa ai sistemi bancari tradizionali, che spesso pongono limiti e vincoli agli scambi di beni e servizi.

Ma cosa hanno a che fare queste tecnologie con il mondo della cannabis?

Il motivo è presto detto: in un ambito così delicato come quello dei prodotti a base di cannabis, le criptovalute permettono di superare le difficoltà legali e burocratiche che ostacolano il loro commercio in numerosi Paesi, per lo più negli States, dove le norme variano da Stato a Stato e si muovono in un contesto più ampio, quello federale, che ancora non riesce ad armonizzare i regolamenti dei singoli membri.

Pertanto, anche laddove tali articoli sono stati legalizzati, le banche possono rifiutarsi di accettare i pagamenti relativi a questa merce, per timore di violare le norme federali.

Per questo motivo, sono state create delle criptovalute specificatamente dedicate alla cannabis, che hanno lo scopo di facilitare le transazioni tra produttori, distributori e consumatori. Queste monete virtuali hanno anche il vantaggio di proteggere la privacy degli utenti, che possono acquistare senza lasciare tracce sui propri conti bancari.

Detto questo, vediamo di seguito quali sono le criptovalute più note dedicate specificatamente al settore della cannabis.

PotCoin

PotCoin è una delle prime criptovalute dedicate alla cannabia.

Lanciata nel 2014, questa moneta ha lo scopo di creare una rete globale di utenti e commercianti che operano nel settore della cannabis, fornendo loro una piattaforma di pagamento rapida ed economica e il progetto legato a questa valuta può contare anche su di una propria fondazione, che si occupa di sostenere progetti sociali e ambientali legati alla cannabis.

HempCoin

HempCoin è un’altra criptovaluta storica nel settore della cannabis, nata nel 2014. A differenza di PotCoin, che si focalizza principalmente sui consumatori finali, HempCoin si rivolge agli agricoltori e ai distributori di canapa industriale e prodotti derivati e ha lo scopo di facilitare le operazioni commerciali tra questi attori, offrendo una soluzione sicura, veloce e a basso costo.

HempCoin utilizza il protocollo masternode, che permette di effettuare transazioni istantanee e anonime.

CannabisCoin

CannabisCoin è l’ennesima criptovaluta nata nel 2014 con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla cannabis medicinale.

Nell’ambito di questa cripto è stato creato un sistema chiamato Yes We CANN (YWC), che permette di scambiare una moneta CannabisCoin con un grammo di cannabis in alcuni dispensari autorizzati. In questo modo, si vuole garantire un prezzo stabile e accessibile per i pazienti che necessitano di cannabis terapeutica

CannabisCoin si basa sul protocollo proof-of-work, che assicura la sicurezza e l’equità della rete.

Paragon

Paragon è una criptovaluta lanciata nel 2017, anch’essa con l’ambizione di creare un ecosistema basato sulla blockchain per il settore della cannabis. L’obiettivo di questo progetto è quello di connettere i diversi attori della filiera della cannabis, dalla coltivazione alla vendita al consumo, offrendo loro una piattaforma per registrare e verificare le informazioni relative alla qualità, alla provenienza e alla conformità legale dei prodotti.

Paragon ha anche l’obiettivo di creare degli spazi fisici chiamati Paragon Spaces, dove gli appassionati e gli esperti di cannabis possono incontrarsi e collaborare.

DopeCoin

DopeCoin è una criptovaluta nata con l’intento di fornire una soluzione di pagamento sicura e anonima per i consumatori e i venditori di cannabis.

Questa moneta virtuale sfrutta il protocollo proof-of-stake, che permette agli utenti di guadagnare interessi tenendo le monete nel loro portafoglio. DopeCoin ha anche lanciato un servizio chiamato Smoke Exchange, una piattaforma pubblicitaria dedicata al settore della cannabis.

In conclusione

Quanto illustrato in questo articolo dimostra perfettamente come la digitalizzazione può superare le sfide tradizionali del commercio.

La necessità di una soluzione alle restrizioni bancarie e legali legate alla varietà di normative presenti negli USA ha dato vita a diverse criptovalute, ciascuna con una propria nicchia e visione per servire la comunità della cannabis. Che si tratti di garantire l’anonimato dei consumatori, di connettere gli stakeholder lungo tutta la catena di approvvigionamento o di sostenere progetti sociali, tali criptovalute stanno plasmando un nuovo ecosistema di commercio.

E, mentre la legalizzazione della cannabis continua a evolversi globalmente, l’adozione di queste monete virtuali può diventare un fattore chiave nel garantire la fluidità delle transazioni e la sicurezza dei consumatori.

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Giardini Pensili e tetti verdi

Un giardino pensile, chiamato anche giardino verticale, è un’area verde che viene creata su una superficie verticale, come una parete, un muro o una recinzione.

Questo tipo di giardino rappresenta una soluzione innovativa per creare spazi verdi in luoghi dove il terreno è limitato o non disponibile, come in città o in edifici ad alta densità.

Tipologie di giardini verticali

Il giardino pensile può essere creato utilizzando diverse tecniche e materiali, a seconda delle esigenze e del luogo di installazione. In genere, i giardini pensili si dividono in due tipologie principali: i giardini pensili a terra e i giardini pensili sospesi.

  • I giardini pensili a terra vengono creati utilizzando pannelli verticali che vengono installati sulla superficie del terreno, su cui vengono posizionate le piante. Questo tipo di giardino è particolarmente adatto per creare pareti verdi in giardini, cortili o terrazze.
  • I giardini pensili sospesi, invece, sono composti da una struttura metallica o in legno a cui vengono appese le piante. Questo tipo di giardino è molto versatile e può essere utilizzato per creare pareti verdi in interni, come uffici o spazi commerciali, o per decorare la facciata di edifici.

Per assicurarsi un lavoro a regola d’arte è consigliato affidarsi a società e professionisti del settore con anni di esperienza alle spalle e numerose installazioni di giardini pensili effettuate.

È necessario infatti che un addetto ai lavori venga preventivamente a controllare la situazione della tua abitazione o del luogo dove avevi intenzione di effettuare l’installazione per controllare che sia tutto in regola e si possa procedere senza problemi con la realizzazione del giardino verticale.

A cosa bisogna far attenzione per installare un giardino pensile?

Per creare un giardino pensile di successo, è importante prestare attenzione a diversi fattori. Ecco alcuni elementi da considerare per posizionare il giardino pensile:

  1. L’esposizione: Le piante utilizzate nel giardino pensile hanno bisogno di luce solare per crescere correttamente. Pertanto, è importante scegliere un’area esposta alla luce del sole per la maggior parte della giornata. Se il giardino pensile è situato in un’area esposta al sole diretto, è possibile optare per piante che sopportano alte temperature e la siccità.
  2. La portata e la resistenza del muro: Prima di installare un giardino pensile su un muro o una recinzione, è importante verificare la capacità portante della struttura. Se il muro non è in grado di sostenere il peso del giardino pensile, sarà necessario creare una struttura di supporto adeguata.
  3. La posizione dell’impianto di irrigazione: Il giardino pensile ha bisogno di un sistema di irrigazione adeguato per mantenere le piante idratate e sane. Pertanto, è importante scegliere un’area vicino a un impianto di irrigazione esistente o pianificare un nuovo sistema di irrigazione per il giardino pensile.
  4. Il substrato: Il substrato utilizzato nel giardino pensile deve essere in grado di fornire alle piante i nutrienti necessari per la crescita e lo sviluppo. È importante scegliere un substrato di alta qualità e adatto alle esigenze delle piante utilizzate.
  5. La manutenzione: Il giardino pensile richiede una regolare manutenzione per rimuovere le piante morte o danneggiate e per mantenere le piante sane e belle. È importante pianificare una routine di manutenzione adeguata e considerare il tempo e le risorse necessarie per mantenere il giardino pensile.

Dove inserire il giardino pensile?

Il giardino pensile può essere installato sia in ambienti esterni che interni, a seconda delle esigenze e della disponibilità di spazio.

Ad esempio, il giardino pensile può essere creato su una parete esterna di un edificio, in un balcone, in una terrazza, in un cortile o in un giardino. In interni, il giardino pensile può essere installato in un ufficio, in una casa o in uno spazio commerciale.

Il terrazzo è sicuramente il luogo principale che sta andando più di moda dove inserire il giardino pensile, in quanto risulta essere la soluzione ideale per chi ha poco spazio ma vuole comunque godere della bellezza delle piante e della natura.

Qual è il giardino pensile più famoso al mondo?

Il giardino pensile di Babilonia è sicuramente il più conosciuto al mondo.
Si dice che questo giardino pensile fosse una delle sette meraviglie del mondo antico.

Secondo la leggenda, il giardino fu costruito dal re Nabucodonosor II per la moglie Amytis, che proveniva da una regione montuosa e desiderava vedere i giardini della sua terra natale. Il giardino era costituito da una serie di terrazze, ciascuna più alta della precedente, con alberi, piante e fiori di ogni genere.

È possibile scoprire di più su questi giardini su Wikipedia od altri portali d’informazione come Focus.

 

 

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Ansia e libera professione: ecco 5 modi per combatterla

La libera professione può essere un lavoro altamente gratificante e stimolante, ma può anche portare a una serie di sfide, tra cui l’ansia. Essere un professionista autonomo significa dover gestire l’incertezza finanziaria, la concorrenza e le pressioni esterne per avere successo.

Tuttavia, ci sono modi per combattere questo problema e fare fronte alle sfide che si porta con sé l’avventura della libera professione.

Vediamo insieme cinque modi per combattere l’ansia che nasce se hai un’attività come libero professionista:

1- Trova i tuoi “coping mechanisms”

Ognuno ha modi diversi per far fronte allo stress e all’ansia. Alcune persone trovano utile praticare la meditazione o lo yoga, altre preferiscono fare esercizio fisico o dedicarsi a un hobby che li distragga. L’importante è trovare ciò che funziona per te e incorporarlo nella tua routine quotidiana.

Ci sono anche tecniche di respirazione che possono aiutare ad alleviare l’ansia. La respirazione diaframmatica, ad esempio, è una tecnica di respirazione che coinvolge il diaframma invece dei muscoli delle spalle e del petto. Questa tecnica può aiutare a ridurre la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, aiutando a calmare i nervi.

Trovare il sistema o i sistemi che funzionano per te ti aiuterà nei momenti di crisi.

Lavorare sulle cause è importante ma lo è ancora di più saper gestire le crisi quando e se dovessero arrivare: la cosa più pericolosa in questi casi è farsi prendere dal panico

2- Crea un network per combattere la sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore è un sentimento comune tra i liberi professionisti. Si tratta di una sensazione di insicurezza e di sentirsi inadeguati rispetto ai propri colleghi. Per combattere la sindrome dell’impostore, è importante creare una rete di supporto di persone che ti sostengono e ti incoraggiano.

Puoi creare un gruppo di networking professionale o partecipare a eventi di networking per incontrare altri professionisti della tua industria. In questo modo, potrai incontrare persone che hanno le tue stesse preoccupazioni e problemi e potrai condividere esperienze e consigli.

Anche un mentore può essere un’ottima risorsa per aiutarti a superare la sindrome dell’impostore.

Trovare persone simili a te con cui confrontarti è un ottimo aiuto per capire che non sei solo e che certe sfide sono solo ostacoli momentanei che puoi superare facilmente. Confrontarti con chi ci è già passato può anche aiutarti a capire come fare.

3- Formazione, formazione, formazione

La formazione continua è un elemento chiave per mantenere il tuo lavoro al passo con le tendenze del settore e le tecnologie in evoluzione. Essere aggiornati sui trend del tuo settore ti aiuterà ad adattare il tuo lavoro alle esigenze dei clienti e a rimanere competitivo sul mercato.

Inoltre, la formazione può aiutare ad aumentare la tua autostima e la fiducia nelle tue capacità.

Conoscere bene il tuo lavoro e le sue pratiche ti renderà meno vulnerabile all’ansia e alle preoccupazioni per il futuro.

4- Crea un piano B

La libera professione può essere un lavoro instabile e imprevedibile. A volte, i clienti possono decidere di cambiare direzione o la domanda per il tuo servizio può diminuire improvvisamente. Per evitare l’ansia finanziaria, è importante creare un piano B.

Ciò potrebbe significare trovare un secondo lavoro a tempo parziale o creare una fonte alternativa di reddito, come un blog o un canale YouTube. Creare un piano B può darti una maggiore sicurezza finanziaria e ridurre il livello di ansia in caso di imprevisti.

Tuttavia, è importante anche non distrarsi troppo dal tuo lavoro principale. Assicurati che il tuo piano B non interferisca con il tuo lavoro principale e non ti distragga dall’ottenere successo nella tua professione.

5- Diminuisci il livello di incertezza con un’ottima pianificazione fiscale

La pianificazione fiscale è un aspetto importante della libera professione.

Una pianificazione fiscale accurata può ridurre l’ansia finanziaria e darti una maggiore stabilità economica.

Assicurati di tenere traccia di tutte le tue entrate e uscite e di pianificare le tue tasse in modo accurato. Potrebbe anche essere utile assumere un commercialista o un esperto fiscale per aiutarti a navigare in questo campo. Per questo sono nati diversi servizi online come ad esempio Fiscozen che offre a tutti i suoi iscritti un commercialista dedicato, un software chiaro e intuitivo per la gestione della fatturazione elettronica e una dashboard che si aggiorna in tempo reale con adempimenti e scadenze.

Inoltre, cerca di mantenere una certa quantità di riserve economiche.

Avere un fondo di emergenza può aiutare a ridurre l’ansia finanziaria e fornirti una rete di sicurezza in caso di imprevisti.

 

 

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Conto deposito: cos’è e come funziona

Il conto deposito è un particolare tipo di conto bancario, al quale solitamente viene associato un conto corrente di appoggio.

Il suo scopo è quello di accantonare (appunto mettere in deposito) una quantità di soldi e guadagnare un surplus tramite gli interessi che fruttano, portando ad un guadagno.

Si tratta di un mezzo di investimento e risparmio semplice da utilizzare ma non privo di rischi e obblighi. Consultando questa guida si potranno conoscere meglio tutte le info e capire come muoversi per attivare un nuovo conto deposito.

Il contratto di conto deposito

Il conto deposito prevede la firma e la compilazione di un contratto. Una serie di regole, obblighi, costi e diritti sanciti tra banca e risparmiatore secondo le leggi vigenti.

Alcuni dati contenuti nel contratto sono: tasso di interesse annuo lordo, criterio di calcolo degli interessi, spese di apertura e chiusura, produzione di rendiconto, addebito imposta di bollo, spese di versamento e prelevamento, data disponibilità per bonifici di ingresso, valuta di accredito anche da altre banche, valute di addebito, eccetera.

I dati sono tanti ed è importante conservare il contratto di apertura del conto deposito. Come abbiamo detto si tratta di un prodotto finanziario di media difficoltà.

Condizioni di apertura del conto deposito

L’apertura di un conto deposito non è difficile, richiede sicuramente dei soldi iniziare da vincolare, aggiungere successivamente oppure rendere fissi. La banca chiederà questi dati: codice fiscale, documento di identità, un conto corrente tradizionale di appoggio, sarà utile per il versamento degli interessi oppure per svincolare i soldi versati al momento della chiusura o alla fine naturale del contratto.

Ogni conto deposito ha un rendimento effettivo indicato e anche delle spese, quindi considerate bene i soldi che inserite e ciò che verrà applicato tra entrate e uscite. Nel contratto vengono sempre indicati questi dati: tasso di interesse, logica di capitalizzazione, spese, tasso effettivo.

Alcune banche che offrono conti deposito

Non tutte le banche offrono la possibilità di aprire un conto deposito. Di seguito ecco tre realtà finanziarie importanti per aprirne uno in Italia.

Santander offre ioPosso e ioScelgo, due soluzioni di conto deposito, una vincolato e l’altro conto libero. Convenienti e per tutte le tasche, Santander è una banca spagnola conosciuta a livello internazionale ed i tassi offerti variano a seconda dei tassi BCE. Per maggiori dettagli si può contattare il loro servizio clienti per conoscere tutte le info e farsi risolvere eventuali dubbi.

Conto Arancio è un brand decisamente importante che offre diverse soluzioni di risparmio e rendimento. Il principale conto deposito proposto ha zero spese e dura 12 mesi. Può essere gestito anche da mobile, non ha vincoli complessi e per maggiori dettagli si consiglia di consultare questa pagina.

Banca IFIS offre tre tipi di conto deposito Rendimax con tasso annuo lordo, si chiamano libero, like e vincolato. Tre strumenti di investimento e risparmio completi, dove è importante leggere condizioni e informazioni base disponibili a questo link. Il conto vincolato richiede base minima di 1000 euro.

Differenza tra conto vincolato e libero

Nella guida abbiamo spesso parlato di soldi vincolati e non vincolati per il conto deposito. Significa che il risparmiatore può scegliere tra due tipi di conto risparmio investimento.

  • Il conto vincolato può essere temporale o legato ai dati di crescita secondo gli interessi fruttiferi applicati. Quindi, finché non scade il vincolo o non raggiunge una certa somma, il conto deposito non può essere toccato per prelevare fondi.
  • I conti depositi liberi invece permettono, con dei limiti, di prelevare ma soprattutto di versare.
  • I conti vincolati flessibili che dovrebbero permettere di versare, in molti casi è possibile. Alcune banche invece tendono a offrire dei conti fermi sicuri della crescita e del prodotto offerto secondo una strategia studiata da esperti e analisti.

Tutti i rischi di un conto deposito

Il conto deposito è uno strumento di risparmio e investimento semplice ma con obblighi e rischi. Partiamo dal vincolo, il conto deposito necessita di un conto corrente collegato e una quantità di soldi minima per l’applicazione degli interessi che coprono parte delle spese finanziarie legate a questo prodotto bancario.

Le banche indicano sempre alcuni rischi, partendo dal fallimento dell’istituto, cosa succede in questo caso? Si corre il rischio che la banca non possa tenere fede agli obblighi contrattuali, quindi non ha la possibilità di restituire i soldi cin caso di fallimento della banca.

Esiste un sistema obbligatorio di garanzia, uno strumento creato dalla Comunità Europea, il fondo interbancario di tutela dei depositi. Altro elemento di rischio, se il conto è vincolato non è semplice poter recedere dal contratto per poter utilizzare i soldi.

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Richiedere e attivare carta Mooney

Mooney di Sisal Pay è arrivata come nuova carta prepagata in questi anni. Risponde all’esigenza di utenti non spaventati dai pagamenti digitali ad avere uno strumento finanziario intuitivo e smart.

La carta prepagata Mooney consente di fare molte cose, anche importanti, ad esempio richiedere l’accredito dello stipendio oppure pagare le bollette.

Ecco di seguito nel dettaglio le principali caratteristiche, come attivarla ed i costi della carta Mooney.

Caratteristica principale e funzioni di Mooney

Carta prepagata significa che può essere ricaricata da Pos abilitato oppure dal tabaccaio. Essendo una carta con Iban può essere utilizzata per risparmiare fondi e anche ricevere o fare bonifici, per questo è utilizzata da lavoratori e anche professionisti o imprenditori per i pagamenti. Vediamo in breve, tutte le funzioni di Mooney.

  • Mooney consente di effettuare pagamenti online in tutti gli esercizi commerciali convenzionati Visa.
  • La carta prepagata ha l’Iban, quindi può disporre bonifici o riceverne. Per questo, al posto del conto corrente normale, la prepagata viene utilizzata per farsi accreditare lo stipendio.
  • Per prelevare soldi, si possono utilizzare tutti gli sportelli ATM convenzionati Visa. Fino al 31 marzo 2022, si poteva prelevare gratuitamente anche presso gli sportelli di Intesa Sanpaolo.
  • La gestione della carta Mooney è semplice, dietro questa carta una piattaforma e-banking MyMooney che è anche un’app. Permette di vedere il credito residuo (saldo), gli ultimi movimenti. Mette a disposizione dei servizi per le ricariche telefoniche e gli acquisti online.

Requisiti per richiedere la carta Mooney

Per richiedere la carta Mooney bisogna essere maggiorenni, quindi se la prepagata è per componenti famigliari sotto i diciotto anni non è possibile farla oppure bisogna informarsi bene. Per loro esistono prepagate dedicate ai giovani.

Secondo requisito importante: documento di identità valido e con scadenza non inferiore ai tre mesi. In più, bisogna avere con sé la tessera sanitaria con codice fiscale. Altro elemento richiesto, la residenza e il domicilio in Italia. L’operatore chiederà anche un cellulare con accesso a Internet e numero italiano. Questo perché, l’attivazione richiede alcuni semplici passaggi via smartphone.

Ultima informazione importantissima: un soggetto può essere intestatario di una sola carta Mooney, quindi se ne avete già una non potete chiederne un’altra. Non può essere cointestata con altre persone.

Richiedere a attivare Mooney: istruzioni

La richiesta e attivazione della carta prepagata Mooney prevede alcuni passaggi, le informazioni prima saranno importanti e scopriamo subito il perché.

Esistono sono due diverse attivazioni: richiesta tramite app o tramite punto vendita, per qualsiasi dubbio si consiglia di contattare il servizio clienti e chiedere direttamente info ad un addetto di Mooney.

Nel caso di richiesta tramite app, la carta da attivare verrà ricevuta a casa entro sette giorni lavorativi, previo riconoscimento da effettuare tramite applicazione.

Nel caso di richiesta in una sede fisica, basterà cercare uno dei punti vendita Mooney nella propria città tramite questo strumento. Quando ci si reca nel punto Mooney bisogna portare: carta di identità valido, tessera sanitaria con codice fiscale, smartphone con collegamento ad Internet e, in particolare, all’app Mooney.

Se la carta è stata richiesta in un punto vendita, per utilizzarla fin da subito sarà sufficiente una ricarica da 10 a massimo 150 euro. Nelle istruzioni troverete i massimali giornalieri per prelievi e depositi come per tutte le prepagate. Se per qualsiasi problematica si vuole recedere, Mooney permette di farlo in qualsiasi momento. Si può scaricare il modulo di recesso da qui e spedirlo via raccomandata secondo le istruzioni dell’articolo indicato.

Due attivazioni diverse e il canone annuo

Per attivazioni in sede Mooney, le ricariche successive si potranno fare dopo aver ricevuto SMS da parti di Mooney. Arriverà entro tre giorni dalla prima ricarica e attivazione. Permetterà di visualizzare anche il codice Iban.

Invece, se la richiesta della carta è avvenuta tramite app, come detto l’attivazione avviene in maniera diversa. Bisogna utilizzare il codice utente che si trova dietro la carta. Nell’app Mooney si deve cliccare su ‘Attiva carta’ e quindi bisogna inserire il codice ricevuto di nove cifre.

Ricordiamo che la carta Mooney ha un costo che è di 10 euro di canone annuo che viene addebitato direttamente sul conto partendo dalla settimana di attivazione.

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Perché è importante tenere i propri pneumatici sempre gonfi?

Quando ci si trova alla guida, bisogna sempre ponderare la possibilità di andare incontro ad un incidente.

Ciò non significa un voler essere fatalisti ma, semplicemente, richiama un insieme di attenzioni che bisognerà avere necessariamente quando si è alla guida del proprio veicolo.

La scuola guida, gli insegnamenti dei propri genitori o semplicemente l’esperienza su strada dimostrano che, quando si guida un veicolo, i pericoli possono giungere praticamente da ogni dove: un incrocio affrontato male, un pedone che non si comporta in maniera corretta, un guasto o un malfunzionamento improvviso della propria vettura possono essere alla base di un problema per il conducente.

Una delle possibili dinamiche a cui si può andare incontro, quando ci si trova alla guida, riguarda gli pneumatici sgonfi, che, pur non presentando forature o malfunzionamenti nella ruota, non riescono più a garantire la migliore stabilità possibile per il veicolo. In quei casi, è importante tenere con sé degli strumenti adatti, come i cosiddetti gonfiagomme pneumatici portatili, che permettono di gonfiare gli pneumatici e circolare con maggiore sicurezza sull’asfalto. Ma perché è importante tenere i propri pneumatici sempre gonfi?

Di seguito, si indicano alcune motivazioni per cui sarà fondamentale cercare di provvedere ad una corretta manutenzione costante dei propri pneumatici, onde evitare problematiche, rischi e svantaggi anche economici quando ci si trova alla guida di una vettura.

Maggiore stabilità con gli pneumatici gonfi

Con gli pneumatici gonfi, uno dei vantaggi fondamentali che si otterrà alla guida riguarda la maggiore stabilità per il conducente. Bisogna pensare, infatti, che una strada può essere percorsa con condizioni di velocità differenti, in base alla percorribilità dell’asfalto e alle specifiche condizioni previste anche dal codice della strada, relativamente a limiti di velocità o al tratto che, generalmente, viene percorso con una certa velocità in termini di chilometri orari.

Questo preambolo permette di comprendere che, quando si procede ad alta velocità, il rischio di oscillazione della vettura può essere più elevato, soprattutto se bisogna incontrare una curva; per questo motivo, è importante che il conducente abbia la mano salda, per evitare che ci siano problemi di ogni sorta.

Tuttavia, con pneumatici sgonfi, per quanto si possa essere abili al volante, la vettura sarà sicuramente meno stabile, a causa di una condizione fisica da parte del veicolo che non presenterà la maggiore aderenza possibile all’asfalto.

Vantaggi economici garantiti da pneumatici gonfi

Accanto al fattore legato alla stabilità e alla sicurezza del conducente, quando si trova alla guida, gli pneumatici gonfi possono essere utili anche per un altro motivo, sicuramente più vantaggioso per un conducente. Quest’ultimo è legato, infatti, alla salvaguardia del proprio portafoglio e, soprattutto, ai vantaggi economici che derivano da una procedura che porta a gonfiare i propri pneumatici; gli pneumatici gonfi, infatti, corrispondono ad una migliore aderenza all’asfalto, come si dice precedentemente, da parte delle ruote.

Un veicolo garantisce un dispendio energetico e di carburante maggiore quando si trova sotto pompa o sovra pompa, dunque, con pneumatici gonfi al punto giusto, il consumo energetico sarà moderato. Ciò significa che, se i propri pneumatici sono sgonfi, la vettura impiegherà molte più risorse energetiche per circolare nel migliore dei modi, dunque la benzina o la fonte di carburante che si utilizza per circolare si esaurirà più velocemente, comportando l’esigenza di effettuare un altro pieno.

Migliore comfort alla guida

Si conclude con un’ultima motivazione che si trova alla base della propria volontà di gonfiare i pneumatici: un migliore comfort alla guida.

Quando gli pneumatici sono gonfi, infatti, la vettura tende a subire delle oscillazioni e delle vibrazioni minori, nonostante le alte velocità; in questo modo, si potrà procedere sull’asfalto in maniera sostenuta ed evitando scossoni di ogni tipo.