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Che succede se ignori la miopia

La miopia è probabilmente il disturbo visivo più diffuso in assoluto. Basta guardarsi in giro e passare in rassegna tutte le persone che indossano un paio di occhiali per rendersene conto, senza considerare coloro che, pur miopi, decidono di indossare le lenti a contatto. Eppure ci sono miopi che non adottano né l’una né l’altra soluzione.

Sono i “miopi lievi”, che riescono comunque a mantenere una buona qualità visiva oppure affrontano la loro condizione con spirito di sopportazione. Si tratta però di una scelta dai risvolti pessimi: anche nei casi meno gravi, la miopia non curata può causare conseguenze negative per la propria salute e per la qualità della vita. Ne parliamo qui.

Miopia, un disturbo incredibilmente diffuso

La miopia è il disturbo visivo per eccellenza. Sono i numeri a dirlo, allorché variabili da paese a paese. Se in Europa è miopie circa il 28% delle persone, percentuale già di per sé elevatissima, negli USA si raggiunge il 35%. In Cina, invece, è miopie quasi l’80% delle persone.

La miopia ha un’origine prettamente genetica, sebbene possa essere stimolata da alcune abitudini precise. Per esempio, sforzare la vista, sui libri come davanti a uno schermo, può esacerbare il disturbo visivo o scatenare una condizione latente di miopia. Le cause fisiologiche, invece, consistono in una curvatura poco corretta del cristallino, che crea un difetto di rifrazione: la luce anziché terminare sulla retina si ferma “un po’ prima”, determinando una visione sbiadita. Il “quanto” determina l’entità del disturbo.

Miopia non curata: i rischi

È difficile rimanere con le mani in mano se la miopie è abbastanza grave. Bastano solo due diottrie per ridurre la qualità della visione e, di conseguenza, della vita stessa. Non riuscire a vedere oggetti posta a una distanza non elevatissima, è un malus non da poco e che pregiudica le attività quotidiane.

Il discorso è diverso, però, se si parla di miopi leggeri, che hanno solo mezza diottria in meno, piuttosto che una o una e mezza. In questi casi, rinunciare agli occhiali e alle lenti a contatto è relativamente semplice. Con un po’ di sforzo, se ne può fare a meno.

Si tratta però di un atteggiamento sbagliato, controproducente. I motivi sono principalmente due: in primis, perché anche una miopia leggera può inficiare alcune attività, come per esempio leggere i cartelli autostradali con grande anticipo. In secondo luogo, perché anche una miopia leggera impone un certo sforzo, magari inconsapevole all’occhio. Da qui a un peggioramento ancora più rapido del disturbo il passo è breve.

Non bisogna dimenticare, infatti, che la miopia è un disturbo degenerativo. I primi sintomi si avvertono intorno ai cinque anni di età, ma fino ai venticinque peggiora. Insomma, le diottrie sono sempre meno. Chi non indossa gli occhiali o le lenti a contatto, deve affrontare presto o tardi un’accelerazione di questo processo.

Come scegliere l’ottico

Il consiglio, se si soffre di miopia leggera, è dunque quello di cambiare registri, e indossare gli accessori adatti. Il primo passo, ovviamente, è quantificare con precisione l’entità del disturbo. Niente di più facile, misurare la vista a Roma è facile come a Milano, Torino, Palermo, Napoli e in qualsiasi altra città, grande e piccola.

Come scegliere l’ottico? In questo caso, come in tanti altri, a fare fede è soprattutto la reputazione. D’altronde, l’opinione degli ex clienti è un ottimo indicatore della qualità espressa da un’attività, anche quando questa coinvolge tematiche di tipo sanitario. Anche l’approccio alla gestione della clientela è importante: un ottico accomodante, sincero e socievole, sarà certamente più propenso a dispensare consigli su quali occhiali acquistare, su quelli che valorizzano al meglio il proprio viso.

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E-commerce, 4 motivi per aprirne uno anche se sei un piccolo venditore

Nell’immaginario collettivo, gli e-commerce rappresentano un’opportunità soprattutto per le grandi aziende. Perché – se lo chiedono in parecchi – spendere tanto tempo e tanto denaro per realizzare una piattaforma proprietaria performante? In realtà, si tratta di un pregiudizio che non trova fondamento nella realtà. La verità è che gli e-commerce possono e devono essere utilizzati anche dalle piccole attività, dai piccoli venditori. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica dello strumento ed elencando alcuni motivi che ne giustificano l’impiego anche da parte dei più “piccoli”.

L’ascesa degli e-commerce

La diffusione degli e-commerce è un fenomeno iniziato ormai tanto tempo fa, agli inizi degli anni 2000. Tuttavia, non si può negare che negli ultimi tempi sia stato protagonista di una formidabile accelerazione. Il riferimento è in primo luogo alla progressiva riduzione del digital device e alla diffusione di connessioni performanti, e in secondo luogo ai fenomeni sociali che la pandemia di coronavirus ha innescato.

A partire dal 2020, infatti, molti, alla luce della chiusura delle attività commerciali, si sono visti costretti a utilizzare il digitale anche per gli acquisti, di fatto scoprendo una sorta di “nuovo mondo”. Una volta che la vita è tornata alla normalità, la gente ha continuato a usufruire degli e-commerce. Il risultato è stato un ampliamento radicale e permanente degli acquirenti on-line.

D’altronde, acquistare su internet comporta alcuni vantaggi anche soprattutto dal punto di vista dell’acquirente: è rapido, spesso meno costoso (i prezzi sono tendenzialmente più bassi), e comunque sicuro.

4 motivi per aprire un e-commerce

Dunque, perché anche le piccole attività possono e devono usufruire degli e-commerce? Al netto dei vantaggi di natura economica, di cui renderemo conto tra poco, è bene sottolineare che i costi oggi sono meno elevati di quanto non lo fossero qualche anno fa. aprire e gestire una piattaforma richiede budget tutto sommato accessibili, e che in ogni caso determinano un precoce ritorno dell’investimento. Inoltre, le competenze necessarie alla conversione al digitale sono oggi molto più diffuse e a portata di mano.

Al netto di ciò, Ecco i vantaggi indiscutibili di cui gode il piccolo venditore che desideri aprire un e-commerce.

  • Può sfruttare un trend in ascesa. Lo abbiamo già detto, gli acquisti on-line sono un fenomeno in ascesa, che non accenna ad arrestarsi.
  • Può andare oltre il pubblico limitrofo. Chi vende solo in loco, può accedere solo al pubblico che risiede nelle vicinanze. Chi vende on-line, in estrema sintesi, abbatte qualsiasi barriera geografica.
  • Può vendere più prodotti. Un altro limite a cui devono sottostare coloro che vendono esclusivamente in loco riguarda la “finitezza” degli spazi espositivi. Va da sé che questo limite semplicemente non esiste se si opta per l’e-commerce.
  • Può accedere ai mercati esteri. È probabilmente il vantaggio più grande: chi sfrutta gli e-commerce può potenzialmente accedere al pubblico estero, ed allargare a dismisura il proprio bacino di utenza.

La questione delle spedizioni

Queste motivazioni sono concrete, tuttavia richiedono una precisazione: per vendere online è necessario affidarsi a corrieri efficienti, come per esempio Bartolini.

Solo affidandosi a corrieri di questo calibro è possibile fornire all’acquirente un’esperienza degna di questo nome, improntata sulla qualità e sulla comodità. il riferimento è ovviamente ai tempi di spedizione, ma anche alle politiche di reso, che sono possibili solo se i collegamenti sono garantiti al 100%.

Dunque, i piccoli grandi venditori che si apprestano a sbarcare all’estero grazie alle attività del proprio e-commerce, devono prima di tutto curare la logistica dei trasporti, scegliendo con estrema attenzione Il corriere. il rischio, se si fa altrimenti, è di intraprendere un gioco a perdere, in cui il ritorno all’investimento diventa una sorta di chimera.

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Ecco perché tutti preferiscono fare shopping online

Acquistare online fino a qualche anno fa era impensabile ed erano davvero pochi che si affidavano a questo servizio. Con il crescere della fiducia nei confronti di questo servizio gli utenti hanno iniziato sempre di più ad usufruirlo. Fino ad arrivare fino ad oggi dove sono sempre di più le persone che preferiscono affidarsi allo shopping online piuttosto che a quelli nei negozi fisici. I motivi che ci spingono a sfruttare questo servizio sono infiniti, ma in particolare:

  • Abbiamo la possibilità di acquistare in qualsiasi momento della giornata, ma anche della notte, poiché i negozi online sono aperti sempre: 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo è davvero comodo poiché possiamo dedicare allo shopping del tempo anche se abbiamo delle giornate estremamente piene.
  • Possibilità di visionare in una volta sola un’infinità di prodotti e di scoprire allo stesso tempo le migliori offerte. Infatti, molto spesso un prodotto può essere venuto in più e-commerce, e noi possiamo andarlo a comprare in quello che costa di meno, risparmiando così un grande somma di denaro. Certo, questo possiamo farlo anche nei negozi fisici, ma richiede tantissimo tempo a disposizione e spesso è molto difficile scoprire quali sono le offerte.
  • Abbiamo l’opportunità di risparmiare tempo poiché lo shopping online può essere fatto in pochissimi minuti, comodamente da casa tua. Gli acquisti nei negozi fisici richiedono un grande investimento di tempo, spesso se si desidera vedere più prodotti e più negozi fisici avrai bisogno di giornate intere.
  • Nessuna folla: in tempi come questi, dove la pandemia esiste ancora, evitare la folla diventa fondamentale. Ma non solo, la folla dei negozi fisici ci porta spesso a perdere un sacco di tempo o addirittura ad abbandonare i nostri potenziali acquisti al fine di evitare quest’ultima. Infatti abbiamo la possibilità di acquistare un prodotto e riceverlo direttamente a casa nostra grazie ad una spedizione comoda.

Cosa non funziona nello shopping online?

Come abbiamo visto, lo shopping online offre una serie infinita di vantaggi ad ognuno di noi. Ma, come ogni cosa bella, anche quello servizio presenta dei svantaggi non da poco, in particolare:

  • Spedizione lunga: il vantaggio dei negozi fisici è che ciò che compi puoi riaverlo subito. Mentre, per quanto riguarda i negozi online non è assolutamente così. Molto spesso, prima di ricevere un prodotto dobbiamo attendere settimana, e in alcuni casi addirittura mesi. Certo, esistono dei servizi che accelerano i tempi di spedizione ma hanno dei costi maggiori che non tutti sono disposti a sostenere. Un esempio è Amazon Prime, il servizio che ti permette di ricevere il prodotto acquistato il giorno seguente. Questi servizi funzionano, ma se tendiamo ad acquistare su più siti non possiamo pensare di acquistare un abbonamento per ogni e-commerce poiché a fine mese i costi sarebbero eccessivamente alti.
  • Non possiamo vedere e provare fisicamente i prodotti: ovviamente questo è uno svantaggio da non poco poiché può accadere che non ci piaccia il prodotto oppure semplicemente che sia troppo grande o troppo piccolo. Certo, possiamo pur sempre rimandarli indietro ma, se quel prodotto ci serve per una particolare occasione il fatto che non ci piaccia o che non si stia diventa un problema davvero grande. Questo svantaggio difficilmente possiamo abbatterlo.

Come possiamo migliorare questo servizio?

In questo articolo hai avuto l’opportunità di scoprire i benefici ma anche i svantaggi di questo servizio. Poiché oggi tutta la nostra vita circonda nel mondo online diventa indispensabile attuare una serie di azioni al fine di migliorare in meglio questo servizio. In particolare, per poter ottimizzare questo servizio le aziende devono tener conto di tutti i punti deboli che questo servizio offre. Andando a ridurre al minimo essi, gli utenti avranno l’opportunità di godere di un servizio migliore e sicuramente le aziende ne trarranno vantaggio.

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Come aprire un’impresa di pulizie: linee guida essenziali

Se stai leggendo questo articolo è perché stai pensando di aprire un’impresa di pulizie per conto proprio e vuoi sapere come fare.

Il primo passo è quello di aprire la Partita IVA e registrare la propria impresa correttamente. Il consiglio è di farsi aiutare in questa operazione da un bravo commercialista oppure di rivolgersi direttamente alla Confartigianato, a cui potersi appoggiare anche per le pratiche burocratiche successive.

Ma non è solo questo! Per aprire un’impresa di pulizie sono molte le cose a cui dovrai pensare e a meno che tu non abbia già esperienza in questo settore specifico. Allora ti conviene informarti per recuperare tutto ciò di cui hai bisogno e aprire, così, la tua attività di pulizie in tutta tranquillità.

In questo articolo ti parliamo dei costi che non puoi trascurare quando apri una tua impresa di pulizie e vuoi fare questo salto da solo, senza farti aiutare da qualcuno che si occupi al posto tuo di molti aspetti essenziali. Prima di tutto, quando si apre un’attività, come un’impresa di pulizie, è fondamentale fare una stima a priori di quelli che saranno tutti i costi fissi e variabili che si dovranno sostenere. Un errore di valutazione di tali costi potrebbe costare caro! Ecco perché è importante che leggi con attenzione questo articolo dedicato.

Aprire un’impresa di pulizie: i costi

Come sai, per aprire una qualsiasi impresa aziendale oltre ai vari passaggi dettati dalla burocrazia dovrai prendere in esame anche tutti i possibili costi di attività. Per fare una valutazione precisa ovviamente bisogna avere in mente quello che andrai a fare, in modo da organizzare tutto ciò di cui avrai bisogno. Stabilire il budget necessario per ogni voce spesa, obbligatoria per l’apertura dell’impresa di pulizia, è uno dei primi aspetti da pianificare con attenzione.

Nello specifico, per aprire un’impresa di pulizie dovranno essere considerati i costi seguenti.

  • Le macchine per la pulizia professionale, le attrezzature e i detergenti vari essenziali per la pulizia professionale: in questo caso è bene ricordare che la qualità ripaga nel lungo termine, per cui è bene affidarsi a fornitori che offrano macchine per pulizia affidabili, attrezzature per la pulizia manuale e detergenti professionali di qualità. Il nostro suggerimento è di rivolgerti alla BERMAR SERVIZI come fornitore per le macchine e attrezzature per la pulizia professionale.
    Oltre a poter acquistare lavasciuga pavimenti con uomo a terra o a bordo, spazzatrici manuali o motorizzate dei migliori marchi presenti in commercio, attrezzature per la pulizia professionale manuale (scope, carrelli, mop, lance telescopiche e molto altro ancora), detergenti e sgrassatori professionali, potrai ricevere assistenza tecnica in caso di bisogno, oltre a poter parlare con i loro esperti per qualsiasi consiglio d’acquisto.
  • Le auto aziendali: un acquisto necessario per spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro (uffici, aziende, centri commerciali, ristoranti). Dovrai optare per dei modelli tendenzialmente spaziosi, anche in base alle dimensioni delle macchine per la pulizia necessarie e al numero di persone che lavoreranno sul posto.

Un’altra spesa che rientra in questa categoria è ovviamente il carburante, costo variabile a seconda del tipo di carburante e delle fluttuazioni del mercato. Inoltre, da preventivare anche le spese annuali per la macchina come l’assicurazione, il cambio delle gomme ed eventuali interventi del meccanico se ci fosse bisogno.

  • L’affitto del magazzino: indispensabile per riporre tutti i macchinari e le attrezzature per la pulizia indispensabili per poter lavorare. Il magazzino potrebbe essere indispensabile anche per poter riporre le scorte di carta igienica, salviette per le mani, rotoloni di carta, detergenti e sgrassanti. A meno che tu noi possieda uno spazio di tua proprietà facilmente utilizzabile come magazzino, dovrai computare tra i costi anche la voce “affitto magazzino”.

Per scegliere il magazzino, il consiglio è un un locale al piano terra, soprattutto perché gli spostamenti saranno più facili, considerando che alcune macchine per pulire le superfici ampie (come le lavasciuga pavimenti uomo a terra o a bordo) sono abbastanza grandi e impossibili da trasportare per le scale o negli ascensori.

  • L’ufficio amministrativo: come ogni attività, anche l’impresa per le pulizie necessità di un luogo centrale in cui vengono organizzate le economie dell’attività, quindi anche in questo caso è necessario trovare una sua locazione (potrebbe essere un ufficio vicino alla sede del magazzino).

Questi sono i principali costi fissi per l’apertura di un’impresa di pulizie ai quali vanno ad aggiungersi i costi variabili e i costi per i collaboratori. Ecco perché è fondamentale pianificare il tutto con attenzione, non dimenticandosi di alcun costo attività.

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Pian di emergenza sul lavoro PEM: cos’è e a cosa serve

Il piano di emergenza sul lavoro, conosciuto anche come PEM, è uno mezzo operativo (ricapitolato in un documento facilmente accessibile da tutti i Lavoratori) che include tutte le informazioni e le istruzioni che occorrono per affrontare una possibile emergenza di qualsiasi tipologia.

In particolar modo tutte le attività che contengono più di 10 dipendenti in base a quanto stabilito dalla legge devono effettuare obbligatoriamente la compilazione del piano di emergenza sul lavoro.

Ma autonomamente dagli obblighi è possibile capire in maniera indipendente quanto questo strumento operativo sia effettivamente efficace e utile, per garantire la massima sicurezza sul posto di lavoro.

Si rivolge di conseguenza a tutte quelle imprese in cui, durante la formazione della Valutazione dei Rischi, si sono manifestati le competenze che rendono indispensabile la verifica del piano di emergenza.

Il PEM, ossia il piano di emergenza sul lavoro, rappresenta uno degli strumenti migliori e più importanti che devono essere impiegati per quanto riguarda la Prevenzione e la Sicurezza sul posto di lavoro.

Il testo unico sulla sicurezza richiede espressamente il PME, in quanto è regolato dal decreto legislativo 81 del 2008. Precisamente in esso viene confermato il concetto di quanto effettivamente risulti indispensabile adoperare in azienda il piano di emergenza sul lavoro.

Attraverso quest’ultimo infatti vi è la possibilità di contrastare i pericoli e i rischi che si manifestano e affrontare soprattutto le emergenze che potrebbero presentarsi nel posto di lavoro in qualsiasi momento.

La sua importanza fa sì che sia fondamentale una redazione puntuale, come definisce il testo unico.

Quali obiettivi prevede il piano di Emergenza sul lavoro

Alcuni degli intenti stabiliti dal piano di emergenza sul lavoro sono i seguenti ossia:

  • lavorare a livello di organizzazione per quanto concerne le operazioni e gli interventi effettuati da parte del personale con l’obiettivo di chiarire gli atteggiamenti e i comportamenti che i dipendenti devono mettere in pratica per proteggere la propria incolumità, quella degli strumenti o cose oltre a quella degli altri;
  • prevenire e diminuire in particolar modo e in maniera elevata i pericoli alle persone;
  • determinare in modo esatto le persone presenti nell’attività e le mansioni che dovranno essere conferite durante la fase emergenza.

Gli scopi perseguiti nella redazione del PEM sono decisamente numerosi: ad esempio verranno determinati i tragitti e le vie di fuga che risultano più veloci e sicure, ovvero che sono facili da raggiungere da qualsiasi punto dell’azienda o, per di più, verranno scelti i

Lavoratori a cui attribuire delle delle posizioni leader durante l’organizzazione e gestione dei casi di emergenza, anche a seconda a determinate qualifiche ottenute precedentemente.

Compilazione del PEM

Per quanto riguarda la compilazione del PEM, pertanto, è opportuno affidarsi a una figura specializzata nel settore della Sicurezza sul Lavoro.

Il Piano di Emergenza sul Lavoro, include la composizione di una verifica precisa e puntuale incentrata soprattutto su tutte le reali fonti di pericolo presenti in azienda ossia sul posto di lavoro, che generalmente potrebbero manifestarsi a causa delle lavorazioni, dove il Datore di Lavoro deve obbligatoriamente trovare e applicare delle azioni di prevenzione con l’obiettivo di proteggere e tutelare sotto tutti i punti di vista tutti i Lavoratori presenti nell’attività.

Tipologie del Piano di Emergenza sul Lavoro

Esistono due tipologie di PEM, ossia il piano potrà essere interno o esterno.

Per quanto riguarda la prima modalità è bene sapere che dovrà riferirsi a tutte le fattibili emergenze che in qualsiasi momento potrebbero manifestarsi all’interno dei posti dove generalmente avviene l’attività lavorativa dei dipendenti.

In questo piano dovranno essere elaborati tutti i posti in cui avviene ogni giorno l’attività dei Lavoratori.

Mentre, la seconda tipologia di Piano di Emergenza sul Lavoro, ovvero quello esterno, si riferisce a una singola probabilità di pericolo che potrebbe presentarsi nella parte esterna del posto di lavoro.

Conclusione sul PEM

Il piano delle emergenze deve obbligatoriamente essere compilato dal Datore di Lavoro insieme a tutte le figure che hanno come obiettivo quello di accertare la sicurezza e la protezione dei Lavoratori sia all’interno sia all’esterno dell’azienda.

Fonte delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/piano-emergenza-sul-lavoro-pem-torino.php

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Vetrate panoramiche: tutti i modelli disponibili e i vantaggi

Se siete qui, probabilmente avete la grande fortuna di dover arredare una casa, un palazzo di uffici o una qualsiasi struttura anche ristorativa o alberghiera da cui si può godere di una vista impareggiabile, e proprio per questo volete valorizzarla al meglio.

Come avrete capito, sarebbe davvero un peccato inserire delle finestre normali quando optando per altre semplici soluzioni potreste avere il panorama tutto per voi, quindi state vagliando le varie alternative per trovare quella che fa per voi e per la vostra struttura.

Per valorizzare una vista panoramica, non c’è niente di meglio delle vetrate ampie, che oltre ad illuminare tutti gli ambienti non vi precludono o limitano la vista dal vostro appartamento o ufficio. In questo articolo vi proponiamo una guida a tutti i modelli disponibili di vetrate panoramiche italiane e ai vantaggi che avrete scegliendole per voi.

Modelli di vetrate panoramiche

Come abbiamo accennato sopra, le vetrate panoramiche sono una delle soluzioni migliori per completare un edificio da cui potete osservare uno splendido panorama, quindi vale sicuramente la pena di prenderle in considerazione e scoprire tutte le loro caratteristiche.

Per accontentare i gusti e le esigenze di tutti, sono stati realizzati diversi modelli di vetrate panoramiche italiane, eccone un elenco in cui vi spieghiamo brevemente ciascuna versione:

  • La vetrata a libro: questo modello di vetrata si rivela il più versatile, infatti grazie all’apertura a libro potrete decidere di aprire la vetrata quando fa caldo in estate e tenerle chiuse in inverno, mantenendo comunque un ambiente luminoso e raffinato;
  • La vetrata sali/scendi: questa versione di vetrata panoramica è dotata di un sistema particolare che ti permette di sfruttare a pieno la luce naturale e avere una vista completa del paesaggio, inoltre non dovrai rinunciare all’apertura che sarà sottoforma di balaustra;
  • La vetrata scorrevole: probabilmente è la versione più innovativa e ricercata tra le vetrate panoramiche grazie alle tecnologie avanzate e al design curato nei minimi dettagli. Questa vetrata prevede una copertura scorrevole detta a impacchettamento, diversa dagli altri modelli.

I vantaggi di una vetrata panoramica

Concetto che abbiamo già chiarito in precedenza, ma che non può essere trascurato quindi approfondiamo qui di seguito. Una vetrata panoramica, a patto che non odiate la vista dall’edificio in questione, apporta numerosi vantaggi alla vostra struttura, tutti di diversa natura e da prendere in considerazione durante le fasi di progettazione e di costruzione, avvalendovi anche dell’aiuto di esperti architetti che vi sapranno consigliare al meglio.

Intanto, ci teniamo a farvi una panoramica dei principali vantaggi che avrete se la vostra scelta ricadrà sulle vetrate panoramiche italiane:

  • Risparmio energetico: si può riassumere con due parole, ma significa molto di più, soprattutto al giorno d’oggi, tempi in cui il Pianeta ci implora di trattarlo meglio e allo stesso momento le bollette si alzano sempre di più. Proprio grazie alle vetrate potrete sfruttare al massimo la luce naturale, in modo da tenere sempre meno accese le luci e sprecare meno energia, oltre ad evitare spiacevoli mal di testa spesso causati dalle luci artificiali che fanno male agli occhi dopo svariate ore, facendo del bene sia alla Terra che al vostro portafoglio, ma anche alla vostra vista;
  • Aumento del valore economico: ovviamente, scegliere le vetrate panoramiche per il vostro edificio permette a chi lo userà, che sia per uso abitativo, lavorativo o turistico, di godere di una vista che non potrebbero mai avere altrimenti, quindi rappresentano un motivo di aumento del valore economico dell’edificio stesso. Sarebbe un peccato decidere di non investire in una scelta che potrebbe portarvi un guadagno non indifferente, ma questo ve lo dirà chiunque.
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Come scegliere il giusto parquet per la casa

Avere un pavimento in parquet è davvero gradevole, anche perché il pavimento in legno garantisce numerosi vantaggi. Innanzitutto contribuisce a rendere più accogliente l’atmosfera in casa. Sa regalare una certa eleganza e tutto ciò non fa altro che influire sull’incremento del valore dell’immobile. Inoltre è importante per assicurarsi un buon isolamento termico e acustico, caratteristica che è data dalle proprietà naturali del materiale utilizzato, ovvero il legno. Con il parquet il pavimento di casa nostra sarà davvero unico, anche perché, per la realizzazione di un parquet in legno, abbiamo la possibilità di scegliere tra essenze e disegni molto differenti. Ma come fare a scegliere il parquet giusto per la nostra abitazione? Ecco cosa c’è da tenere in considerazione.

Le tipologie di parquet

Abbiamo a disposizione in commercio vari tipi di parquet. Clicca qui per maggiori informazioni, anche sulle tipologie che si possono scegliere. Di solito distinguiamo due grandi categorie di pavimenti in legno. Si tratta del parquet tradizionale, in legno massello, e del parquet prefinito.

Il parquet tradizionale è di solito realizzato in legno massello. In genere è ricavato da assi che vengono prese da un blocco unico di legno. È una tipologia di pavimento in legno che tende a durare a lungo nel tempo.

Dà la possibilità di essere molto variegato, perché si può scegliere tra diversi legni ed essenze. Questo tipo di parquet viene trattato direttamente sul posto, rende la casa davvero pregiata e ne mette in risalto ogni aspetto di eleganza.

Il parquet prefinito, invece, è composto da uno strato di legno sottile pregiato, che viene collocato su strati di legno più comune. Di solito si trovano parquet in faggio, in noce, in rovere e questo tipo di parquet può essere disponibile anche nella versione bianca, molto apprezzata da chi ha una casa in stile moderno.

A differenza di quanto avviene per il pavimento in legno massello, il parquet prefinito viene trattato in fabbrica. Le tempistiche e le modalità di posa sono molto rapide e poi riesce a garantire un migliore rapporto qualità-prezzo, quindi è adatto anche per chi ha un budget meno ricco. Di solito distinguiamo fra un parquet prefinito a due strati e uno, sempre prefinito, a tre strati.

Come scegliere in base alle finiture

Molto importante è la scelta delle finiture e delle essenze quando si tratta di mettere a punto il parquet. Infatti dalle varie finiture può dipendere anche il gusto estetico, ma le essenze sono importanti anche perché il pavimento in legno possa durare a lungo nel tempo.

Si può scegliere per esempio una finitura a vernice, che è realizzata con una vernice solvente e che assicura una soluzione di comodo tra bellezza e resistenza. Infatti questo tipo di vernice resiste al calpestio e ai graffi e non si macchia quando viene a contatto con i liquidi.

È molto facile da pulire e si può sfruttare anche in ambienti umidi, come per esempio il bagno e la cucina.

La finitura ad olio è importante perché riesce a ricreare un ambiente naturale. In genere viene realizzata con un mix di oli naturali e sintetici, che rendono i colori del legno più brillanti.

Possiamo poi distinguere la finitura a cera, molto importante anch’essa per la resistenza che riesce a determinare. Infatti il passaggio della cera sul legno riesce a creare una specie di film protettivo sulla superficie. La finitura a cera può essere utilizzata, se si ha intenzione di provvedere ad effettuare una manutenzione almeno ogni due anni.

Per quanto riguarda la scelta delle essenze, il legno più utilizzato è il rovere, ma molti utilizzano anche il Teak, che è meno costoso e che assicura un’alta resistenza.

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Guida sull’acquisto della biancheria da casa online: come scegliere la tipologia di tessuto in base all’ambiente

Tendaggi, lenzuola, tappezzeria, rivestimenti per poltrone, divani e asciugamani sono tutte tipologie di tessuto che vengono utilizzate per arredare e abbellire casa e non è sempre un’impresa semplice!

Esattamente come nel caso dei tessuti per l’abbigliamento anche i materiali con la quale decidiamo di rivestire casa devono essere scelti con cura e in base alla stagionalità e alle proprie esigenze.

Ma come fare a scegliere e capire quale biancheria della casa fa al caso tuo? Semplice seguendo questa piccola guida creata da Casa Dolce Casa leader nella vendita della biancheria per la casa online!

Per riuscire a scegliere con cura i tessuti per gli arredi della tua piccola e accogliente dimora dovrai rendere conto a piccoli appunti e spunti che andremo a vedere in questo articolo ma, in generale devi scegliere colori, forme e fantasie che si armonizzano con l’ambiente di destinazione.

Tessuti naturali e sfoderabili per rivestire divani e poltrone

Tessuti naturali e sfoderabili sono le principali caratteristiche che vengono richieste per la comodità e soprattutto la vivibilità dell’ambiente stesso.

I tessuti sfoderabili nascono dall’esigenza di tenere pulito un arredo e di essere sostituito o innovato quando c’è aria di cambiamento!

Tra i tantissimi tessuti che possiamo trovare sul mercato il lino è quello più adatto al rivestimento di divani e poltrone, è fresco e resistente rendendo la seduta accogliente.

Tra i tessuti più pregiati invece il velluto è il protagonista, dona una percezione di lusso a tutto l’ambiente.

La sensazione al tatto è tra le migliori: liscia, morbida e accogliente.

Sconsigliati sono tutti i tessuti sintetici per due ragioni importanti:

  • Ragione numero 1: non sono naturali e tutto ciò che deriva da plastica e materiali non organici non sono eco friendly e noi non vogliamo più sostenere questi materiali.
  • Ragione numero 2: i tessuti sintetici non sono amici delle stagioni, che sia inverno, estate, autunno o primavera quello che importa al tessuto sintetico è irritare la pelle e trattenere germi e umidità.

Camera dei bambini e arredo per la camera da letto: tessuti colorati e pratici

La scelta delle lenzuola per la camera da letto è molto importante perché ci aiutano a riposare bene e i tessuti utilizzati sono molto noti in quanto sono intramontabili: cotone per tutte le stagioni, per i più freddolosi la flanella e vari copriletti e piumini per le diverse stagioni.

Per le stanze dei più piccini il nostro consiglio è quello di utilizzare e osare con i colori e i materiali, via libera a fantasie che mettono allegria, personaggi dei cartoni animati e tanta positività.

Biancheria per la casa online: scegliere i tessuti per le tende e la tappezzeria

Le tende sono l’arredo che non sempre riesce ad essere apprezzato al 100% perché spesso e volentieri appesantiscono l’ambiente evitando che la luce filtri all’interno della stanza.

Ma se il tessuto viene scelto con criterio migliora di gran lunga la percezione dello spazio e della luce.

Anche in questo caso preferiamo scegliere dei tessuti “amici” dell’ambiente e organici, con colori chiari per quanto riguarda la zona giorno e più scuri o più coprenti per quanto riguarda la zona notte.

Ricordati che andare ad utilizzare tessuti pesanti come il damascato, il velluto o tessuti troppo coprenti nella zona giorno si va in contro al rischio di rendere l’ambiente poco accogliente e un molto pesante.

In generale le fantasie e colori sono sempre apprezzate soprattutto per la cucina e il soggiorno che aiutano la percezione di un ambiente piacevole e rilassante.

Non eccedere troppo con i colori e le fantasie però, scegli sempre una strada e di solito la più semplice e pulita è la migliore.

Ti faccio un esempio:

se per l’arredo del tuo divano utilizzi colori neutri e a tinta unita, abbinato a dei cuscini colorati, freschi e dinamici mantieni la stessa tonalità di colore anche per i tendaggi: In questo modo non puoi sbagliare!

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I migliori software per rendering fotorealistico

Il fotorealismo è un’esigenza sempre più diffusa, qualunque sia l’ambito, perché dà la possibilità a progettisti e modellatori di valutare preventivamente il proprio lavoro e di modificarlo e migliorarlo prima che diventi un prodotto fatto e finito.

Ma cos’è il rendering? Il rendering in termini meno tecnici è, appunto, la resa fotorealistica di un’immagine che si ottiene sfruttando la grafica tridimensionale computerizzata.

Il rendering cambia a seconda delle impostazioni e delle tecniche che si utilizzano, oltre che a seconda dei software che si utilizzano.

Il classico rendering, per esempio, prevede che per ottenere maggiore fotorealismo si usi la tecnica del surfacing, ossia il fotorealismo delle superfici, e la texture dei materiali, cioè nel modello 3D vengono inserite le principali caratteristiche dei materiali per renderli più simili al vero.

Se si parla di superfici, per creare rendering fotorealistici si può utilizzare anche il metodo della radiosità (radiosity) che consiste nell’illuminazione delle superfici tenendo conto di ombre e contrasti. La radiosity è in pratica un algoritmo che verifica come si riflette la luce. Con questo sistema il fotorealismo di certo è di alta qualità.

Inoltre, sempre ottimizzare la resa del modello, si può impostare un algoritmo di ray tracing che è una tecnica che sfrutta sempre l’illuminazione, verificando come la luce passi da una superficie all’altra e si può applicare sia alle immagini in movimento che a quelle statiche.

Infine, tra le opzioni di rendering, c’è la rasterizzazione, che è una tecnica di produzione di immagini in formato raster o bitmap e perciò consente di realizzare modelli sfruttando la grafica vettoriale e la resa in pixel.

Quali software possono essere utilizzati per il rendering?

Oggi ci sono diversi software e motori di rendering che rispondono alle esigenze di chi, a seconda dell’ambito in cui opera, vuole ottenere un’anteprima della modellazione tridimensionale il più realistica possibile.

Tra i programmi più facili da utilizzare c’è sicuramente TinkerCAD, un software gratuito messo a disposizione dei meno esperti. Tuttavia, al giorno d’oggi, soprattutto chi lavora nel campo architettonico o in quello del cinema e del gaming ha la necessità di rendering sempre più avanzati e processabili in tempi brevi.

3D Studio Max, da questo punto di vista, è l’applicativo che risponde meglio al bisogno di alta qualità nella fase di riproduzione della realtà virtuale. Si tratta di un software che sfrutta la grafica vettoriale e che in tempi brevi elabora i modelli richiesti, consentendo di apportare modifiche e miglioramenti in corso d’opera.

Generalmente chi è interessato al rendering dovrebbe conoscere 3ds max e saperlo utilizzare, se vuoi imparare a lavorare con questo software puoi seguire il corso professionale di 3d studio max proposto da MAC Formazione.

In questo modo capirai anche che questo applicativo può essere utilizzato con altri motori di rendering per aumentarne maggiormente la resa. Per esempio, spesso è adoperato con altri software come V-ray, considerato fra l’altro il top di gamma per il rendering proprio per la sua compatibilità con diversi programmi, oltre che per le sue funzioni avanzate.

Con funzioni e strumenti potenti quanto V-ray un altro software ottimale è Corona Renderer, ma al momento è compatibile solo con 3D Studio Max e Cinema 4D. Di solito viene preferito perchè risulta più facile da imparare e perchè è meno dispendioso abbonarsi, rispetto ai prezzi di V-ray.

Se si lavora nel settore del design uno degli applicativi che è considerato leader nei rendering architettonici è Lumion adatto sia per progetti BIM che per progetti CAD, molto veloce e pratico. Inoltre, grazie ai suoi strumenti si possono sfruttare per il rendering proprio quei dettagli che più interessano ai progettisti di questo campo, dal modo in cui la luce si riflette al realismo dei materiali.

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Quale pavimento installare in soggiorno? Consigli e idee

Una casa che si rispetti ha un soggiorno accogliente, confortevole e ben arredato. Trattandosi forse della stanza che più si vive in compagnia di amici e parenti ogni elemento deve essere considerato nei minimi particolari, ivi incluso anche il pavimento. Tra quelli più gettonati c’è il cotto, il gres, il marmo, ma anche la resina o il parquet noce. Vediamo insieme quali sono i consigli e le idee in termini di scelta.

Soggiorno moderno, quale pavimento

Lo stile più in voga in questo momento è rappresentato da quello moderno. Si tratta di un design dalle linee minimali e semplici, per cui il pavimento più adatto è in ceramica o in gres porcellanato. In questo modo si conferisce alla stanza più luce, maggiore carattere, e si crea l’abbinamento perfetto con i colori tipici di questo stile (chiari, pastello come bianco e grigio tortora).

Soggiorno contemporaneo, quale pavimento

Per un soggiorno in stile contemporaneo, le forme e i colori sono gli elementi distintivi di tutta la stanza, quindi occhio al tipo di pavimento. In questo caso ci vuole un materiale che si abbini con estro e creatività al resto del design, come ad esempio il marmo o il pavimento a mosaico. Varia tra colori come panna, bianco e grigio. Per un soggiorno di contrasto opta per il pavimento nero.

Soggiorno classico, quale pavimento

La classicità di una stanza si disloca sicuramente su elementi tradizionali come quelli lignei. Questo vale per i mobili ma anche per il pavimento, che dovrebbe in prima battuta essere in parquet. A tal proposito tieni presente che in commercio trovi un’ampia gamma di modelli, tipologie e colori, per cui a seconda del budget e dell’atmosfera che intendi creare, ci vuole un acquisto ben ponderato.

Se non sei amante del parquet o hai paura di prediligere un pavimento per cui comunque ci vuole attenzione, allora ripiega la tua scelta sul marmo. Quest’ultimo pur avendo bisogno di maggiore cura, resta lucente, elegante ed accogliente con maggiore facilità rispetto al parquet.

Soggiorno naturale, cosa scegliere

Se sei una persona amante della natura, ci tieni al verde, alla terra e al rapporto che quest’ultima ha con l’uomo, allora devi poter ricreare la giusta atmosfera anche nel tuo soggiorno. In tale ultimo caso, il pavimento perfetto sarebbe in pietra naturale, così da creare luce e versatilità all’interno della stanza, per un soggiorno che pulluli di elementi della Terra. Tieni presente che oggi i pavimenti in pietra naturale stanno prendendo molta quota nelle case degli italiani, per cui in commercio trovi vari formati e colori. Opta per quello che meglio si adatta al resto della stanza.

Stile made in Italy, quale pavimento?

Lo stile italiano è quello che maggiormente si predilige dalle nostre parti. Se non sai cosa vuol dire, esso si caratterizza per la classica posizione di divani (o poltrone), parete attrezzata, televisore e tavolino basso. Dato che ci sono tutti questi elementi d’arredo può sembrare che il pavimento debba seguire regole ben precise ma in vero non è così. Si tratta di un design versatile in cui si addice bene qualunque tipologia di pavimento, legno, ceramica e marmo.

In particolare la ceramica è forse quella più gettonata in quanto richiede poca attenzione, si deterge con facilità e resiste al tempo che passa. In commercio ne trovi di ogni genere e specie, ed anche i colori sono i più variegati, come verde, rosso o viola, e così via.