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E-commerce, 4 motivi per aprirne uno anche se sei un piccolo venditore

Nell’immaginario collettivo, gli e-commerce rappresentano un’opportunità soprattutto per le grandi aziende. Perché – se lo chiedono in parecchi – spendere tanto tempo e tanto denaro per realizzare una piattaforma proprietaria performante? In realtà, si tratta di un pregiudizio che non trova fondamento nella realtà. La verità è che gli e-commerce possono e devono essere utilizzati anche dalle piccole attività, dai piccoli venditori. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica dello strumento ed elencando alcuni motivi che ne giustificano l’impiego anche da parte dei più “piccoli”.

L’ascesa degli e-commerce

La diffusione degli e-commerce è un fenomeno iniziato ormai tanto tempo fa, agli inizi degli anni 2000. Tuttavia, non si può negare che negli ultimi tempi sia stato protagonista di una formidabile accelerazione. Il riferimento è in primo luogo alla progressiva riduzione del digital device e alla diffusione di connessioni performanti, e in secondo luogo ai fenomeni sociali che la pandemia di coronavirus ha innescato.

A partire dal 2020, infatti, molti, alla luce della chiusura delle attività commerciali, si sono visti costretti a utilizzare il digitale anche per gli acquisti, di fatto scoprendo una sorta di “nuovo mondo”. Una volta che la vita è tornata alla normalità, la gente ha continuato a usufruire degli e-commerce. Il risultato è stato un ampliamento radicale e permanente degli acquirenti on-line.

D’altronde, acquistare su internet comporta alcuni vantaggi anche soprattutto dal punto di vista dell’acquirente: è rapido, spesso meno costoso (i prezzi sono tendenzialmente più bassi), e comunque sicuro.

4 motivi per aprire un e-commerce

Dunque, perché anche le piccole attività possono e devono usufruire degli e-commerce? Al netto dei vantaggi di natura economica, di cui renderemo conto tra poco, è bene sottolineare che i costi oggi sono meno elevati di quanto non lo fossero qualche anno fa. aprire e gestire una piattaforma richiede budget tutto sommato accessibili, e che in ogni caso determinano un precoce ritorno dell’investimento. Inoltre, le competenze necessarie alla conversione al digitale sono oggi molto più diffuse e a portata di mano.

Al netto di ciò, Ecco i vantaggi indiscutibili di cui gode il piccolo venditore che desideri aprire un e-commerce.

  • Può sfruttare un trend in ascesa. Lo abbiamo già detto, gli acquisti on-line sono un fenomeno in ascesa, che non accenna ad arrestarsi.
  • Può andare oltre il pubblico limitrofo. Chi vende solo in loco, può accedere solo al pubblico che risiede nelle vicinanze. Chi vende on-line, in estrema sintesi, abbatte qualsiasi barriera geografica.
  • Può vendere più prodotti. Un altro limite a cui devono sottostare coloro che vendono esclusivamente in loco riguarda la “finitezza” degli spazi espositivi. Va da sé che questo limite semplicemente non esiste se si opta per l’e-commerce.
  • Può accedere ai mercati esteri. È probabilmente il vantaggio più grande: chi sfrutta gli e-commerce può potenzialmente accedere al pubblico estero, ed allargare a dismisura il proprio bacino di utenza.

La questione delle spedizioni

Queste motivazioni sono concrete, tuttavia richiedono una precisazione: per vendere online è necessario affidarsi a corrieri efficienti, come per esempio Bartolini.

Solo affidandosi a corrieri di questo calibro è possibile fornire all’acquirente un’esperienza degna di questo nome, improntata sulla qualità e sulla comodità. il riferimento è ovviamente ai tempi di spedizione, ma anche alle politiche di reso, che sono possibili solo se i collegamenti sono garantiti al 100%.

Dunque, i piccoli grandi venditori che si apprestano a sbarcare all’estero grazie alle attività del proprio e-commerce, devono prima di tutto curare la logistica dei trasporti, scegliendo con estrema attenzione Il corriere. il rischio, se si fa altrimenti, è di intraprendere un gioco a perdere, in cui il ritorno all’investimento diventa una sorta di chimera.

Diadmin

Guida sull’acquisto della biancheria da casa online: come scegliere la tipologia di tessuto in base all’ambiente

Tendaggi, lenzuola, tappezzeria, rivestimenti per poltrone, divani e asciugamani sono tutte tipologie di tessuto che vengono utilizzate per arredare e abbellire casa e non è sempre un’impresa semplice!

Esattamente come nel caso dei tessuti per l’abbigliamento anche i materiali con la quale decidiamo di rivestire casa devono essere scelti con cura e in base alla stagionalità e alle proprie esigenze.

Ma come fare a scegliere e capire quale biancheria della casa fa al caso tuo? Semplice seguendo questa piccola guida creata da Casa Dolce Casa leader nella vendita della biancheria per la casa online!

Per riuscire a scegliere con cura i tessuti per gli arredi della tua piccola e accogliente dimora dovrai rendere conto a piccoli appunti e spunti che andremo a vedere in questo articolo ma, in generale devi scegliere colori, forme e fantasie che si armonizzano con l’ambiente di destinazione.

Tessuti naturali e sfoderabili per rivestire divani e poltrone

Tessuti naturali e sfoderabili sono le principali caratteristiche che vengono richieste per la comodità e soprattutto la vivibilità dell’ambiente stesso.

I tessuti sfoderabili nascono dall’esigenza di tenere pulito un arredo e di essere sostituito o innovato quando c’è aria di cambiamento!

Tra i tantissimi tessuti che possiamo trovare sul mercato il lino è quello più adatto al rivestimento di divani e poltrone, è fresco e resistente rendendo la seduta accogliente.

Tra i tessuti più pregiati invece il velluto è il protagonista, dona una percezione di lusso a tutto l’ambiente.

La sensazione al tatto è tra le migliori: liscia, morbida e accogliente.

Sconsigliati sono tutti i tessuti sintetici per due ragioni importanti:

  • Ragione numero 1: non sono naturali e tutto ciò che deriva da plastica e materiali non organici non sono eco friendly e noi non vogliamo più sostenere questi materiali.
  • Ragione numero 2: i tessuti sintetici non sono amici delle stagioni, che sia inverno, estate, autunno o primavera quello che importa al tessuto sintetico è irritare la pelle e trattenere germi e umidità.

Camera dei bambini e arredo per la camera da letto: tessuti colorati e pratici

La scelta delle lenzuola per la camera da letto è molto importante perché ci aiutano a riposare bene e i tessuti utilizzati sono molto noti in quanto sono intramontabili: cotone per tutte le stagioni, per i più freddolosi la flanella e vari copriletti e piumini per le diverse stagioni.

Per le stanze dei più piccini il nostro consiglio è quello di utilizzare e osare con i colori e i materiali, via libera a fantasie che mettono allegria, personaggi dei cartoni animati e tanta positività.

Biancheria per la casa online: scegliere i tessuti per le tende e la tappezzeria

Le tende sono l’arredo che non sempre riesce ad essere apprezzato al 100% perché spesso e volentieri appesantiscono l’ambiente evitando che la luce filtri all’interno della stanza.

Ma se il tessuto viene scelto con criterio migliora di gran lunga la percezione dello spazio e della luce.

Anche in questo caso preferiamo scegliere dei tessuti “amici” dell’ambiente e organici, con colori chiari per quanto riguarda la zona giorno e più scuri o più coprenti per quanto riguarda la zona notte.

Ricordati che andare ad utilizzare tessuti pesanti come il damascato, il velluto o tessuti troppo coprenti nella zona giorno si va in contro al rischio di rendere l’ambiente poco accogliente e un molto pesante.

In generale le fantasie e colori sono sempre apprezzate soprattutto per la cucina e il soggiorno che aiutano la percezione di un ambiente piacevole e rilassante.

Non eccedere troppo con i colori e le fantasie però, scegli sempre una strada e di solito la più semplice e pulita è la migliore.

Ti faccio un esempio:

se per l’arredo del tuo divano utilizzi colori neutri e a tinta unita, abbinato a dei cuscini colorati, freschi e dinamici mantieni la stessa tonalità di colore anche per i tendaggi: In questo modo non puoi sbagliare!

DiSilvia

Pulizie uffici Roma, servizi di igiene e pulizia altamente qualificati

Il disordine che purtroppo regna in qualsiasi ufficio, può sembrare caotico e stressante e potrebbe portare ad una riduzione di produttività ed efficacia.

Secondo recenti studi, infatti, produttività ed efficacia si riducono ogni volta che si lavora in un ambiente disordinato.

Per migliorare il proprio umore e le propri prestazioni, bisogna ricorrere ad imprese specializzate nelle pulizie uffici Roma, in grado non solo di sanificare a fondo l’ambiente lavorativo ma anche di ricreare un ambiente armonico ed equilibrato.

Tra le varie presenti anche online, è possibile rivolgersi a WNP, impresa di pulizie a Roma, in grado di assicurare al proprio ufficio, una pulizia impeccabile, potendo contare anche su personale altamente specializzato e competente.

Inoltre, l’azienda fornisce sempre validi consigli in merito all’organizzazione della propria postazione, per evitare che documenti importanti vadano persi.

Vediamo insieme quali sono.

Pulizie uffici Roma: valutare ciò di cui si ha bisogno ed eliminare il superfluo 

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Per uno spazio di lavoro veramente pulito, è meglio iniziare da zero; meglio rimuovere tutto dalla scrivania, dai cassetti e dagli scaffali e creare delle pile ordinate sul pavimento o in un’altra stanza.

Ora che la scrivania è vuota, bisogna prendersi del tempo e analizzare bene tutto quello che si ha a disposizione per determinare ciò di cui si ha veramente bisogno; potreste sorprendervi nello scoprire quante penne, cartelle, note adesive e altre forniture extra avete avuto per tutto questo tempo inutilmente.

Mentre esaminate gli oggetti da ufficio, create tre pile:

  • conserva,
  • archivia,
  • elimina.

Gli elementi nella pila “da tenere” dovrebbero includere le cose di cui si ha davvero bisogno per il lavoro giornaliero e settimanale.

La pila “da archiviare” dovrebbe includere documenti e informazioni importanti che devono essere conservati ma non hanno bisogno di essere a vista diretta ogni giorno; è possibile anche dividere questo gruppo in due sottogruppi: uno per l’archiviazione annuale e un altro per l’archiviazione a lungo termine.

Infine, la pila “da eliminare” dovrebbe includere oggetti che si possono buttare via o donare; una volta fatto ciò, la scrivania sarà più libera ed effettuare le pulizie uffici Roma, sarà molto più agevole.

Riorganizzare lo spazio utilizzando divisori e scaffali

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Se lo spazio del proprio ufficio viene regolarmente ingombrato subito dopo la pulizia, meglio analizzare il proprio layout; gli oggetti che si usano ogni giorno, dovrebbero essere tenuti vicino per un facile accesso, mentre quelli che non vengono utilizzati spesso, possono essere riposti in cassetti o scaffali per mantenere lo spazio della scrivania privo di ingombri e facilitare così anche la pulizia.

Se si ha l’abitudine di gettare oggetti nei cassetti e lasciarli rimanere sparsi e disordinati, i divisori possono essere un valido aiuto: gli scaffali possono essere organizzati con raccoglitori, manuali, materiali di riferimento e altri documenti, mentre i divisori per cassetti, mantengono i piccoli oggetti da ufficio separati, organizzati e facili da individuare.

Una volta che si è stabilito quali oggetti tenere e quanto dovrebbero essere vicini, bisogna collocarli nei loro spazi organizzati; è fondamentale mantenere lo spazio sulla scrivania il più pulito e chiaro possibile per aiutare anche la ditta che si occuperà delle pulizie uffici Roma.

Infatti, quando l’ufficio è ordinato, bisognerebbe mantenerlo sempre in questo modo: dopo aver usato la scrivania ogni giorno, bisogna rimettere gli oggetti nei punti designati, il che significa collocare le penne nei supporti, archiviare i documenti e riporre i raccoglitori negli scaffali delle librerie.

Ecco perché è fondamentale prendere accordi con una ditta specializzata che si occupi di pulizie uffici Roma, per far mantenere pulito e igienizzato il proprio spazio di lavoro o postazione smart working.

Purtroppo, però, lavorare in un ambiente d’ufficio composto da più persone e mantenere pulita la propria scrivania potrebbe non essere sufficiente; dovrete riuscire a convincere tutta la squadra ad operare in maniera efficiente e ordinata.

In tempi difficili come questo che stiamo vivendo dove la pandemia da COVID 19 ha cambiato i nostri usi e modi di operare, affidarsi ad una ditta esperta per le pulizie degli uffici Roma è di fondamentale importanza.

 

Dipamela

È vero che l’aria condizionata fa male?

Lo si sente dire spesso, ma non è chiaro se si tratta di una voce infondata oppure della realtà. Capire se sia vero che l’aria condizionata faccia male non è semplice: ci sono molte dicerie che sono state ripetute così tante volte e da così tante persone che persino chi dovrebbe saperne qualcosa in più tende a non contraddire troppo queste voci. Se vuoi chiamare un idraulico Torino provincia per installare un condizionatore a casa, ma sei preoccupato dalle dicerie che circolano su condizionatori e climatizzatori, allora prenditi del tempo per capire come funzionano climatizzatori e condizionatori e poi decidere liberamente.

Il freddo ci fa ammalare?

Quando si parla di aria condizionata, la prima preoccupazione che solitamente viene fatta presente, è che la temperatura troppo bassa possa farci ammalare. Questa associazione di idee viene fatta inconsciamente dal nostro cervello, che confonde cause e conseguenze: visto che ci si ammala più spesso di inverno e dato che la stagione invernale è la più fredda, allora deve essere la bassa temperatura a farci ammalare. Questo mito, che in Italia ha radici particolarmente profonde, ma che in altri paesi molto più freddi non esiste affatto, non ha basi scientifiche. Sono i virus ed i batteri a farci ammalare, non il freddo. Ma se non è il freddo a farci ammalare, perché ci si ammala più spesso durante la stagione invernale?

Banalmente, ci si ammala maggiormente in inverno perché le basse temperature e le condizioni meteo tipiche di questo periodo promuovono una serie di comportamenti che favoriscono il diffondersi del virus. Il minor ricambio dell’aria e la tendenza a stare al chiuso per un periodo di tempo maggiore rispetto ai mesi estivi permettono a virus e batteri di concentrarsi e passare facilmente di persona in persona. Secondo alcuni studi, l’unica cosa che potrebbe fare il freddo è aiutare il virus a moltiplicarsi e peggiorare la risposta immunitaria del nostro corpo, ma i test fatti in questo senso non hanno portato a risultati definitivi. Quello che sembra essere certo, invece, è che un uso eccessivo dei riscaldamenti durante i giorni freddi possa provocare un’eccessiva secchezza dell’aria, che aiuta i virus a diffondersi e che causa la secchezza delle mucose delle vie respiratorie.

L’aria condizionata è innocua?

Quanto detto finora porterebbe a pensare, quindi, che l’aria condizionata sia assolutamente innocua, ma non è così. Come ogni singola cosa, occorre usare l’aria condizionata con oculatezza e moderazione, in modo da non patire il caldo nei caldi giorni estivi. L’aria condizionata, soprattutto a chi non è abituato, può causare alcuni problemi: ad esempio, moti condizionatori fungono anche da deumidificatori. Se l’aria diventa troppo secca, possono insorgere diversi effetti indesiderati, come mal di testa, bruciore degli occhi e secchezza delle mucose nasali ed orali. Inoltre, è importante che la differenza di temperatura tra i locali climatizzati e l’esterno non superi la soglia degli 8 gradi, altrimenti si rischiano conseguenze negative sulla salute a causa dei grossi sbalzi di temperatura. Importantissima anche la manutenzione regolare del condizionatore o del climatizzatore, per evitare che al suo interno si accumulino muffe, funghi e batteri che potrebbero prosperare e creare seri pericoli per la salute.

Accendere l’aria condizionata di notte fa male?

Secondo molti otorini sarebbe meglio ridurre al minimo l’uso dell’aria condizionata nelle ore serali e non utilizzarla in quelle notturne. In primo luogo perché è sempre meglio far arieggiare le stanze aprendo le finestre, in modo da disperdere eventuali agenti patogeni che potrebbero essersi accumulati all’interno della stanza; in secondo luogo perché durante il sonno il caldo viene comunque percepito in misura minore dal nostro corpo.

Dipamela

Europei 2020/2021: dove si disputa, squadre partecipanti e altre informazioni

I Campionati Europei hanno inizio ufficialmente l’11 giugno del 2021, con il match inaugurale tra Italia e Turchia. A seguito dell’inizio della pandemia da Coronavirus, è stato reso necessario uno slittamento degli Europei che inizialmente erano stati previsti per il giugno del 2020, ma non la denominazione del torneo che – per motivi mediatici – è rimasta di EURO 2020. La competizione a squadre, che introduce la formula innovativa del piazzamento di alcune squadre garantito dalla Nations League, è itinerante, dal momento che sono previsti incontri in diversi stadi europei, con semifinali e finali nel Wembley Stadium di Londra. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di dove si disputa, quali sono le squadre partecipanti e altre informazioni sugli Europei del 2021. 

Dove si disputano gli Europei del 2021?

I Campionati Europei 2021 sono itineranti: inizialmente la formula è stata prevista per celebrare il 60esimo anniversario dalla nascita degli stessi e, per questo motivo, non è stata scelta una sola sede per gli Europei, ma più realtà geografiche in grado di coinvolgere e attirare spettatori di tutta Europa. La partita inaugurale viene svolta allo Stadio Olimpico di Roma, con il match tra Italia e Turchia previsto per l’11 giugno del 2021, mentre semifinali e finali del torneo sono previste nel Wembley Stadium di Londra.

Le città preposte inizialmente ad accogliere incontri calcistici sono state: Copenaghen, Bucarest, Amsterdam, Dublino, Bilbao, Budapest, Glasgow, Bruxelles, Baku, Roma, Monaco di Baviera, San Pietroburgo e Londra. A seguito della riformulazione dei calendari e di alcune realtà calcistiche, le stesse sono state organizzate in base ai gruppi, secondo il seguente schema:

  • Gruppo A: Roma e Baku
  • Gruppo B: San Pietroburgo e Copenaghen
  • Gruppo C: Amsterdam e Bucarest
  • Gruppo D: Londra e Glasgow
  • Gruppo E: Siviglia e San Pietroburgo
  • Gruppo F: Monaco di Baviera e Budapest

Le squadre partecipanti agli Europei 2020/2021

Secondo il meccanismo di qualificazione, garantito da un torneo preliminare tra diverse nazionali, è stato stabilito quale fosse il numero delle nazionali a cui è stata permessa una qualificazione al torneo; in secondo luogo, la Nations League ha permesso di stabilire, attraverso le quattro vincitrici della prima fascia, le quattro nazionali che avrebbero ottenuto un posizionamento in tabellone indipendentemente dalle qualificazione europee. Sulla base di queste determinazioni, le squadre partecipanti sono le seguenti:

 

  • Gruppo A: Italia, Svizzera, Turchia, Galles.
  • Gruppo B: Belgio, Russia, Danimarca, Finlandia.
  • Gruppo C: Ucraina, Olanda, Austria, Macedonia del Nord.
  • Gruppo D: Inghilterra, Croazia, Scozia, Repubblica Ceca.
  • Gruppo E: Spagna, Svezia, Polonia, Slovacchia.
  • Gruppo F: Germania, Francia, Portogallo, Ungheria.

Grandi assenze ed esclusioni tra i convocati

Gli Europei del 2021 sono segnati dall’assenza di alcuni calciatori che, per infortunio o esclusione, non sono stati inseriti all’interno delle liste dei convocati ufficiali. L’Italia ha dovuto fare a meno di Nicolò Zaniolo, per un grave infortunio che l’ha riguardato proprio in

nazionale, oltre che di Lorenzo Pellegrini e Stefano Sensi, che sono stati sostituiti da Matteo Pessina e Gaetano Castrovilli. Tra le altre assenze di lusso c’è quella di Zlatan Ibrahimovic per la Svezia, dopo che il campione aveva fatto ritorno nella sua nazionale sfornando ottime prestazioni; e ancora, la Spagna fa a meno di Sergio Ramos, mentre la Germania di Marc Andrè Ter Stegen mentre la Francia, che aveva permesso il ritorno in squadra di Benzema, ha dovuto rinunciarvi per il suo infortunio. 

Dipamela

Cosa fare se la porta non si apre?

Può capitare a tutti di tornare a casa e scoprire di non riuscire ad aprire la porta di ingresso. I motivi di questo inconveniente possono essere tanti, ma la soluzione che di solito si decide di adottare è quella di chiamare i vigili del fuoco in modo che rompano la serratura e sblocchino la porta e ci permettano di rientrare in casa. In realtà, però, chiamare i pompieri non dovrebbe essere la norma in questi casi: queste importanti autorità, infatti, dovrebbero essere contattare soltanto in caso di estrema urgenza o necessità. La norma, quando si rimane chiusi fuori da casa, dovrebbe essere quella di contattare un servizio di fabbro pronto intervento Monza e provincia attivo 24 ore su 24 e che intervenga velocemente.

Per evitare chiamate inutili, i vigili del fuoco hanno adottato una soluzione piuttosto drastica: se dopo l’intervento risulta chiaro che non ci fosse nessuna situazione di emergenza, il cittadino dovrà pagare i costi dell’intervento, che non saranno affatto competitivi con quelli degli altri professionisti! Ma cosa fare se non si resta chiusi fuori di casa e non si vuole pagare l’intervento di un professionista che si occupi di sbloccare la porta di ingresso?

Identificare il problema

Il primo passo, il più importante, è capire quale sia il problema. Se non si sa sui cosa intervenire i tentativi di sbloccare la porta potrebbero essere inutili se non addirittura dannosi. Quindi è importante cercare di capire subito se il problema è effettivamente la vostra porta, oppure la serratura. In alcuni casi il problema è davvero di facile individuazione: la chiave non gira? Il problema sta nella serratura (o nella chiave); la porta sembra bloccata a causa dell’attrito con il pavimento? Allora probabilmente il problema è nel telaio della porta. Identificare il problema che affligge la vostra porta rapidamente è assolutamente necessario per iniziare a pensare ad una soluzione.

Cosa fare se la chiave non gira?

Se il problema sembra essere nella serratura, allora occorre procedere a tentativi: il primo passo è provare a contattare qualcuno che abbia una copia delle chiavi. Solitamente, infatti, la serratura funziona perfettamente e sono le chiavi ad essersi danneggiate. Se non c’è modo di provare con un secondo mazzo di chiavi, oppure nemmeno le chiavi di riserva riescono ad aprire la porta, allora conviene provare a comportarsi come se il problema fosse nella serratura. Procuratevi del lubrificante e provate a spruzzarlo all’interno della serratura. Non abbiate paura di esagerare, se la serratura si è inceppata occorrerà spruzzarne una buona dose. Se la chiave non gira dopo aver applicato il lubrificante riprovate una seconda volta.

Se il lubrificante non risolve il problema, evitate di provare ad improvvisarvi scassinatori: se bastassero degli strumenti da principiante e un video su youtube, la vostra serratura non durerebbe nemmeno 10 secondo contro un ladro professionista. Un tentativo disperato che raramente da buoni risultati è quello di provare a rimettere apposta la serratura utilizzando la stessa chiave: stando attenti a non danneggiare nulla, si può provare a dare dei colpetti utilizzando la chiave per vedere se la serratura riesce a sbloccarsi.

Cosa fare se la porta non si apre?

Se il problema sembra essere la porta, non c’è molto che si possa fare. Stando attenti a non farsi male e a non sforzarsi troppo, l’unica cosa da fare è provare a sollevare leggermente la porta mentre si cerca di spingerla e sperare che questo basti ad aggirare le ragioni del blocco. Eventualmente si può provare a spruzzare del lubrificante sui cardini e sotto la porta, anche se raramente questa manovra ha un qualche effetto. Qualora la porta dovesse rimanere bloccata, allora sarà necessario chiamare un fabbro per l’apertura della porta.

DiSilvia

Come identificare il proprio target clients per far crescere la propria attività

Affinché un’azienda possa aumentare la propria redditività, o far crescere la propria brand reputation, una delle strategie da mettere in atto è individuare il corretto target di clienti: avere un riferimento chiaro, infatti, può permettere di migliorare la propria efficacia e la qualità dei clienti più importanti per il proprio settore.

Uno degli errori più comuni che vengono commessi da un’azienda, è quello di concentrarsi sui clienti giusti per il proprio business e tralasciare quelli che non rientrano nel proprio target.

Questa, potrebbe essere una buona strategia per mantenere il giusto focus e indirizzare i propri sforzi di vendita sul target predefinito.

In questo modo, inoltre, si potrebbe ottenere una riduzione di reclami, e altre inefficienze, nei processi di vendita e supporto da parte dei clienti “non in target”.

Questi ultimi, difatti, possono minacciare la propria azienda per i seguenti motivi:

  • è disposto a riconoscere un valore monetario minore, o di bassa qualità, dai prodotti/servizi venduti;
  • genera più lamentele rispetto ai “clienti target”, che si traducono in maggiori costi.

Tra l’altro, il cliente scontento potrebbe fare un passaparola negativo dei prodotti che ha acquistato, intaccando la reputazione aziendale.

Cliente in Target: come individuarlo

Individuare il cliente in target, è una manovra che consiste nell’analizzare le azioni che compie dopo l’acquisto del prodotto finale.

Attraverso un intervento di coaching aziendale sarà possibile individuare la propria nicchia di mercato e, dunque, il corretto target di clientela per far decollare così il proprio fatturato.

In generale, si dovranno seguire alcuni step quali:

  • identificare il cliente primario – non tutti i clienti parlano bene della propria azienda. Il cliente che parla bene in base a quello che si sta proponendo, ed è sempre fedele all’azienda, è il cliente target di riferimento che andrà inserito lista dei clienti di fiducia;
  • imparare a conoscere il target clients – una volta che si è riusciti ad indentificare il potenziale cliente, bisognerà iniziare a studiare i suoi movimenti e a quali prodotti è interessato ad acquistare regolarmente;
  • iniziare a studiare la concorrenza – bisogna essere consapevoli di non essere gli unici sul mercato ad offrire lo stesso prodotto. Studiare la concorrenza, potrebbe aiutare ad utilizzare strategie diverse per potersi differenziare da questi ultimi, e individuare quel buco che ancora non esiste all’interno della nicchia. Cercare di capire come comunicano i propri concorrenti, su cosa stanno puntando e quali strategie stanno utilizzando per aumentare la loro redditività.

Oltre ai suggerimenti citati sopra, bisogna imparare soprattutto a identificare i veri decisori interessati al proprio prodotto (o servizio), grazie alla strategia basata sulla vendita.

Le fasi principali della strategia di vendita

Saper pianificare anticipatamente una strategia di vendita, significa saper riconoscere i prodotti che il cliente è disposto ad acquistare e, quindi, ottenere più guadagni e clienti in target per il proprio settore.

Tra i principali punti per pianificare una strategia di vendita vi sono:

  • non disperdere le energie su troppi clienti, ma agire selettivamente;
  • operare sui segmenti di mercato, in modo da poter identificare meglio i target a cui rivolgersi. Si tratta nell’identificare i bisogni di acquisto del cliente;
  • concentrarsi sulla clientela dotata di potere d’acquisto. Questo punto è fondamentale, e vi aiuterà a identificare il cliente potenziale disposto a fare acquisti dei propri prodotti e a seguire l’azienda;
  • evitare di perdere tempo con soggetti poco attinenti a ciò che si sta proponendo onde evitare di perdere tempo prezioso;
  • agire singolarmente nella valorizzazione del cliente, in modo da aumentare la fiducia tra sé stessi e il cliente, nonché scoprire ciò che desidera veramente. Eseguendo un approccio amichevole con un singolo cliente, vi aiuterà a determinare meglio quale prodotto potrebbe acquistare in futuro, in modo che si possa agire di conseguenza.
DiSilvia

Alla scoperta delle Isole Egadi

Le isole Egadi sono delle bellissime isole localizzate nei pressi della Sicilia, e molti amano visitarle anche per via del fascino selvaggio che continuano a conservare con il passare degli anni soprattutto via mare.

Infatti ad oggi, numerose sono le persone che decidono di optare per il noleggio di imbarcazioni e salpare alla volta di queste incantevoli isole, scegliendo di partire anche da punti strategici come la Campania dove è possibile  affittare le barche a Salerno e prepararsi a godere un viaggio indimenticabile cullati dalle onde del mare

Come fare per raggiungere le isole Egadi

Raggiungere queste isole è molto semplice, una volta scelta la propria imbarcazione, sarà sufficiente raggiungere il porto di Trapani oppure quello di Palermo e dopo una breve pausa alla scoperta delle bellezze di queste città gustando le prelibatezze culinarie siciliane si parte alla volta di Favignana.

Alla scoperta di Favignana

Favignana è la più grande delle tre isole, ed è quella che risulta essere più visitata e che consente numerosi percorsi dedicati, molti atti ad accogliere le biciclette.

È nota poiché la sua forma ricorda quella di una farfalla, e possiede pochissima vegetazione in quanto il terreno è piuttosto arido.

Essa è per la gran parte composta da mare e presenta dei punti interessanti da visitare sia via mare che via terra, dai quali offre un panorama suggestivo e diverso.

Come abbiamo accennato, uno dei metodi per visitarla al meglio, consiste nell’affittare una bicicletta, meglio se elettrica visto le temperature molto alte, oppure optare per altri mezzi di trasporto che però alle volte potranno limitare gli spostamenti, come nel caso delle auto che in certe zone non possono accedere.

Per quanto riguarda l’esplorazione via terra, si possono visitare molti luoghi, mentre per quanto riguarda il mare, le spiagge sono davvero poche e solo una di esse si rivela essere attrezzata in quanto le altre sono ricche di scogli. A tal proposito è molto utile procurarsi delle scarpe protettive per i piedi, in quanto in questi territori ferirsi è all’ordine del giorno.

Sarà possibile imbattersi in molti chioschetti che offriranno delle pietanze e degli aperitivi tipici della zona.

Allo stesso tempo si può pensare di affittare un gommone in quanto si può godere di una vista mozzafiato completamente diversa da quella offerta via terra, e si possono raggiungere delle calette come Calabozo, Cala Rotonda, Bue Marino e Cala Rossa, che possiedono degli isolotti molto interessanti da visitare.

Per pernottare si può alloggiare in qualche paesello o in strutture che vengono affittate nell’isola, mentre i ristoranti non offrono portate tipiche ma è molto più probabile poter assaggiare i piatti milanesi o fiorentini. Non da ultimo si può visitare la Tonnara Florio, un museo che al suo interno offre dei reperti medievali molto interessanti e unici.

All’insegna di Marettimo

Marettimo è la più diversa di tutte le isole, poiché è di origine carsica e si compone di una montagna di rocce bianche che si distinguono nettamente dal mare.

Qui è possibile trovare il parco Marino delle isole Egadi, che presso queste acque raggiunge il livello più alto di bellezza, ma in questo caso non si possono affittare delle barche in maniera autonoma ma si può visitare solo a bordo di imbarcazioni con personale autorizzato.

Su quest’ isola si potranno osservare molte caverne e grotte, e si potrà fare trekking in quanto sono molti i percorsi attrezzati.

Un appuntamento irrinunciabile e quello offerto dalla visita al Castello di Punta Troia, che ora ospita il museo della foca monaca.

Rotta su Levanzo

L’ultima isola prende il nome di Levanzo e molti la descrivono come un’isola incantevole soprattutto di notte. Quest’ isola può essere visitata a piedi attraverso delle brevi passeggiate, poiché il paesino è molto piccolo e ci sono pochi locali aperti al pubblico.

Si può scegliere di fare delle gite in barca e di visitare la grotta del genovese, che è conosciuta in tutto il mondo in quanto presso questo luogo vennero ritrovati molti dipinti preistorici, ma per accedere a questa grotta bisognerà prenotare una guida autorizzata. In quest’isola sarà possibile godere di bellissime spiagge, tra cui spicca Cala Faraglione, che riescono ad esaltare la bellezza del posto soprattutto al tramonto e all’alba.

DiEleonora

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DiFA

ATTIVA s.r.l. impresa di pulizie professionali di Torino

Questa azienda lavora da diversi anni nel settore delle pulizie civili ed industriali. Per assicurare un servizio eccellente ai propri clienti ha attuato un percorso specifico che l’ha resa tra le più efficienti aziende di pulizie torinesi.

IL SOPRALLUOGO DEI PRODOTTI
E’ un passaggio obbligatorio le imprese di pulizie di Torino che vogliano assicurare una giusta valutazione dell’attività che va svolta.
Il sopralluogo è svolto da un consulente che analizza i locali del cliente, il tipo di materiali presenti e come organizzare degli eventuali interventi di pulizia.
La conoscenza in campo tecnico e chimico, congiuntamente all’esperienza, consentono al consulente di adottare il miglior piano di interventi al fine di ottenere il miglior risultato ad un prezzo accessibile a tutti.

IL SERVIZIO DI ATTIVA
Questa impresa fornisce un preventivo preciso e dettagliato permettendo al cliente di ponderare in maniera corretta i servizi offerti da questa impresa di pulizie di Torino.
L’impresa di pulizie si occupa della pulizia di uffici, pulizia di studi medici, pulizia di condomini e la pulizia di appartamenti.
Le fatture rispecchiano dettagliatamente le lavorazioni e gli interventi che vengono effettuati, al fine di consentire al cliente la valutazione dei costi del servizio e dei benefici da esso derivanti.
LA CONSULENZA
I tipi di pulizia forniti dall’impresa sono molto differenti tra loro, di conseguenza, sarà differente anche il servizio offerto per assicurare al cliente una qualità eccellente, a seconda delle sue esigenze.
LA FORMAZIONE
​All’interno dell’impresa di pulizie torinese Attiva, ciascun componente possiede una formazione specifica per il settore in cui andrà ad effettuare i servizi, affinchè conosca nel dettaglio le problematiche ambientali e le relative soluzioni.L’operatore ha una formazione tale da permettergli di riconoscere le superfici ed i materiali e di conoscere i metodi organizzativi e le relative procedure, al fine di sfruttare al massimo, in sicurezza, i relativi prodotti e gli attrezzi da utilizzare.

LE ATTREZZATURE
Questa azienda pone particolare attenzione alle tecnologie di ultima generazione ed è ciò che la caratterizza e l’ha resa precursore nell’applicare determinate tecnologie. Attiva, ad oggi, è una delle imprese di pulizie più tecnologiche ed attrezzate in tutta Italia. Le tecnologie uilizzate sono: dispositivo per la ionizzazione dell’acqua, sistema di criopulizia e cannoni ad ozono.
LA SICUREZZA
Questa impresa offre pulizia professionale, nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.
La salute dei lavoratori e dei clienti è importantissima, per questo motivo vengono rispettate pedissequamente le norme in materia di sicurezza dettate dal D.Lgs 81/2008. L’impresa di pulizie, inoltre, utilizza esclusivamente prodotti chimici di marchi importanti sul mercato, a bassa tossicità, basso impatto con l’ambiente e rispetto delle zone in cui vengono utilizzati.
I FORNITORI
L’impresa Attiva opera esclusivamente con fornitori e produttori che forniscano prodotti sicuri ed efficaci, ma soprattutto che rispettino l’ambiente e la sicurezza dei propri lavoratori. La salute e la cura del personale che lavora in questa azienda, è sempre al primo posto.
LE PROCEDURE
Ogni ambiente ha un proprio piano di pulizie personalizzato. Gli operai lavorano mediante procedure che si basano sul CODICE COLORE.
Sia le procedure che le schede di sicurezza e tecniche sono sempre a portata di mano del cliente.
PRODOTTI UTILIZZATI
L’impresa, per la pulizia in cantieri di medie e grandi dimensioni produce in loco la soluzione detergente usando solamente acqua e cloruro di sodio. La soluzione che si utilizza è acida o alcalina ma è semplicemente acqua salata.
Acqua pura
L’acqua pura è instabile e crea legami con la sporcizia. Questa proprietà la rende un ottimo strumento per pulire. L’impresa usa l’acqua pura in una stazione di lavaggio mobile. Ciò consente di lavare superfici di vetro con il solo utilizzo dell’acqua.
Carta ecologica
La carta viene utilizzata nel settore pulizie quasi esclusivamente per la sua qualità assorbente. L’impresa Attiva ha completamente eliminato l’uso di carta, sostituendola con panni riutilizzabili dotati di uguale o addirittura maggiore potere assorbente. Qualora fosse richiesto l’uso della carta, se, ad esempio, un cliente chiede che gli venga fornita la carta per i bagni, come la carta igienica o la carta per asciugare le mani, l’impresa propone e fornisce carta riciclata, non bianca, così che non ci sia stato l’utilizzo di agenti sbiancanti durante il processo produttivo. Questa carta è solitamente di colore beige ed è fornita in dispenser, per evitare che venga sprecata inutilmente.
Il risultato sarà una riduzione netta di utilizzo dei prodotti chimici per produrre la carta, riduzione dello spreco della carta grazie ai relativi dispenser.