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ByRedazione Pubblicato Maggio 23, 2022

Come aprire un’impresa di pulizie: linee guida essenziali

Se stai leggendo questo articolo è perché stai pensando di aprire un’impresa di pulizie per conto proprio e vuoi sapere come fare.

Il primo passo è quello di aprire la Partita IVA e registrare la propria impresa correttamente. Il consiglio è di farsi aiutare in questa operazione da un bravo commercialista oppure di rivolgersi direttamente alla Confartigianato, a cui potersi appoggiare anche per le pratiche burocratiche successive.

Ma non è solo questo! Per aprire un’impresa di pulizie sono molte le cose a cui dovrai pensare e a meno che tu non abbia già esperienza in questo settore specifico. Allora ti conviene informarti per recuperare tutto ciò di cui hai bisogno e aprire, così, la tua attività di pulizie in tutta tranquillità.

In questo articolo ti parliamo dei costi che non puoi trascurare quando apri una tua impresa di pulizie e vuoi fare questo salto da solo, senza farti aiutare da qualcuno che si occupi al posto tuo di molti aspetti essenziali. Prima di tutto, quando si apre un’attività, come un’impresa di pulizie, è fondamentale fare una stima a priori di quelli che saranno tutti i costi fissi e variabili che si dovranno sostenere. Un errore di valutazione di tali costi potrebbe costare caro! Ecco perché è importante che leggi con attenzione questo articolo dedicato.

Aprire un’impresa di pulizie: i costi

Come sai, per aprire una qualsiasi impresa aziendale oltre ai vari passaggi dettati dalla burocrazia dovrai prendere in esame anche tutti i possibili costi di attività. Per fare una valutazione precisa ovviamente bisogna avere in mente quello che andrai a fare, in modo da organizzare tutto ciò di cui avrai bisogno. Stabilire il budget necessario per ogni voce spesa, obbligatoria per l’apertura dell’impresa di pulizia, è uno dei primi aspetti da pianificare con attenzione.

Nello specifico, per aprire un’impresa di pulizie dovranno essere considerati i costi seguenti.

  • Le macchine per la pulizia professionale, le attrezzature e i detergenti vari essenziali per la pulizia professionale: in questo caso è bene ricordare che la qualità ripaga nel lungo termine, per cui è bene affidarsi a fornitori che offrano macchine per pulizia affidabili, attrezzature per la pulizia manuale e detergenti professionali di qualità. Il nostro suggerimento è di rivolgerti alla BERMAR SERVIZI come fornitore per le macchine e attrezzature per la pulizia professionale.
    Oltre a poter acquistare lavasciuga pavimenti con uomo a terra o a bordo, spazzatrici manuali o motorizzate dei migliori marchi presenti in commercio, attrezzature per la pulizia professionale manuale (scope, carrelli, mop, lance telescopiche e molto altro ancora), detergenti e sgrassatori professionali, potrai ricevere assistenza tecnica in caso di bisogno, oltre a poter parlare con i loro esperti per qualsiasi consiglio d’acquisto.
  • Le auto aziendali: un acquisto necessario per spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro (uffici, aziende, centri commerciali, ristoranti). Dovrai optare per dei modelli tendenzialmente spaziosi, anche in base alle dimensioni delle macchine per la pulizia necessarie e al numero di persone che lavoreranno sul posto.

Un’altra spesa che rientra in questa categoria è ovviamente il carburante, costo variabile a seconda del tipo di carburante e delle fluttuazioni del mercato. Inoltre, da preventivare anche le spese annuali per la macchina come l’assicurazione, il cambio delle gomme ed eventuali interventi del meccanico se ci fosse bisogno.

  • L’affitto del magazzino: indispensabile per riporre tutti i macchinari e le attrezzature per la pulizia indispensabili per poter lavorare. Il magazzino potrebbe essere indispensabile anche per poter riporre le scorte di carta igienica, salviette per le mani, rotoloni di carta, detergenti e sgrassanti. A meno che tu noi possieda uno spazio di tua proprietà facilmente utilizzabile come magazzino, dovrai computare tra i costi anche la voce “affitto magazzino”.

Per scegliere il magazzino, il consiglio è un un locale al piano terra, soprattutto perché gli spostamenti saranno più facili, considerando che alcune macchine per pulire le superfici ampie (come le lavasciuga pavimenti uomo a terra o a bordo) sono abbastanza grandi e impossibili da trasportare per le scale o negli ascensori.

  • L’ufficio amministrativo: come ogni attività, anche l’impresa per le pulizie necessità di un luogo centrale in cui vengono organizzate le economie dell’attività, quindi anche in questo caso è necessario trovare una sua locazione (potrebbe essere un ufficio vicino alla sede del magazzino).

Questi sono i principali costi fissi per l’apertura di un’impresa di pulizie ai quali vanno ad aggiungersi i costi variabili e i costi per i collaboratori. Ecco perché è fondamentale pianificare il tutto con attenzione, non dimenticandosi di alcun costo attività.

ByRedazione Pubblicato Maggio 20, 2022

Pian di emergenza sul lavoro PEM: cos’è e a cosa serve

Il piano di emergenza sul lavoro, conosciuto anche come PEM, è uno mezzo operativo (ricapitolato in un documento facilmente accessibile da tutti i Lavoratori) che include tutte le informazioni e le istruzioni che occorrono per affrontare una possibile emergenza di qualsiasi tipologia.

In particolar modo tutte le attività che contengono più di 10 dipendenti in base a quanto stabilito dalla legge devono effettuare obbligatoriamente la compilazione del piano di emergenza sul lavoro.

Ma autonomamente dagli obblighi è possibile capire in maniera indipendente quanto questo strumento operativo sia effettivamente efficace e utile, per garantire la massima sicurezza sul posto di lavoro.

Si rivolge di conseguenza a tutte quelle imprese in cui, durante la formazione della Valutazione dei Rischi, si sono manifestati le competenze che rendono indispensabile la verifica del piano di emergenza.

Il PEM, ossia il piano di emergenza sul lavoro, rappresenta uno degli strumenti migliori e più importanti che devono essere impiegati per quanto riguarda la Prevenzione e la Sicurezza sul posto di lavoro.

Il testo unico sulla sicurezza richiede espressamente il PME, in quanto è regolato dal decreto legislativo 81 del 2008. Precisamente in esso viene confermato il concetto di quanto effettivamente risulti indispensabile adoperare in azienda il piano di emergenza sul lavoro.

Attraverso quest’ultimo infatti vi è la possibilità di contrastare i pericoli e i rischi che si manifestano e affrontare soprattutto le emergenze che potrebbero presentarsi nel posto di lavoro in qualsiasi momento.

La sua importanza fa sì che sia fondamentale una redazione puntuale, come definisce il testo unico.

Quali obiettivi prevede il piano di Emergenza sul lavoro

Alcuni degli intenti stabiliti dal piano di emergenza sul lavoro sono i seguenti ossia:

  • lavorare a livello di organizzazione per quanto concerne le operazioni e gli interventi effettuati da parte del personale con l’obiettivo di chiarire gli atteggiamenti e i comportamenti che i dipendenti devono mettere in pratica per proteggere la propria incolumità, quella degli strumenti o cose oltre a quella degli altri;
  • prevenire e diminuire in particolar modo e in maniera elevata i pericoli alle persone;
  • determinare in modo esatto le persone presenti nell’attività e le mansioni che dovranno essere conferite durante la fase emergenza.

Gli scopi perseguiti nella redazione del PEM sono decisamente numerosi: ad esempio verranno determinati i tragitti e le vie di fuga che risultano più veloci e sicure, ovvero che sono facili da raggiungere da qualsiasi punto dell’azienda o, per di più, verranno scelti i

Lavoratori a cui attribuire delle delle posizioni leader durante l’organizzazione e gestione dei casi di emergenza, anche a seconda a determinate qualifiche ottenute precedentemente.

Compilazione del PEM

Per quanto riguarda la compilazione del PEM, pertanto, è opportuno affidarsi a una figura specializzata nel settore della Sicurezza sul Lavoro.

Il Piano di Emergenza sul Lavoro, include la composizione di una verifica precisa e puntuale incentrata soprattutto su tutte le reali fonti di pericolo presenti in azienda ossia sul posto di lavoro, che generalmente potrebbero manifestarsi a causa delle lavorazioni, dove il Datore di Lavoro deve obbligatoriamente trovare e applicare delle azioni di prevenzione con l’obiettivo di proteggere e tutelare sotto tutti i punti di vista tutti i Lavoratori presenti nell’attività.

Tipologie del Piano di Emergenza sul Lavoro

Esistono due tipologie di PEM, ossia il piano potrà essere interno o esterno.

Per quanto riguarda la prima modalità è bene sapere che dovrà riferirsi a tutte le fattibili emergenze che in qualsiasi momento potrebbero manifestarsi all’interno dei posti dove generalmente avviene l’attività lavorativa dei dipendenti.

In questo piano dovranno essere elaborati tutti i posti in cui avviene ogni giorno l’attività dei Lavoratori.

Mentre, la seconda tipologia di Piano di Emergenza sul Lavoro, ovvero quello esterno, si riferisce a una singola probabilità di pericolo che potrebbe presentarsi nella parte esterna del posto di lavoro.

Conclusione sul PEM

Il piano delle emergenze deve obbligatoriamente essere compilato dal Datore di Lavoro insieme a tutte le figure che hanno come obiettivo quello di accertare la sicurezza e la protezione dei Lavoratori sia all’interno sia all’esterno dell’azienda.

Fonte delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/piano-emergenza-sul-lavoro-pem-torino.php

ByRedazione Pubblicato Maggio 12, 2022

Vetrate panoramiche: tutti i modelli disponibili e i vantaggi

Se siete qui, probabilmente avete la grande fortuna di dover arredare una casa, un palazzo di uffici o una qualsiasi struttura anche ristorativa o alberghiera da cui si può godere di una vista impareggiabile, e proprio per questo volete valorizzarla al meglio.

Come avrete capito, sarebbe davvero un peccato inserire delle finestre normali quando optando per altre semplici soluzioni potreste avere il panorama tutto per voi, quindi state vagliando le varie alternative per trovare quella che fa per voi e per la vostra struttura.

Per valorizzare una vista panoramica, non c’è niente di meglio delle vetrate ampie, che oltre ad illuminare tutti gli ambienti non vi precludono o limitano la vista dal vostro appartamento o ufficio. In questo articolo vi proponiamo una guida a tutti i modelli disponibili di vetrate panoramiche italiane e ai vantaggi che avrete scegliendole per voi.

Modelli di vetrate panoramiche

Come abbiamo accennato sopra, le vetrate panoramiche sono una delle soluzioni migliori per completare un edificio da cui potete osservare uno splendido panorama, quindi vale sicuramente la pena di prenderle in considerazione e scoprire tutte le loro caratteristiche.

Per accontentare i gusti e le esigenze di tutti, sono stati realizzati diversi modelli di vetrate panoramiche italiane, eccone un elenco in cui vi spieghiamo brevemente ciascuna versione:

  • La vetrata a libro: questo modello di vetrata si rivela il più versatile, infatti grazie all’apertura a libro potrete decidere di aprire la vetrata quando fa caldo in estate e tenerle chiuse in inverno, mantenendo comunque un ambiente luminoso e raffinato;
  • La vetrata sali/scendi: questa versione di vetrata panoramica è dotata di un sistema particolare che ti permette di sfruttare a pieno la luce naturale e avere una vista completa del paesaggio, inoltre non dovrai rinunciare all’apertura che sarà sottoforma di balaustra;
  • La vetrata scorrevole: probabilmente è la versione più innovativa e ricercata tra le vetrate panoramiche grazie alle tecnologie avanzate e al design curato nei minimi dettagli. Questa vetrata prevede una copertura scorrevole detta a impacchettamento, diversa dagli altri modelli.

I vantaggi di una vetrata panoramica

Concetto che abbiamo già chiarito in precedenza, ma che non può essere trascurato quindi approfondiamo qui di seguito. Una vetrata panoramica, a patto che non odiate la vista dall’edificio in questione, apporta numerosi vantaggi alla vostra struttura, tutti di diversa natura e da prendere in considerazione durante le fasi di progettazione e di costruzione, avvalendovi anche dell’aiuto di esperti architetti che vi sapranno consigliare al meglio.

Intanto, ci teniamo a farvi una panoramica dei principali vantaggi che avrete se la vostra scelta ricadrà sulle vetrate panoramiche italiane:

  • Risparmio energetico: si può riassumere con due parole, ma significa molto di più, soprattutto al giorno d’oggi, tempi in cui il Pianeta ci implora di trattarlo meglio e allo stesso momento le bollette si alzano sempre di più. Proprio grazie alle vetrate potrete sfruttare al massimo la luce naturale, in modo da tenere sempre meno accese le luci e sprecare meno energia, oltre ad evitare spiacevoli mal di testa spesso causati dalle luci artificiali che fanno male agli occhi dopo svariate ore, facendo del bene sia alla Terra che al vostro portafoglio, ma anche alla vostra vista;
  • Aumento del valore economico: ovviamente, scegliere le vetrate panoramiche per il vostro edificio permette a chi lo userà, che sia per uso abitativo, lavorativo o turistico, di godere di una vista che non potrebbero mai avere altrimenti, quindi rappresentano un motivo di aumento del valore economico dell’edificio stesso. Sarebbe un peccato decidere di non investire in una scelta che potrebbe portarvi un guadagno non indifferente, ma questo ve lo dirà chiunque.
ByRedazione Pubblicato Aprile 16, 2022

Come scegliere il giusto parquet per la casa

Avere un pavimento in parquet è davvero gradevole, anche perché il pavimento in legno garantisce numerosi vantaggi. Innanzitutto contribuisce a rendere più accogliente l’atmosfera in casa. Sa regalare una certa eleganza e tutto ciò non fa altro che influire sull’incremento del valore dell’immobile. Inoltre è importante per assicurarsi un buon isolamento termico e acustico, caratteristica che è data dalle proprietà naturali del materiale utilizzato, ovvero il legno. Con il parquet il pavimento di casa nostra sarà davvero unico, anche perché, per la realizzazione di un parquet in legno, abbiamo la possibilità di scegliere tra essenze e disegni molto differenti. Ma come fare a scegliere il parquet giusto per la nostra abitazione? Ecco cosa c’è da tenere in considerazione.

Le tipologie di parquet

Abbiamo a disposizione in commercio vari tipi di parquet. Clicca qui per maggiori informazioni, anche sulle tipologie che si possono scegliere. Di solito distinguiamo due grandi categorie di pavimenti in legno. Si tratta del parquet tradizionale, in legno massello, e del parquet prefinito.

Il parquet tradizionale è di solito realizzato in legno massello. In genere è ricavato da assi che vengono prese da un blocco unico di legno. È una tipologia di pavimento in legno che tende a durare a lungo nel tempo.

Dà la possibilità di essere molto variegato, perché si può scegliere tra diversi legni ed essenze. Questo tipo di parquet viene trattato direttamente sul posto, rende la casa davvero pregiata e ne mette in risalto ogni aspetto di eleganza.

Il parquet prefinito, invece, è composto da uno strato di legno sottile pregiato, che viene collocato su strati di legno più comune. Di solito si trovano parquet in faggio, in noce, in rovere e questo tipo di parquet può essere disponibile anche nella versione bianca, molto apprezzata da chi ha una casa in stile moderno.

A differenza di quanto avviene per il pavimento in legno massello, il parquet prefinito viene trattato in fabbrica. Le tempistiche e le modalità di posa sono molto rapide e poi riesce a garantire un migliore rapporto qualità-prezzo, quindi è adatto anche per chi ha un budget meno ricco. Di solito distinguiamo fra un parquet prefinito a due strati e uno, sempre prefinito, a tre strati.

Come scegliere in base alle finiture

Molto importante è la scelta delle finiture e delle essenze quando si tratta di mettere a punto il parquet. Infatti dalle varie finiture può dipendere anche il gusto estetico, ma le essenze sono importanti anche perché il pavimento in legno possa durare a lungo nel tempo.

Si può scegliere per esempio una finitura a vernice, che è realizzata con una vernice solvente e che assicura una soluzione di comodo tra bellezza e resistenza. Infatti questo tipo di vernice resiste al calpestio e ai graffi e non si macchia quando viene a contatto con i liquidi.

È molto facile da pulire e si può sfruttare anche in ambienti umidi, come per esempio il bagno e la cucina.

La finitura ad olio è importante perché riesce a ricreare un ambiente naturale. In genere viene realizzata con un mix di oli naturali e sintetici, che rendono i colori del legno più brillanti.

Possiamo poi distinguere la finitura a cera, molto importante anch’essa per la resistenza che riesce a determinare. Infatti il passaggio della cera sul legno riesce a creare una specie di film protettivo sulla superficie. La finitura a cera può essere utilizzata, se si ha intenzione di provvedere ad effettuare una manutenzione almeno ogni due anni.

Per quanto riguarda la scelta delle essenze, il legno più utilizzato è il rovere, ma molti utilizzano anche il Teak, che è meno costoso e che assicura un’alta resistenza.

ByRedazione Pubblicato Aprile 13, 2022

Guida sull’acquisto della biancheria da casa online: come scegliere la tipologia di tessuto in base all’ambiente

Tendaggi, lenzuola, tappezzeria, rivestimenti per poltrone, divani e asciugamani sono tutte tipologie di tessuto che vengono utilizzate per arredare e abbellire casa e non è sempre un’impresa semplice!

Esattamente come nel caso dei tessuti per l’abbigliamento anche i materiali con la quale decidiamo di rivestire casa devono essere scelti con cura e in base alla stagionalità e alle proprie esigenze.

Ma come fare a scegliere e capire quale biancheria della casa fa al caso tuo? Semplice seguendo questa piccola guida creata da Casa Dolce Casa leader nella vendita della biancheria per la casa online!

Per riuscire a scegliere con cura i tessuti per gli arredi della tua piccola e accogliente dimora dovrai rendere conto a piccoli appunti e spunti che andremo a vedere in questo articolo ma, in generale devi scegliere colori, forme e fantasie che si armonizzano con l’ambiente di destinazione.

Tessuti naturali e sfoderabili per rivestire divani e poltrone

Tessuti naturali e sfoderabili sono le principali caratteristiche che vengono richieste per la comodità e soprattutto la vivibilità dell’ambiente stesso.

I tessuti sfoderabili nascono dall’esigenza di tenere pulito un arredo e di essere sostituito o innovato quando c’è aria di cambiamento!

Tra i tantissimi tessuti che possiamo trovare sul mercato il lino è quello più adatto al rivestimento di divani e poltrone, è fresco e resistente rendendo la seduta accogliente.

Tra i tessuti più pregiati invece il velluto è il protagonista, dona una percezione di lusso a tutto l’ambiente.

La sensazione al tatto è tra le migliori: liscia, morbida e accogliente.

Sconsigliati sono tutti i tessuti sintetici per due ragioni importanti:

  • Ragione numero 1: non sono naturali e tutto ciò che deriva da plastica e materiali non organici non sono eco friendly e noi non vogliamo più sostenere questi materiali.
  • Ragione numero 2: i tessuti sintetici non sono amici delle stagioni, che sia inverno, estate, autunno o primavera quello che importa al tessuto sintetico è irritare la pelle e trattenere germi e umidità.

Camera dei bambini e arredo per la camera da letto: tessuti colorati e pratici

La scelta delle lenzuola per la camera da letto è molto importante perché ci aiutano a riposare bene e i tessuti utilizzati sono molto noti in quanto sono intramontabili: cotone per tutte le stagioni, per i più freddolosi la flanella e vari copriletti e piumini per le diverse stagioni.

Per le stanze dei più piccini il nostro consiglio è quello di utilizzare e osare con i colori e i materiali, via libera a fantasie che mettono allegria, personaggi dei cartoni animati e tanta positività.

Biancheria per la casa online: scegliere i tessuti per le tende e la tappezzeria

Le tende sono l’arredo che non sempre riesce ad essere apprezzato al 100% perché spesso e volentieri appesantiscono l’ambiente evitando che la luce filtri all’interno della stanza.

Ma se il tessuto viene scelto con criterio migliora di gran lunga la percezione dello spazio e della luce.

Anche in questo caso preferiamo scegliere dei tessuti “amici” dell’ambiente e organici, con colori chiari per quanto riguarda la zona giorno e più scuri o più coprenti per quanto riguarda la zona notte.

Ricordati che andare ad utilizzare tessuti pesanti come il damascato, il velluto o tessuti troppo coprenti nella zona giorno si va in contro al rischio di rendere l’ambiente poco accogliente e un molto pesante.

In generale le fantasie e colori sono sempre apprezzate soprattutto per la cucina e il soggiorno che aiutano la percezione di un ambiente piacevole e rilassante.

Non eccedere troppo con i colori e le fantasie però, scegli sempre una strada e di solito la più semplice e pulita è la migliore.

Ti faccio un esempio:

se per l’arredo del tuo divano utilizzi colori neutri e a tinta unita, abbinato a dei cuscini colorati, freschi e dinamici mantieni la stessa tonalità di colore anche per i tendaggi: In questo modo non puoi sbagliare!

ByRedazione Pubblicato Aprile 7, 2022

I migliori software per rendering fotorealistico

Il fotorealismo è un’esigenza sempre più diffusa, qualunque sia l’ambito, perché dà la possibilità a progettisti e modellatori di valutare preventivamente il proprio lavoro e di modificarlo e migliorarlo prima che diventi un prodotto fatto e finito.

Ma cos’è il rendering? Il rendering in termini meno tecnici è, appunto, la resa fotorealistica di un’immagine che si ottiene sfruttando la grafica tridimensionale computerizzata.

Il rendering cambia a seconda delle impostazioni e delle tecniche che si utilizzano, oltre che a seconda dei software che si utilizzano.

Il classico rendering, per esempio, prevede che per ottenere maggiore fotorealismo si usi la tecnica del surfacing, ossia il fotorealismo delle superfici, e la texture dei materiali, cioè nel modello 3D vengono inserite le principali caratteristiche dei materiali per renderli più simili al vero.

Se si parla di superfici, per creare rendering fotorealistici si può utilizzare anche il metodo della radiosità (radiosity) che consiste nell’illuminazione delle superfici tenendo conto di ombre e contrasti. La radiosity è in pratica un algoritmo che verifica come si riflette la luce. Con questo sistema il fotorealismo di certo è di alta qualità.

Inoltre, sempre ottimizzare la resa del modello, si può impostare un algoritmo di ray tracing che è una tecnica che sfrutta sempre l’illuminazione, verificando come la luce passi da una superficie all’altra e si può applicare sia alle immagini in movimento che a quelle statiche.

Infine, tra le opzioni di rendering, c’è la rasterizzazione, che è una tecnica di produzione di immagini in formato raster o bitmap e perciò consente di realizzare modelli sfruttando la grafica vettoriale e la resa in pixel.

Quali software possono essere utilizzati per il rendering?

Oggi ci sono diversi software e motori di rendering che rispondono alle esigenze di chi, a seconda dell’ambito in cui opera, vuole ottenere un’anteprima della modellazione tridimensionale il più realistica possibile.

Tra i programmi più facili da utilizzare c’è sicuramente TinkerCAD, un software gratuito messo a disposizione dei meno esperti. Tuttavia, al giorno d’oggi, soprattutto chi lavora nel campo architettonico o in quello del cinema e del gaming ha la necessità di rendering sempre più avanzati e processabili in tempi brevi.

3D Studio Max, da questo punto di vista, è l’applicativo che risponde meglio al bisogno di alta qualità nella fase di riproduzione della realtà virtuale. Si tratta di un software che sfrutta la grafica vettoriale e che in tempi brevi elabora i modelli richiesti, consentendo di apportare modifiche e miglioramenti in corso d’opera.

Generalmente chi è interessato al rendering dovrebbe conoscere 3ds max e saperlo utilizzare, se vuoi imparare a lavorare con questo software puoi seguire il corso professionale di 3d studio max proposto da MAC Formazione.

In questo modo capirai anche che questo applicativo può essere utilizzato con altri motori di rendering per aumentarne maggiormente la resa. Per esempio, spesso è adoperato con altri software come V-ray, considerato fra l’altro il top di gamma per il rendering proprio per la sua compatibilità con diversi programmi, oltre che per le sue funzioni avanzate.

Con funzioni e strumenti potenti quanto V-ray un altro software ottimale è Corona Renderer, ma al momento è compatibile solo con 3D Studio Max e Cinema 4D. Di solito viene preferito perchè risulta più facile da imparare e perchè è meno dispendioso abbonarsi, rispetto ai prezzi di V-ray.

Se si lavora nel settore del design uno degli applicativi che è considerato leader nei rendering architettonici è Lumion adatto sia per progetti BIM che per progetti CAD, molto veloce e pratico. Inoltre, grazie ai suoi strumenti si possono sfruttare per il rendering proprio quei dettagli che più interessano ai progettisti di questo campo, dal modo in cui la luce si riflette al realismo dei materiali.

ByRedazione Pubblicato Marzo 30, 2022

Quale pavimento installare in soggiorno? Consigli e idee

Una casa che si rispetti ha un soggiorno accogliente, confortevole e ben arredato. Trattandosi forse della stanza che più si vive in compagnia di amici e parenti ogni elemento deve essere considerato nei minimi particolari, ivi incluso anche il pavimento. Tra quelli più gettonati c’è il cotto, il gres, il marmo, ma anche la resina o il parquet noce. Vediamo insieme quali sono i consigli e le idee in termini di scelta.

Soggiorno moderno, quale pavimento

Lo stile più in voga in questo momento è rappresentato da quello moderno. Si tratta di un design dalle linee minimali e semplici, per cui il pavimento più adatto è in ceramica o in gres porcellanato. In questo modo si conferisce alla stanza più luce, maggiore carattere, e si crea l’abbinamento perfetto con i colori tipici di questo stile (chiari, pastello come bianco e grigio tortora).

Soggiorno contemporaneo, quale pavimento

Per un soggiorno in stile contemporaneo, le forme e i colori sono gli elementi distintivi di tutta la stanza, quindi occhio al tipo di pavimento. In questo caso ci vuole un materiale che si abbini con estro e creatività al resto del design, come ad esempio il marmo o il pavimento a mosaico. Varia tra colori come panna, bianco e grigio. Per un soggiorno di contrasto opta per il pavimento nero.

Soggiorno classico, quale pavimento

La classicità di una stanza si disloca sicuramente su elementi tradizionali come quelli lignei. Questo vale per i mobili ma anche per il pavimento, che dovrebbe in prima battuta essere in parquet. A tal proposito tieni presente che in commercio trovi un’ampia gamma di modelli, tipologie e colori, per cui a seconda del budget e dell’atmosfera che intendi creare, ci vuole un acquisto ben ponderato.

Se non sei amante del parquet o hai paura di prediligere un pavimento per cui comunque ci vuole attenzione, allora ripiega la tua scelta sul marmo. Quest’ultimo pur avendo bisogno di maggiore cura, resta lucente, elegante ed accogliente con maggiore facilità rispetto al parquet.

Soggiorno naturale, cosa scegliere

Se sei una persona amante della natura, ci tieni al verde, alla terra e al rapporto che quest’ultima ha con l’uomo, allora devi poter ricreare la giusta atmosfera anche nel tuo soggiorno. In tale ultimo caso, il pavimento perfetto sarebbe in pietra naturale, così da creare luce e versatilità all’interno della stanza, per un soggiorno che pulluli di elementi della Terra. Tieni presente che oggi i pavimenti in pietra naturale stanno prendendo molta quota nelle case degli italiani, per cui in commercio trovi vari formati e colori. Opta per quello che meglio si adatta al resto della stanza.

Stile made in Italy, quale pavimento?

Lo stile italiano è quello che maggiormente si predilige dalle nostre parti. Se non sai cosa vuol dire, esso si caratterizza per la classica posizione di divani (o poltrone), parete attrezzata, televisore e tavolino basso. Dato che ci sono tutti questi elementi d’arredo può sembrare che il pavimento debba seguire regole ben precise ma in vero non è così. Si tratta di un design versatile in cui si addice bene qualunque tipologia di pavimento, legno, ceramica e marmo.

In particolare la ceramica è forse quella più gettonata in quanto richiede poca attenzione, si deterge con facilità e resiste al tempo che passa. In commercio ne trovi di ogni genere e specie, ed anche i colori sono i più variegati, come verde, rosso o viola, e così via.

ByRedazione Pubblicato Marzo 20, 2022

Alcune idee per il proprio giardino

Se avete a disposizione uno spazio verde esterno rispetto alla vostra abitazione, il primo desiderio è quello di organizzarlo in modo tale da esaltare la natura, ma creando anche delle zone, magari, più adatte alla convivialità. Il giardino, infatti, può diventare un luogo di svago, ma anche di condivisione decisamente importante, in grado di donare un bel po’ di relax.

Certo, anche uno spazio esterno come questo deve, inevitabilmente, rispondere alle specifiche esigenze e preferenze di chi lo possiede. Insomma, il giardino deve essere espressione delle passioni, così come delle preferenze di chi ne è proprietario. Solamente in questo modo, quest’ultimo potrà sentirsi a suo agio nel momento in cui si trova in giardino, magari realizzando una splendida casetta in legno.

Un giardino deve essere funzionale

Uno dei fattori che fanno la differenza nel momento in cui si cerca di prendersi cura del proprio spazio verde è quello legato alla funzionalità. Per quanto bello dal punto di vista estetico possa essere un giardino, sarà impossibile sfruttarlo se poi non è in grado di rispondere alle proprie necessità.

Ecco spiegato il motivo per cui si dovrebbe sempre provare a considerare il giardino come una sorta di salotto all’aperto. Insomma, una porzione della nostra abitazione dedicata al relax e non solo, ma con delle funzioni ben precise.

Una delle prime domande che conviene farsi nel momento in cui si ha intenzione di organizzare o strutturare il proprio spazio verde in base alle proprie preferenze è quella relativa alla destinazione d’uso. Insomma, come sfrutterete il vostro giardino?

Ecco, in base alla risposta che vi siete dati, potrete organizzare lo spazio esterno al meglio secondo le vostre esigenze. Se considerate il giardino come uno spazio da vivere soprattutto in compagnia, organizzando giornate e serate da trascorrere all’aperto in compagnia di amici o parenti, allora il consiglio migliore da seguire è quello di realizzare una zona barbecue oppure una zona pranzo, in cui poter organizzare dei pasti spettacolari. Nel caso in cui, ad esempio, abbiate la passione della lettura, allora si può pensare di creare nello spazio verde un angolo destinato proprio a tale scopo, magari collocando una panchina in pietra o una piccola poltrona in vimini nei pressi di una casca da giardino.

Piante dalla crescita contenuta

Circondarsi della natura più incontaminata è molto bene, ma il proprio giardino deve, in ogni caso, mantenere un aspetto armonico ed equilibrato. Insomma, non è proprio fine avere una giungla al posto di uno spazio verde.

Ecco spiegato il motivo per cui si potrebbe pensare di usare delle bordure da giardino piuttosto che dei muretti per poter contenere la crescita di piante, ma anche di arbusti e di fiori. In questo modo, si potranno realizzare delle meravigliose fioriere e aiuole. Come si può facilmente intuire, c’è anche la possibilità di realizzare un orto bio: in questo caso, si consiglia sempre di integrarlo con un vialetto da giardino, che è decisamente facile e pratico nella posa, ma garantisce un alto livello di funzionalità e praticità, dal momento che, grazie ad esso, si evita di calpestare le varie piante presenti.

La vita notturna in giardino

Spesso e volentieri, per le ragioni più disparate, c’è la volontà di godersi il proprio spazio verde nelle ore serali, andando alla ricerca di un po’ di relax. In questo senso, è fondamentale prestare la massima attenzione alla scelta dell’illuminazione apposita da giardino da scegliere per illuminare il proprio spazio verde.

In commercio c’è la possibilità di trovare un’ampia e variegata gamma di prodotti che si adattano a ogni esigenza, come ad esempio lampioncini, faretti oppure soluzioni da incasso, che vanno aggiunte all’interno della pavimentazione, piuttosto che nei muretti o nei vari passaggi che sono stati realizzati all’interno del giardino.

ByRedazione Pubblicato Marzo 8, 2022

Come fare per riparare una tapparella rotta?

Quando le tapparelle non funzionano bene, solitamente si cerca di sistemare il problema da soli, nonostante la riparazione delle tapparelle sia un servizio che praticamente tutti i fabbri vicino Milano offrono anche a prezzi davvero bassi e convenienti. Certamente questo deriva dal fatto che alcuni dei problemi della tapparella sono effettivamente semplici da risolvere e che, alle volte, un blocco di una tapparella può essere sistemato senza nemmeno aprire il cassonetto posto in alto.

Ma non sempre si è così fortunati. Alle volte, i problemi con la tapparella possono richiedere soluzioni più complicate. Se si sta cercando una soluzione ad una tapparella guasta o bloccata, si può provare a seguire i passi di questa guida, sempre ammesso che si riesca ad individuare il problema. Prima di iniziare a smontare il cassonetto per vedere cosa sia successo, infatti, sarebbe opportuno accertarsi che il problema si trovi effettivamente in quel punto.

Individuare dove potrebbe essere il problema

A seconda del problema della tapparella, questa potrebbe richiedere di intervenire in un punto diverso. Individuare dove potrebbe essere il problema ed agire miratamente per risolverlo è fondamentale per riuscire a far tornare a funzionare la tapparella come prima, ma non sempre è semplice. Per fortuna, anche se ci si sbaglia, non dovrebbe essere un problema: se si è stati attenti e si è proceduto con cautela, non individuare il guasto esatto comporterà soltanto un po’ di lavoro extra. Tuttavia, anche se si ritiene di aver capito cosa ci sia che non va, si consiglia sempre la massima attenzione: un errore durante la riparazione, infatti, potrebbe peggiorare nettamente la situazione o addirittura portarvi a ferirvi e farvi male.

Per individuare con successo il problema, la prima cosa che deve essere fatta è osservare attentamente la tapparella e cercare di ipotizzare il motivo del problema, basandosi anche su delle prove che possono essere messe in atto durante l’osservazione. Se la tapparella è bloccata, ad esempio, controllate come si comporta la cinghia e se, per caso, si riesce a capire se il blocco sia causato da qualcosa che impedisce al rullo di girare o da qualche altra causa. Solitamente, un blocco causato da un inceppamento del sistema, magari dovuto ad un corpo estraneo, non permette movimenti della tapparella, nemmeno minimi; nel caso di blocchi causati da altri fattori, invece, la tapparella potrebbe muoversi, anche se di poco.

Risolvere il problema in maniera efficace

A seconda del problema, che può essere evidente o meno, la soluzione può essere di facile attuazione oppure piuttosto complicata. Uno dei problemi più comuni, evidenti e semplici da risolvere è la rottura della cinghia della tapparella. Nei casi in cui questo si verifica ovviamente basta cambiare la cinghia che permette alla tapparella di alzarsi ed abbassarsi per far tornare la tapparella come nuova. Diverso è il caso in cui la cinghia, usurandosi, inizia a sfilacciarsi: i fili rovinati, con il tempo e l’utilizzo, potrebbero arrotolarsi ed incastrarsi nei meccanismi della tapparella, bloccandola, In questo caso non solo si dovrà cambiare la cinghia, ma anche assicurarsi di aver rimosso qualsiasi possibile residuo, in modo che la tapparella riprenda a funzionare normalmente.

Se la tapparella è bloccata perché durante l’apertura o la chiusura è fuoriuscita dai binari, la soluzione è semplicemente quella di riposizionarla nei binari di scorrimento. In questa situazione essere delicati e non mettere troppa forza è di assoluta importanza, altrimenti si rischia di creare danni ancora maggiori. Se non si riesce o non si è sicuri, è meglio contattare un fabbro o un tapparellista professionista.

In caso di rottura dei pomelli di fine corsa, la tapparella rientrerà nel cassettone e non sarà più possibile abbassarla. In casi come questi occorre smontare il cassettone ed accompagnare la tapparella con le mani, in modo che possa scendere normalmente. Questa operazione può anche essere fatta mentre si è da soli, ma di sicuro essere in compagnia semplifica di molto l’intervento. Una volta che la tapparella sarà scesa a mezza altezza, sarà possibile sostituire i vecchi pomelli con quelli nuovi, che possono essere acquistati da un qualsiasi ferramenta.

ByRedazione Pubblicato Gennaio 21, 2022

Corsi online con attestati, preparati per l’aggiornamento delle GPS

Ogni insegnante, docente o aspirante che è iscritto alle GPS, ossia Graduatorie Provinciali per le Supplenze, ha un punteggio con il quale si posiziona in graduatoria.

Il punteggio viene calcolato sulla base dell’esperienza pregressa nel campo dell’insegnamento, dai titoli di studio conseguiti e dalle specializzazioni ottenute e conseguite durante la propria carriera lavorativa e accademica.

Per far aumentare il punteggio è importante quindi una formazione continua seguendo dei corsi online con attestati, in quanto riconosciuti come punteggio, ma oltre a questo tali corsi serviranno per ampliare il proprio curriculum che sarà sempre aggiornato e per acquisire altre conoscenze.

Numerosi sono i portali che offrono una formazione per gli insegnanti, ma per trovare quelli più adatti al raggiungimento di competenze specifiche, bisognerà consultare i corsi online con attestati di Alteredu realizzati da esperti del settore creando specifici percorsi di apprendimento.

Come si conteggia il punteggio per la graduatoria

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Sapere come vengono conteggiati i punti per la graduatoria è molto semplice: bisogna consultare la Tabella di Valutazione Titoli delle Graduatorie Provinciali GPS che viene aggiornata costantemente dal Ministero dell’Istruzione.

Qui si potranno leggere i punti che verranno assegnati per ogni titolo conseguito e posseduto (laurea, master, certificazioni varie).

L’ultimo aggiornamento della Tabella è stato fatto nel 2020 e resterà in vigore fino al 2022.

I corsi online con attestati valutati

Le principali certificazioni e titoli che possono essere conseguiti al fine di ottenere più punteggio per la graduatoria sono:

  • Qualsiasi Master di Primo livello (1 punto);
  • Le Digital Skill (0.5 punti fino ad un massimo di 2);
  • Certificazioni linguistiche – inglese B2 (3 punti), inglese C1 (4 punti) e inglese C1 (6 punti);
  • Corsi di perfezionamento (1 punto);
  • Corsi CLIL (3 punti).

Le Digital Skill

Le Digital Skill sono semplicemente delle certificazioni sull’utilizzo del computer e su altri dispositivi elettronici.

Questi ultimi, ad oggi, sono fondamentali per l’insegnamento considerata la diffusione della DAD (Didattica a Distanza).

Ogni certificato conseguito corrisponde a 0.5 di punteggio ed è possibile acquisirne altri quattro differenti per un totale di 2 punti in GPS.

I corsi online con attestati CLIL

Il CLIL, ovvero il Content and Language Integrated Learning, prevede la formazione integrata su contenuti disciplinari in una lingua straniera veicolare.

Questo concetto si traduce in un insegnamento di determinate materie curriculari della scuola secondaria, in lingua straniera appunto.

Con questo corso si possono ottenere 3 punti in GPS se accompagnato da un certificato linguistico di livello B2.

I certificati linguistici

Conoscere in maniera lineare e completa una lingua straniera europea, in particolar modo l’inglese, è la base sia dello studio che del lavoro.

Possedere tale certificazione è un requisito fondamentale per docenti e aspiranti docenti; infatti come abbiamo visto poco sopra il livello B2 conferisce 3 punti in GPS, il C1, 4 punti e il C2, 6 punti.

I Master

Un Master di primo livello conferisce ben 60 crediti formativi e viene valutato 1 punto in Graduatorie GPS.

I corsi online con attestati di perfezionamento

A differenza di quanto si possa pensare, il corso di perfezionamento è rivolto non solo ai laureati ma anche ai diplomati; anche in questo caso viene riconosciuto 1 punto sulla graduatoria GPS.

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I crediti formativi per partecipare al Concorso Scuola per insegnare

I crediti formativi necessari per accedere al Concorso Scuola per l’insegnamento nelle scuole medie e superiori sono 24, tale numero è inoltre un requisito fondamentale per accedere alle Graduatorie Provinciali.

La certificazione che viene erogata è riconosciuta dal MIUR ed è valida ai fini di un concorso.

I corsi online con attestati: come iscriversi?

I corsi online con attestati si svolgono interamente su piattaforme web a distanza e quindi è possibile seguirli in qualsiasi momento della giornata.

Anche chi sta già lavorando o si trova in smart working può partecipare in modalità telematica e viene fornito sempre un servizio di consulenza e orientamento.

In questa fase verranno fornite tutte le informazioni necessarie sul corso e si potranno ricevere risposte su eventuali dubbi e perplessità; inoltre, gli esami finali si svolgono online e il pagamento può essere comodamente rateizzato.

Risulta chiaro che i corsi online con attestati sono fondamentali per ampliare il proprio curriculum e le proprie conoscenze, ma anche per ottenere più punteggio nelle Graduatorie Provinciali.

Inoltre, rappresentano un ottimo sistema per seguirli quando più si desidera, comodamente da casa propria.