Nell’immaginario collettivo, gli e-commerce rappresentano un’opportunità soprattutto per le grandi aziende. Perché – se lo chiedono in parecchi – spendere tanto tempo e tanto denaro per realizzare una piattaforma proprietaria performante? In realtà, si tratta di un pregiudizio che non trova fondamento nella realtà. La verità è che gli e-commerce possono e devono essere utilizzati anche dalle piccole attività, dai piccoli venditori. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica dello strumento ed elencando alcuni motivi che ne giustificano l’impiego anche da parte dei più “piccoli”.
La diffusione degli e-commerce è un fenomeno iniziato ormai tanto tempo fa, agli inizi degli anni 2000. Tuttavia, non si può negare che negli ultimi tempi sia stato protagonista di una formidabile accelerazione. Il riferimento è in primo luogo alla progressiva riduzione del digital device e alla diffusione di connessioni performanti, e in secondo luogo ai fenomeni sociali che la pandemia di coronavirus ha innescato.
A partire dal 2020, infatti, molti, alla luce della chiusura delle attività commerciali, si sono visti costretti a utilizzare il digitale anche per gli acquisti, di fatto scoprendo una sorta di “nuovo mondo”. Una volta che la vita è tornata alla normalità, la gente ha continuato a usufruire degli e-commerce. Il risultato è stato un ampliamento radicale e permanente degli acquirenti on-line.
D’altronde, acquistare su internet comporta alcuni vantaggi anche soprattutto dal punto di vista dell’acquirente: è rapido, spesso meno costoso (i prezzi sono tendenzialmente più bassi), e comunque sicuro.
Dunque, perché anche le piccole attività possono e devono usufruire degli e-commerce? Al netto dei vantaggi di natura economica, di cui renderemo conto tra poco, è bene sottolineare che i costi oggi sono meno elevati di quanto non lo fossero qualche anno fa. aprire e gestire una piattaforma richiede budget tutto sommato accessibili, e che in ogni caso determinano un precoce ritorno dell’investimento. Inoltre, le competenze necessarie alla conversione al digitale sono oggi molto più diffuse e a portata di mano.
Al netto di ciò, Ecco i vantaggi indiscutibili di cui gode il piccolo venditore che desideri aprire un e-commerce.
Queste motivazioni sono concrete, tuttavia richiedono una precisazione: per vendere online è necessario affidarsi a corrieri efficienti, come per esempio Bartolini.
Solo affidandosi a corrieri di questo calibro è possibile fornire all’acquirente un’esperienza degna di questo nome, improntata sulla qualità e sulla comodità. il riferimento è ovviamente ai tempi di spedizione, ma anche alle politiche di reso, che sono possibili solo se i collegamenti sono garantiti al 100%.
Dunque, i piccoli grandi venditori che si apprestano a sbarcare all’estero grazie alle attività del proprio e-commerce, devono prima di tutto curare la logistica dei trasporti, scegliendo con estrema attenzione Il corriere. il rischio, se si fa altrimenti, è di intraprendere un gioco a perdere, in cui il ritorno all’investimento diventa una sorta di chimera.
Acquistare online fino a qualche anno fa era impensabile ed erano davvero pochi che si affidavano a questo servizio. Con il crescere della fiducia nei confronti di questo servizio gli utenti hanno iniziato sempre di più ad usufruirlo. Fino ad arrivare fino ad oggi dove sono sempre di più le persone che preferiscono affidarsi allo shopping online piuttosto che a quelli nei negozi fisici. I motivi che ci spingono a sfruttare questo servizio sono infiniti, ma in particolare:
Come abbiamo visto, lo shopping online offre una serie infinita di vantaggi ad ognuno di noi. Ma, come ogni cosa bella, anche quello servizio presenta dei svantaggi non da poco, in particolare:
In questo articolo hai avuto l’opportunità di scoprire i benefici ma anche i svantaggi di questo servizio. Poiché oggi tutta la nostra vita circonda nel mondo online diventa indispensabile attuare una serie di azioni al fine di migliorare in meglio questo servizio. In particolare, per poter ottimizzare questo servizio le aziende devono tener conto di tutti i punti deboli che questo servizio offre. Andando a ridurre al minimo essi, gli utenti avranno l’opportunità di godere di un servizio migliore e sicuramente le aziende ne trarranno vantaggio.
Se stai leggendo questo articolo è perché stai pensando di aprire un’impresa di pulizie per conto proprio e vuoi sapere come fare.
Il primo passo è quello di aprire la Partita IVA e registrare la propria impresa correttamente. Il consiglio è di farsi aiutare in questa operazione da un bravo commercialista oppure di rivolgersi direttamente alla Confartigianato, a cui potersi appoggiare anche per le pratiche burocratiche successive.
Ma non è solo questo! Per aprire un’impresa di pulizie sono molte le cose a cui dovrai pensare e a meno che tu non abbia già esperienza in questo settore specifico. Allora ti conviene informarti per recuperare tutto ciò di cui hai bisogno e aprire, così, la tua attività di pulizie in tutta tranquillità.
In questo articolo ti parliamo dei costi che non puoi trascurare quando apri una tua impresa di pulizie e vuoi fare questo salto da solo, senza farti aiutare da qualcuno che si occupi al posto tuo di molti aspetti essenziali. Prima di tutto, quando si apre un’attività, come un’impresa di pulizie, è fondamentale fare una stima a priori di quelli che saranno tutti i costi fissi e variabili che si dovranno sostenere. Un errore di valutazione di tali costi potrebbe costare caro! Ecco perché è importante che leggi con attenzione questo articolo dedicato.
Come sai, per aprire una qualsiasi impresa aziendale oltre ai vari passaggi dettati dalla burocrazia dovrai prendere in esame anche tutti i possibili costi di attività. Per fare una valutazione precisa ovviamente bisogna avere in mente quello che andrai a fare, in modo da organizzare tutto ciò di cui avrai bisogno. Stabilire il budget necessario per ogni voce spesa, obbligatoria per l’apertura dell’impresa di pulizia, è uno dei primi aspetti da pianificare con attenzione.
Nello specifico, per aprire un’impresa di pulizie dovranno essere considerati i costi seguenti.
Un’altra spesa che rientra in questa categoria è ovviamente il carburante, costo variabile a seconda del tipo di carburante e delle fluttuazioni del mercato. Inoltre, da preventivare anche le spese annuali per la macchina come l’assicurazione, il cambio delle gomme ed eventuali interventi del meccanico se ci fosse bisogno.
Per scegliere il magazzino, il consiglio è un un locale al piano terra, soprattutto perché gli spostamenti saranno più facili, considerando che alcune macchine per pulire le superfici ampie (come le lavasciuga pavimenti uomo a terra o a bordo) sono abbastanza grandi e impossibili da trasportare per le scale o negli ascensori.
Questi sono i principali costi fissi per l’apertura di un’impresa di pulizie ai quali vanno ad aggiungersi i costi variabili e i costi per i collaboratori. Ecco perché è fondamentale pianificare il tutto con attenzione, non dimenticandosi di alcun costo attività.
Il piano di emergenza sul lavoro, conosciuto anche come PEM, è uno mezzo operativo (ricapitolato in un documento facilmente accessibile da tutti i Lavoratori) che include tutte le informazioni e le istruzioni che occorrono per affrontare una possibile emergenza di qualsiasi tipologia.
In particolar modo tutte le attività che contengono più di 10 dipendenti in base a quanto stabilito dalla legge devono effettuare obbligatoriamente la compilazione del piano di emergenza sul lavoro.
Ma autonomamente dagli obblighi è possibile capire in maniera indipendente quanto questo strumento operativo sia effettivamente efficace e utile, per garantire la massima sicurezza sul posto di lavoro.
Si rivolge di conseguenza a tutte quelle imprese in cui, durante la formazione della Valutazione dei Rischi, si sono manifestati le competenze che rendono indispensabile la verifica del piano di emergenza.
Il PEM, ossia il piano di emergenza sul lavoro, rappresenta uno degli strumenti migliori e più importanti che devono essere impiegati per quanto riguarda la Prevenzione e la Sicurezza sul posto di lavoro.
Il testo unico sulla sicurezza richiede espressamente il PME, in quanto è regolato dal decreto legislativo 81 del 2008. Precisamente in esso viene confermato il concetto di quanto effettivamente risulti indispensabile adoperare in azienda il piano di emergenza sul lavoro.
Attraverso quest’ultimo infatti vi è la possibilità di contrastare i pericoli e i rischi che si manifestano e affrontare soprattutto le emergenze che potrebbero presentarsi nel posto di lavoro in qualsiasi momento.
La sua importanza fa sì che sia fondamentale una redazione puntuale, come definisce il testo unico.
Alcuni degli intenti stabiliti dal piano di emergenza sul lavoro sono i seguenti ossia:
Gli scopi perseguiti nella redazione del PEM sono decisamente numerosi: ad esempio verranno determinati i tragitti e le vie di fuga che risultano più veloci e sicure, ovvero che sono facili da raggiungere da qualsiasi punto dell’azienda o, per di più, verranno scelti i
Lavoratori a cui attribuire delle delle posizioni leader durante l’organizzazione e gestione dei casi di emergenza, anche a seconda a determinate qualifiche ottenute precedentemente.
Per quanto riguarda la compilazione del PEM, pertanto, è opportuno affidarsi a una figura specializzata nel settore della Sicurezza sul Lavoro.
Il Piano di Emergenza sul Lavoro, include la composizione di una verifica precisa e puntuale incentrata soprattutto su tutte le reali fonti di pericolo presenti in azienda ossia sul posto di lavoro, che generalmente potrebbero manifestarsi a causa delle lavorazioni, dove il Datore di Lavoro deve obbligatoriamente trovare e applicare delle azioni di prevenzione con l’obiettivo di proteggere e tutelare sotto tutti i punti di vista tutti i Lavoratori presenti nell’attività.
Esistono due tipologie di PEM, ossia il piano potrà essere interno o esterno.
Per quanto riguarda la prima modalità è bene sapere che dovrà riferirsi a tutte le fattibili emergenze che in qualsiasi momento potrebbero manifestarsi all’interno dei posti dove generalmente avviene l’attività lavorativa dei dipendenti.
In questo piano dovranno essere elaborati tutti i posti in cui avviene ogni giorno l’attività dei Lavoratori.
Mentre, la seconda tipologia di Piano di Emergenza sul Lavoro, ovvero quello esterno, si riferisce a una singola probabilità di pericolo che potrebbe presentarsi nella parte esterna del posto di lavoro.
Il piano delle emergenze deve obbligatoriamente essere compilato dal Datore di Lavoro insieme a tutte le figure che hanno come obiettivo quello di accertare la sicurezza e la protezione dei Lavoratori sia all’interno sia all’esterno dell’azienda.
Fonte delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/piano-emergenza-sul-lavoro-pem-torino.php
Se siete qui, probabilmente avete la grande fortuna di dover arredare una casa, un palazzo di uffici o una qualsiasi struttura anche ristorativa o alberghiera da cui si può godere di una vista impareggiabile, e proprio per questo volete valorizzarla al meglio.
Come avrete capito, sarebbe davvero un peccato inserire delle finestre normali quando optando per altre semplici soluzioni potreste avere il panorama tutto per voi, quindi state vagliando le varie alternative per trovare quella che fa per voi e per la vostra struttura.
Per valorizzare una vista panoramica, non c’è niente di meglio delle vetrate ampie, che oltre ad illuminare tutti gli ambienti non vi precludono o limitano la vista dal vostro appartamento o ufficio. In questo articolo vi proponiamo una guida a tutti i modelli disponibili di vetrate panoramiche italiane e ai vantaggi che avrete scegliendole per voi.
Come abbiamo accennato sopra, le vetrate panoramiche sono una delle soluzioni migliori per completare un edificio da cui potete osservare uno splendido panorama, quindi vale sicuramente la pena di prenderle in considerazione e scoprire tutte le loro caratteristiche.
Per accontentare i gusti e le esigenze di tutti, sono stati realizzati diversi modelli di vetrate panoramiche italiane, eccone un elenco in cui vi spieghiamo brevemente ciascuna versione:
Concetto che abbiamo già chiarito in precedenza, ma che non può essere trascurato quindi approfondiamo qui di seguito. Una vetrata panoramica, a patto che non odiate la vista dall’edificio in questione, apporta numerosi vantaggi alla vostra struttura, tutti di diversa natura e da prendere in considerazione durante le fasi di progettazione e di costruzione, avvalendovi anche dell’aiuto di esperti architetti che vi sapranno consigliare al meglio.
Intanto, ci teniamo a farvi una panoramica dei principali vantaggi che avrete se la vostra scelta ricadrà sulle vetrate panoramiche italiane:
Avere un pavimento in parquet è davvero gradevole, anche perché il pavimento in legno garantisce numerosi vantaggi. Innanzitutto contribuisce a rendere più accogliente l’atmosfera in casa. Sa regalare una certa eleganza e tutto ciò non fa altro che influire sull’incremento del valore dell’immobile. Inoltre è importante per assicurarsi un buon isolamento termico e acustico, caratteristica che è data dalle proprietà naturali del materiale utilizzato, ovvero il legno. Con il parquet il pavimento di casa nostra sarà davvero unico, anche perché, per la realizzazione di un parquet in legno, abbiamo la possibilità di scegliere tra essenze e disegni molto differenti. Ma come fare a scegliere il parquet giusto per la nostra abitazione? Ecco cosa c’è da tenere in considerazione.
Abbiamo a disposizione in commercio vari tipi di parquet. Clicca qui per maggiori informazioni, anche sulle tipologie che si possono scegliere. Di solito distinguiamo due grandi categorie di pavimenti in legno. Si tratta del parquet tradizionale, in legno massello, e del parquet prefinito.
Il parquet tradizionale è di solito realizzato in legno massello. In genere è ricavato da assi che vengono prese da un blocco unico di legno. È una tipologia di pavimento in legno che tende a durare a lungo nel tempo.
Dà la possibilità di essere molto variegato, perché si può scegliere tra diversi legni ed essenze. Questo tipo di parquet viene trattato direttamente sul posto, rende la casa davvero pregiata e ne mette in risalto ogni aspetto di eleganza.
Il parquet prefinito, invece, è composto da uno strato di legno sottile pregiato, che viene collocato su strati di legno più comune. Di solito si trovano parquet in faggio, in noce, in rovere e questo tipo di parquet può essere disponibile anche nella versione bianca, molto apprezzata da chi ha una casa in stile moderno.
A differenza di quanto avviene per il pavimento in legno massello, il parquet prefinito viene trattato in fabbrica. Le tempistiche e le modalità di posa sono molto rapide e poi riesce a garantire un migliore rapporto qualità-prezzo, quindi è adatto anche per chi ha un budget meno ricco. Di solito distinguiamo fra un parquet prefinito a due strati e uno, sempre prefinito, a tre strati.
Molto importante è la scelta delle finiture e delle essenze quando si tratta di mettere a punto il parquet. Infatti dalle varie finiture può dipendere anche il gusto estetico, ma le essenze sono importanti anche perché il pavimento in legno possa durare a lungo nel tempo.
Si può scegliere per esempio una finitura a vernice, che è realizzata con una vernice solvente e che assicura una soluzione di comodo tra bellezza e resistenza. Infatti questo tipo di vernice resiste al calpestio e ai graffi e non si macchia quando viene a contatto con i liquidi.
È molto facile da pulire e si può sfruttare anche in ambienti umidi, come per esempio il bagno e la cucina.
La finitura ad olio è importante perché riesce a ricreare un ambiente naturale. In genere viene realizzata con un mix di oli naturali e sintetici, che rendono i colori del legno più brillanti.
Possiamo poi distinguere la finitura a cera, molto importante anch’essa per la resistenza che riesce a determinare. Infatti il passaggio della cera sul legno riesce a creare una specie di film protettivo sulla superficie. La finitura a cera può essere utilizzata, se si ha intenzione di provvedere ad effettuare una manutenzione almeno ogni due anni.
Per quanto riguarda la scelta delle essenze, il legno più utilizzato è il rovere, ma molti utilizzano anche il Teak, che è meno costoso e che assicura un’alta resistenza.
Tendaggi, lenzuola, tappezzeria, rivestimenti per poltrone, divani e asciugamani sono tutte tipologie di tessuto che vengono utilizzate per arredare e abbellire casa e non è sempre un’impresa semplice!
Esattamente come nel caso dei tessuti per l’abbigliamento anche i materiali con la quale decidiamo di rivestire casa devono essere scelti con cura e in base alla stagionalità e alle proprie esigenze.
Ma come fare a scegliere e capire quale biancheria della casa fa al caso tuo? Semplice seguendo questa piccola guida creata da Casa Dolce Casa leader nella vendita della biancheria per la casa online!
Per riuscire a scegliere con cura i tessuti per gli arredi della tua piccola e accogliente dimora dovrai rendere conto a piccoli appunti e spunti che andremo a vedere in questo articolo ma, in generale devi scegliere colori, forme e fantasie che si armonizzano con l’ambiente di destinazione.
Tessuti naturali e sfoderabili sono le principali caratteristiche che vengono richieste per la comodità e soprattutto la vivibilità dell’ambiente stesso.
I tessuti sfoderabili nascono dall’esigenza di tenere pulito un arredo e di essere sostituito o innovato quando c’è aria di cambiamento!
Tra i tantissimi tessuti che possiamo trovare sul mercato il lino è quello più adatto al rivestimento di divani e poltrone, è fresco e resistente rendendo la seduta accogliente.
Tra i tessuti più pregiati invece il velluto è il protagonista, dona una percezione di lusso a tutto l’ambiente.
La sensazione al tatto è tra le migliori: liscia, morbida e accogliente.
Sconsigliati sono tutti i tessuti sintetici per due ragioni importanti:
La scelta delle lenzuola per la camera da letto è molto importante perché ci aiutano a riposare bene e i tessuti utilizzati sono molto noti in quanto sono intramontabili: cotone per tutte le stagioni, per i più freddolosi la flanella e vari copriletti e piumini per le diverse stagioni.
Per le stanze dei più piccini il nostro consiglio è quello di utilizzare e osare con i colori e i materiali, via libera a fantasie che mettono allegria, personaggi dei cartoni animati e tanta positività.
Le tende sono l’arredo che non sempre riesce ad essere apprezzato al 100% perché spesso e volentieri appesantiscono l’ambiente evitando che la luce filtri all’interno della stanza.
Ma se il tessuto viene scelto con criterio migliora di gran lunga la percezione dello spazio e della luce.
Anche in questo caso preferiamo scegliere dei tessuti “amici” dell’ambiente e organici, con colori chiari per quanto riguarda la zona giorno e più scuri o più coprenti per quanto riguarda la zona notte.
Ricordati che andare ad utilizzare tessuti pesanti come il damascato, il velluto o tessuti troppo coprenti nella zona giorno si va in contro al rischio di rendere l’ambiente poco accogliente e un molto pesante.
In generale le fantasie e colori sono sempre apprezzate soprattutto per la cucina e il soggiorno che aiutano la percezione di un ambiente piacevole e rilassante.
Non eccedere troppo con i colori e le fantasie però, scegli sempre una strada e di solito la più semplice e pulita è la migliore.
Ti faccio un esempio:
se per l’arredo del tuo divano utilizzi colori neutri e a tinta unita, abbinato a dei cuscini colorati, freschi e dinamici mantieni la stessa tonalità di colore anche per i tendaggi: In questo modo non puoi sbagliare!
Il fotorealismo è un’esigenza sempre più diffusa, qualunque sia l’ambito, perché dà la possibilità a progettisti e modellatori di valutare preventivamente il proprio lavoro e di modificarlo e migliorarlo prima che diventi un prodotto fatto e finito.
Ma cos’è il rendering? Il rendering in termini meno tecnici è, appunto, la resa fotorealistica di un’immagine che si ottiene sfruttando la grafica tridimensionale computerizzata.
Il rendering cambia a seconda delle impostazioni e delle tecniche che si utilizzano, oltre che a seconda dei software che si utilizzano.
Il classico rendering, per esempio, prevede che per ottenere maggiore fotorealismo si usi la tecnica del surfacing, ossia il fotorealismo delle superfici, e la texture dei materiali, cioè nel modello 3D vengono inserite le principali caratteristiche dei materiali per renderli più simili al vero.
Se si parla di superfici, per creare rendering fotorealistici si può utilizzare anche il metodo della radiosità (radiosity) che consiste nell’illuminazione delle superfici tenendo conto di ombre e contrasti. La radiosity è in pratica un algoritmo che verifica come si riflette la luce. Con questo sistema il fotorealismo di certo è di alta qualità.
Inoltre, sempre ottimizzare la resa del modello, si può impostare un algoritmo di ray tracing che è una tecnica che sfrutta sempre l’illuminazione, verificando come la luce passi da una superficie all’altra e si può applicare sia alle immagini in movimento che a quelle statiche.
Infine, tra le opzioni di rendering, c’è la rasterizzazione, che è una tecnica di produzione di immagini in formato raster o bitmap e perciò consente di realizzare modelli sfruttando la grafica vettoriale e la resa in pixel.
Oggi ci sono diversi software e motori di rendering che rispondono alle esigenze di chi, a seconda dell’ambito in cui opera, vuole ottenere un’anteprima della modellazione tridimensionale il più realistica possibile.
Tra i programmi più facili da utilizzare c’è sicuramente TinkerCAD, un software gratuito messo a disposizione dei meno esperti. Tuttavia, al giorno d’oggi, soprattutto chi lavora nel campo architettonico o in quello del cinema e del gaming ha la necessità di rendering sempre più avanzati e processabili in tempi brevi.
3D Studio Max, da questo punto di vista, è l’applicativo che risponde meglio al bisogno di alta qualità nella fase di riproduzione della realtà virtuale. Si tratta di un software che sfrutta la grafica vettoriale e che in tempi brevi elabora i modelli richiesti, consentendo di apportare modifiche e miglioramenti in corso d’opera.
Generalmente chi è interessato al rendering dovrebbe conoscere 3ds max e saperlo utilizzare, se vuoi imparare a lavorare con questo software puoi seguire il corso professionale di 3d studio max proposto da MAC Formazione.
In questo modo capirai anche che questo applicativo può essere utilizzato con altri motori di rendering per aumentarne maggiormente la resa. Per esempio, spesso è adoperato con altri software come V-ray, considerato fra l’altro il top di gamma per il rendering proprio per la sua compatibilità con diversi programmi, oltre che per le sue funzioni avanzate.
Con funzioni e strumenti potenti quanto V-ray un altro software ottimale è Corona Renderer, ma al momento è compatibile solo con 3D Studio Max e Cinema 4D. Di solito viene preferito perchè risulta più facile da imparare e perchè è meno dispendioso abbonarsi, rispetto ai prezzi di V-ray.
Se si lavora nel settore del design uno degli applicativi che è considerato leader nei rendering architettonici è Lumion adatto sia per progetti BIM che per progetti CAD, molto veloce e pratico. Inoltre, grazie ai suoi strumenti si possono sfruttare per il rendering proprio quei dettagli che più interessano ai progettisti di questo campo, dal modo in cui la luce si riflette al realismo dei materiali.
Una casa che si rispetti ha un soggiorno accogliente, confortevole e ben arredato. Trattandosi forse della stanza che più si vive in compagnia di amici e parenti ogni elemento deve essere considerato nei minimi particolari, ivi incluso anche il pavimento. Tra quelli più gettonati c’è il cotto, il gres, il marmo, ma anche la resina o il parquet noce. Vediamo insieme quali sono i consigli e le idee in termini di scelta.
Lo stile più in voga in questo momento è rappresentato da quello moderno. Si tratta di un design dalle linee minimali e semplici, per cui il pavimento più adatto è in ceramica o in gres porcellanato. In questo modo si conferisce alla stanza più luce, maggiore carattere, e si crea l’abbinamento perfetto con i colori tipici di questo stile (chiari, pastello come bianco e grigio tortora).
Per un soggiorno in stile contemporaneo, le forme e i colori sono gli elementi distintivi di tutta la stanza, quindi occhio al tipo di pavimento. In questo caso ci vuole un materiale che si abbini con estro e creatività al resto del design, come ad esempio il marmo o il pavimento a mosaico. Varia tra colori come panna, bianco e grigio. Per un soggiorno di contrasto opta per il pavimento nero.
La classicità di una stanza si disloca sicuramente su elementi tradizionali come quelli lignei. Questo vale per i mobili ma anche per il pavimento, che dovrebbe in prima battuta essere in parquet. A tal proposito tieni presente che in commercio trovi un’ampia gamma di modelli, tipologie e colori, per cui a seconda del budget e dell’atmosfera che intendi creare, ci vuole un acquisto ben ponderato.
Se non sei amante del parquet o hai paura di prediligere un pavimento per cui comunque ci vuole attenzione, allora ripiega la tua scelta sul marmo. Quest’ultimo pur avendo bisogno di maggiore cura, resta lucente, elegante ed accogliente con maggiore facilità rispetto al parquet.
Se sei una persona amante della natura, ci tieni al verde, alla terra e al rapporto che quest’ultima ha con l’uomo, allora devi poter ricreare la giusta atmosfera anche nel tuo soggiorno. In tale ultimo caso, il pavimento perfetto sarebbe in pietra naturale, così da creare luce e versatilità all’interno della stanza, per un soggiorno che pulluli di elementi della Terra. Tieni presente che oggi i pavimenti in pietra naturale stanno prendendo molta quota nelle case degli italiani, per cui in commercio trovi vari formati e colori. Opta per quello che meglio si adatta al resto della stanza.
Lo stile italiano è quello che maggiormente si predilige dalle nostre parti. Se non sai cosa vuol dire, esso si caratterizza per la classica posizione di divani (o poltrone), parete attrezzata, televisore e tavolino basso. Dato che ci sono tutti questi elementi d’arredo può sembrare che il pavimento debba seguire regole ben precise ma in vero non è così. Si tratta di un design versatile in cui si addice bene qualunque tipologia di pavimento, legno, ceramica e marmo.
In particolare la ceramica è forse quella più gettonata in quanto richiede poca attenzione, si deterge con facilità e resiste al tempo che passa. In commercio ne trovi di ogni genere e specie, ed anche i colori sono i più variegati, come verde, rosso o viola, e così via.
Se avete a disposizione uno spazio verde esterno rispetto alla vostra abitazione, il primo desiderio è quello di organizzarlo in modo tale da esaltare la natura, ma creando anche delle zone, magari, più adatte alla convivialità. Il giardino, infatti, può diventare un luogo di svago, ma anche di condivisione decisamente importante, in grado di donare un bel po’ di relax.
Certo, anche uno spazio esterno come questo deve, inevitabilmente, rispondere alle specifiche esigenze e preferenze di chi lo possiede. Insomma, il giardino deve essere espressione delle passioni, così come delle preferenze di chi ne è proprietario. Solamente in questo modo, quest’ultimo potrà sentirsi a suo agio nel momento in cui si trova in giardino, magari realizzando una splendida casetta in legno.
Uno dei fattori che fanno la differenza nel momento in cui si cerca di prendersi cura del proprio spazio verde è quello legato alla funzionalità. Per quanto bello dal punto di vista estetico possa essere un giardino, sarà impossibile sfruttarlo se poi non è in grado di rispondere alle proprie necessità.
Ecco spiegato il motivo per cui si dovrebbe sempre provare a considerare il giardino come una sorta di salotto all’aperto. Insomma, una porzione della nostra abitazione dedicata al relax e non solo, ma con delle funzioni ben precise.
Una delle prime domande che conviene farsi nel momento in cui si ha intenzione di organizzare o strutturare il proprio spazio verde in base alle proprie preferenze è quella relativa alla destinazione d’uso. Insomma, come sfrutterete il vostro giardino?
Ecco, in base alla risposta che vi siete dati, potrete organizzare lo spazio esterno al meglio secondo le vostre esigenze. Se considerate il giardino come uno spazio da vivere soprattutto in compagnia, organizzando giornate e serate da trascorrere all’aperto in compagnia di amici o parenti, allora il consiglio migliore da seguire è quello di realizzare una zona barbecue oppure una zona pranzo, in cui poter organizzare dei pasti spettacolari. Nel caso in cui, ad esempio, abbiate la passione della lettura, allora si può pensare di creare nello spazio verde un angolo destinato proprio a tale scopo, magari collocando una panchina in pietra o una piccola poltrona in vimini nei pressi di una casca da giardino.
Circondarsi della natura più incontaminata è molto bene, ma il proprio giardino deve, in ogni caso, mantenere un aspetto armonico ed equilibrato. Insomma, non è proprio fine avere una giungla al posto di uno spazio verde.
Ecco spiegato il motivo per cui si potrebbe pensare di usare delle bordure da giardino piuttosto che dei muretti per poter contenere la crescita di piante, ma anche di arbusti e di fiori. In questo modo, si potranno realizzare delle meravigliose fioriere e aiuole. Come si può facilmente intuire, c’è anche la possibilità di realizzare un orto bio: in questo caso, si consiglia sempre di integrarlo con un vialetto da giardino, che è decisamente facile e pratico nella posa, ma garantisce un alto livello di funzionalità e praticità, dal momento che, grazie ad esso, si evita di calpestare le varie piante presenti.
Spesso e volentieri, per le ragioni più disparate, c’è la volontà di godersi il proprio spazio verde nelle ore serali, andando alla ricerca di un po’ di relax. In questo senso, è fondamentale prestare la massima attenzione alla scelta dell’illuminazione apposita da giardino da scegliere per illuminare il proprio spazio verde.
In commercio c’è la possibilità di trovare un’ampia e variegata gamma di prodotti che si adattano a ogni esigenza, come ad esempio lampioncini, faretti oppure soluzioni da incasso, che vanno aggiunte all’interno della pavimentazione, piuttosto che nei muretti o nei vari passaggi che sono stati realizzati all’interno del giardino.